Continuano a salire i contagi in Italia. A trainare la nuova ondata di casi sarebbe la sottovariante Omicron 2. Gli esperti lanciano l’allarme: «Ci si può reinfettare anche a breve termine».
In Italia il virus torna a correre. Nel bollettino di ieri, giovedì 17 marzo, nelle 24 ore i nuovi casi hanno sfiorato quota 80 mila, le vittime sono state 137. La curva dei contagi cresce del 36% in 7 giorni. A trainare l’imprevista ondata sarebbe Omicron 2, sottovariante di Omicron molto più contagiosa.
In base ai dati dell’ultima flash survey sulla circolazione delle varianti di Sars-CoV-2 in Italia «il 7 marzo la variante Omicron era predominante con una prevalenza stimata al 99,9%, mentre il sottolignaggio BA.2 aveva una prevalenza pari al 44,1% ed è stato riscontrato nella quasi totalità delle Regioni/Province autonome con un range tra lo 0% della Valle d’Aosta e il 79,7% della Liguria». Lo riferisce l’Istituto Superiore di Sanità. Secondo gli esperti Omicron 2 potrebbe diventare dominante in Italia.
Non è tutto. I medici di famiglia lanciano l’allarme: «Con Omicron ci si può reinfettare anche a breve termine». E sarebbe proprio questo il motivo che sta dietro alla risalita dei contagi. Ma cosa sta succedendo, Omicron 2 sfugge ai vaccini? Entriamo nel dettaglio.
Omicron 2, contagiosità e incubazione
Le tre sottovarianti di Omicron sono tutte molto contagiose, ma dal alcuni studi è emerso che BA.2 è ancora più trasmissibile di BA.1. Dalle analisi finora condotte è emerso che Omicron 2 ha un grado di contagiosità maggiore rispetto alla «sorella 1» del 30%.
I dati devono essere ancora confermati, ma se così fosse Omicron 2 sarebbe il virus più contagioso al mondo. Con un valore R0 tra il 15 e il 18. Ciò vuol dire che in assenza di misure di contenimento, una persona positiva può contagiare fino a 18 persone. Più del morbillo.
Non solo. Secondo alcuni studi inglesi, il tempo di incubazione di BA.2 è molto più breve: in media una persona positiva impiega circa mezza giornata in meno a infettarne un’altra. Con un periodo medio che è di 3,27 giorni rispetto a 3,72 giorni di BA.1. Con Delta l’intervallo di contagio arrivava a 4 giorni.
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Allarme reinfezioni da Omicron 2, elude il vaccino?
Il vaccino continua a essere protettivo contro il ricovero e le forme severe della malattia anche con Omicron 2. Tuttavia, diversi studi registrano un calo della protezione del siero nei confronti dell’infezione che varia tra il 44% e il 72%, anche con tre dosi. Per questo motivo stiamo assistendo a una serie di reinfezioni. In ogni caso, chi si positivizza dopo aver ricevuto la dose booster accusa in genere sintomi lievi.
«Senza la vaccinazione avremmo il doppio dei casi: la vaccinazione ostacola la diffusione del virus», ha spiegato il virologo dell’ospedale San Raffaele di Milano Roberto Burioni al Corriere della Sera.
Intanto, in Italia i casi continuano ad aumentare e scoppia l’allarme reinfezioni. È possibile reinfettarsi con Omicron 2? Sembra proprio di sì. In un’intervista a Repubblica, il medico di base romano Marcello Pili spiega: «Fino a novembre le reinfezioni erano rarissime, quasi una cosa aneddotica. Oggi invece almeno il 50% dei casi di Covid che vedo sono in persone che già si sono fatte la malattia una volta. È strano, soprattutto se si considerano i tempi brevissimi tra una infezione e l’altra».
E continua: «Si registra un elevato numero di reinfezioni tra chi è entrato in contatto col virus dall’inizio dell’anno, quando Omicron era già dominante. Questo vuol dire che la nuova variante probabilmente produce una risposta anticorpale più leggera e di breve durata».
Ma quando è ripresa la corsa del virus? «È avvenuto letteralmente nell’ultima settimana. È un continuo di reinfezioni, in particolare tra ragazzi e bambini: direi che almeno l’80% dei miei positivi è minorenne o appena maggiorenne. Anche perché sono la fascia di popolazione meno vaccinata o che non si è fatta il booster».
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