Sul caso Gregoretti la Giunta del Senato dà l’ok al processo a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Maggioranza diserta la seduta
Ok al processo per Matteo Salvini sul caso Gregoretti. A dare il suo sì alla proposta di processare il leader del Carroccio, ministro dell’Interno all’epoca dei fatti, è stata la Giunta del Senato.
L’accusa è di sequestro di persona, e fa riferimento ai 116 migranti che alla fine di luglio del 2019 furono trattenuti per diversi giorni a bordo dellla nave militare Gregoretti, visto il divieto di sbarco imposto da Salvini.
Dalla Giunta delle immunità del Senato il voto si è rivelato contrario alla proposta, targata Maurizio Gasparri, di negare la richiesta di autorizzazione.
A votare a favore sono stati 5 senatori leghisti, mentre la maggioranza ha disertato in blocco la seduta.
Ok a processo per Salvini: Giunta Senato dice sì
La Giunta era chiamata a esprimersi in merito a quello che mediaticamente è stato subito etichettato come ’caso Gregoretti’.
Gregoretti è infatti il nome della nave militare a bordo della quale 116 migranti rimasero bloccati per giorni nelle acque del porto di Augusta, per via del divieto di sbarco imposto dall’allora ministro degli Interni Matteo Salvini.
Salvini, accusato di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, è stato quindi soggetto al passaggio presso il tribunale dei ministri, abituale procedura che si mette in atto in caso di necessità di processare un ministro per un reato commesso nell’esercizio delle proprie funzioni.
Con l’approvazione odierna, l’indagine della magistratura andrà avanti.
Poche ora prima della decisione, il leader del Carroccio aveva citato Guareschi, parlando della tappa odierna come di un “momento in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione.”
Ora, dopo il parere della Giunta, si attende che l’Aula si esprima con la votazione definitiva, che con tutta probabilità dovrebbe essere di scena a metà febbraio.
Un elemento chiave da ricordare è che la legge Severino rende ineleggibile chi ha subìto una condanna superiore a due anni di carcere, per reati con pena edittale non inferiore a quattro anni.
Il sequestro di persona (ex articolo 605 Codice penale), primo capo d’imputazione per Salvini, potrebbe rientrare a pieno in una casistica simile, e inficiare seriamente la carriera politica del leader della Lega.
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