La febbre per il business dell’AI ha reso il rally inarrestabile: le azioni NVDA sono schizzate di oltre l’800% dall’inizio del 2023.
Il titolo Nvidia (NVDA) ieri ha fatto una pausa, chiudendo la sessione in lieve calo dopo i recenti buy che lo hanno portato a schizzare del 25% nel corso dell’ultimo mese, in vista della stagione delle trimestrali Usa, che partirà a Wall Street nella giornata di domani.
Forte la ripresa delle azioni della Big Tech americana, che erano sbandate diverse volte nel periodo compreso tra la fine di agosto e gli inizi di settembre.
Ieri, i buy sul titolo si sono fermati: detto questo, a un valore che si aggira attorno a $132, le azioni di Nvidia oscillano a livelli di poco inferiori al record di chiusura di sempre che è stato testato a giugno, a quota $135,58.
Nel testa a testa per la conquista della posizione numero uno della classifica delle società più capitalizzate al mondo, Nvidia è tornata in queste ultime sessioni a superare di nuovo Microsoft, riconfermandosi il secondo gigante Usa a valere di più in Borsa, appena dopo Apple.
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Le azioni hanno incassato inoltre nelle ultime ore nuovi giudizi positivi dal mondo degli analisti, in attesa della pubblicazione dei conti.
“Vediamo in NVDA il leader dell’AI training e dei chip di inferenza per le applicazioni dei Data Center”, hanno scritto gli analisti di Mizuho, facendo notare che il colosso detiene in questo mercato una quota di circa il 95%.
Nell’indicare un target price di $140 sul titolo, gli esperti hanno parlato tuttavia anche dei rischi di business, individuandoli nella possibilità che, sulle esportazioni di chip del gruppo, vengano applicate ulteriori restrizioni.
Altri fattori che minacciano Nvidia sono rappresentati da una potenziale escalation delle tensioni geopolitiche che vedano protagonista Taiwan e da un eventuale dietrofront degli investimenti, da parte delle aziende, per i server AI.
La fiducia nelle azioni rimane in ogni caso intatta, confermata anche dalle dichiarazioni che arrivano dai vertici.
Nvidia, CEO Huang: domanda “folle” per i chip Blackwell
“Tutti vogliono averne la quantità più alta possibile ed essere i primi”, ha detto il CEO di Nvidia Jensen Huang, in una intervista rilasciata la scorsa settimana alla CNBC, parlando di domanda “folle” per i chip Blackwell prodotti dalla Big Tech, nota per essere anche componente dei Magnifici 7.
Di conseguenza, la produzione dei chip Blackwell accelererà il passo nel quarto trimestre del 2024.
La febbre per il business dell’AI ha reso il rally del titolo inarrestabile: le azioni NVDA sono schizzate di oltre l’800% dall’inizio del 2023, portando la capitalizzazione di mercato del colosso a volare fino a oltre 3 trilioni di dollari.
Gli acquisti scatenati hanno alimentato più volte il dubbio che il titolo avesse corso troppo: d’altronde, i prezzi di NVDA sono scambiati a un valore pari a 62 volte gli utili.
Tuttavia, per l’anno fiscale 2026, Wall Street prevede un eps pari a $4,02, il che significa che, attorno ai $133 attuali, il titolo è scambiato a un valore di circa 33 volte gli utili forward, presentando solo un lieve premio rispetto ai multipli dello S&P 500, pari a 30.
Va ricordato che, nel corso dell’ultimo mese di contrattazioni a Wall Street, le azioni Nvidia sono balzate anche per un altro motivo: la notizia diffusa, il 23 settembre scorso, della decisione del CEO Huang di smettere di smobilizzare i titoli, dopo aver incassato più di $700 milioni.
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