Arriva il nuovo vaccino per la quarta dose in autunno: booster adattato anche alle varianti

Stefano Rizzuti

19 Aprile 2022 - 16:10

Moderna punta a un nuovo vaccino anti-Covid per il richiamo da effettuare nell’autunno del 2022: il booster sarebbe adattato alle varianti circolanti, a partire da Omicron.

Arriva il nuovo vaccino per la quarta dose in autunno: booster adattato anche alle varianti

Per l’autunno del 2022 potrebbe arrivare un nuovo vaccino contro il Covid, un booster specifico per le varianti Omicron. Questa è l’intenzione di Moderna: la casa farmaceutica sta valutando d sviluppare un nuovo vaccino bivalente (mRna-1273.214) che può combinare l’attuale preparato con un booster adattato alle varianti di Omicron.

L’idea dell’azienda è quella di mettere a disposizione il vaccino per l’eventuale quarta dose (che per alcuni soggetti sarebbe in realtà la quinta) per l’autunno di quest’anno, quando si teme che possa esserci un nuovo aumento della circolazione del virus.

In queste stesse ore l’Aifa ha rilasciato i dati sugli eventi avversi causati dal vaccino anti-Covid: le segnalazioni sono pari a meno di una ogni mille somministrazioni, ovvero lo 0,098%.

Il nuovo vaccino Moderna per il booster in autunno

Il ceo di Moderna, Stéphane Bancel, ha spiegato che i risultati iniziali dello studio, di fase clinica 2-3, dovrebbero arrivare nel secondo trimestre di quest’anno e questo prodotto che combina l’attuale vaccino con quello specifico per Omicron è il candidato principale dell’azienda per il richiamo da effettuare nell’autunno del 2022.

Secondo Bancel un vaccino di richiamo bivalente, se dovesse essere autorizzato, potrebbe rappresentare un nuovo strumento per la lotta al Covid. Il nuovo preparato combinato dovrebbe essere efficace anche contro le nuove varianti Omicron, attualmente dominanti in tutto l’occidente.

Le reazioni avverse al vaccino in Italia: meno di una su mille

L’ultimo report sui vaccini dell’Aifa mette in evidenza i casi di reazioni avverse segnalate dopo la somministrazione dei preparati anti-Covid. Le reazioni sono state meno di una su mille: parliamo di 134.361 segnalazioni su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate, pari allo 0,098%.

I dati esaminati riguardano il periodo che va dal 27 dicembre 2020 al 26 marzo 2022, per cinque diversi vaccini anti-Covid. Il tasso di segnalazione è di 99 ogni 100mila dosi: l’82,1% riguarda eventi non gravi, come dolori, febbre, astenia, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi sono il 17,8% del totale.

Le reazioni avverse segnalate per la seconda dose sono meno di quelle per la prima e i tassi sono ancora più bassi per la terza dose. Per la quarta i casi sono ancora troppo limitati per avere delle statistiche attendibili. Nel 72% dei casi la reazione avversa si è segnalata nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo.

Le reazioni avverse dei vaccini sui bambini

L’undicesimo rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid ha preso in esame anche le reazioni avverse nella fascia 5-11 anni: per i bambini le segnalazioni ricevute sono state 439 (lo 0,3% di quelle totali), con un tasso di circa 21 casi ogni 100mila dosi. Gli eventi avversi più frequenti sono stati dolore al punto d’iniezione, cefalea, febbre e stanchezza. Quasi sempre le segnalazioni riguardano la prima dose.

I vaccini anti-Covid utilizzati in Italia

Dall’inizio della campagna vaccinale è Comirnaty, ovvero Pfizer, il vaccino più utilizzato (65,2%), seguito da Spikevax (Moderna) con il 24,7%. Il 9% delle somministrazioni riguarda invece Vaxzevria (cioè Astrazeneca), l’1,1% Janssen e lo 0,02% Nuvaxovid (Novavax).

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