Con Omicron 5 aumentano i contagi in tutta Italia ed emergono nuovi sintomi che finora non colpivano i positivi al Covid: vediamo quali sono, quanto durano e perché comunque non preoccupano.
I contagi aumentano e un milione di italiani è ufficialmente positivo al Covid. I numeri potrebbero, in realtà, essere molto più alti se pensiamo alle tantissime persone che effettuano il tampone fai da te a casa e non comunicano ufficialmente la loro positività.
La sottovariante Omicron 5 sta diventando sempre più dominante in Italia e la nuova ondata di contagi non si ferma nonostante il periodo estivo. L’ultimo bollettino evidenzia 36.282 contagi, un dato in netto aumento dal lunedì precedente (quasi 12mila casi in più): pochi i tamponi e alto il tasso di positività, che si attesta al 27,9%.
I decessi sono 59, con un aumento anche nelle terapie intensive (+12) e nei reparti ordinari Covid (+436). Ma cosa sta cambiando con la nuova sottovariante Omicron 5? Vediamo quali sono le differenze principali rispetto al passato, soprattutto dal punto di vista dei sintomi, e cosa ci attende per l’inverno, partendo dall’esclusione di un nuovo lockdown o di altre misure restrittive.
I nuovi sintomi con Omicron 5: cosa cambia
Quali sono i sintomi di Omicron 5? Inizialmente si presenta in modo simile a un comune raffreddore: l’infezione riguarda infatti il tratto respiratorio superiore e non quello inferiore, intaccando di meno i polmoni. I sintomi emergono in maniera più immediata, mediamente a tre giorni dal contatto (prima erano cinque).
Una delle caratteristiche di questa sottovariante è la febbre che si presenta anche con temperature alte (intorno a 39) e dura per due o tre giorni: qui un’altra grossa differenza rispetto al passato. Restano i sintomi classici del Covid come raffreddore, tosse, mal di gola, stanchezza e dolori muscolari. A cui si aggiunge anche il dolore alle ginocchia. Più rari i casi di perdita di olfatto e gusto: si registrano in circa un contagio su cinque.
Ondata Omicron, perché non ci sarà un lockdown
La nuova ondata di contagi non porterà però a nuove restrizioni e tutti escludono un lockdown. Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani di Roma, spiega che la variante Omicron è come se fosse un nuovo virus e per questo buca i vaccini non aggiornati.
Ma questo non vuol dire che bisognerà tornare alle misure restrittive: “Chi parla di nuovo lockdown sbaglia”, afferma Vaia. Anche perché, spiega, non si registrano più polmoniti interstiziali né ci sono giovani ricoverati con Covid nei reparti dello Spallanzani.
A escludere un lockdown è anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, secondo il quale ora bisogna continuare a osservare la pressione sugli ospedali, ma per il momento i numeri del Covid sono gestibili. Non bisogna avere paura, aggiunge a Tg1 Mattina, concludendo che un lockdown è certamente escluso.
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