Gli oneri di sistema incidono sulla quota dell’energia elettrica, ma a quanto ammontano le spese? Sono uguali per tutti? Ecco come funzionano.
Il caro bollette vissuto a cavallo del 2021 e del 2022 sembra essere, oggi, un lontano ricordo. Per calmierare i prezzi dell’elettricità e del gas, proprio in quel periodo la spesa degli oneri di sistema era stato azzerata attraverso un decreto del Governo. Decreto scaduto, però, il 31 marzo 2023. Gradualmente, quindi, gli oneri sono tornati a gravare sulle bollette come prima della crisi, contribuendo a un rincaro generalizzato per tutti i contribuenti.
Ma cosa si intende per oneri di sistema? Perché si pagano e, soprattutto, a quanto ammontano? Ecco il significato di oneri, quanto incidono in bolletta e come calcolarli.
Cosa sono gli oneri di sistema e perché si pagano
Le bollette di luce e gas sono composte da quattro voci di spese principali:
- la spesa per la materia prima;
- la spesa per il trasporto;
- la gestione del contatore;
- gli oneri di sistema.
Dal momento che rappresenta una voce consistente in bolletta, è molto importante capire cosa sono gli oneri e perché si pagano.
Gli oneri di sistema sono obblighi di natura contributiva, indipendentemente dal loro consumo effettivo; delle vere e proprie tasse che servono a coprire i costi di attività di interesse generale per il sistema gas ed energia elettrica. L’importo è stabilito con cadenza trimestrale è stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e viene suddiviso in diverse componenti. Vale sia per gli utenti del mercato libero che tutelato.
Gli oneri, quindi, si pagano per coprire diverse voci di costo come gli interventi per il risparmio energetico o lo sviluppo di fonti rinnovabili. Essi si scindono al loro interno in molte voci.
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Oneri di sistema: le componenti della spesa
Gli oneri di sistema per l’energia elettrica sono i seguenti:
- 77,0% Incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3);
- 12,5% Agevolazioni alle industrie manifatturiere ad alto consumo di energia (Ae);
- 4,1% Promozione dell’efficienza energetica negli usi finali (UC7);
- 2,7% Oneri Nucleari (Decommissioning nucleare) (A2);
- 1% Compensazioni per le imprese elettriche minori (UC4);
- 1% Sostegno alla ricerca di sistema (A5);
- 0,8% Agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario (A4);
- 0,6% Oneri per il bonus elettrico (As);
- 0,3% Compensazioni territoriali agli enti locali che ospitano impianti nucleari (MCT).
Per le bollette del gas, invece, i riferimenti sono questi:
- RE: risparmio energetico;
- UG2: compensazione dei costi di commercializzazione;
- UG3: recupero oneri di morosità per gli esercenti i servizi di ultima istanza;
- GS: bonus gas, pagato solo dai condomini con uso domestico.
A quanto ammonta la spesa per gli oneri di sistema?
Gli oneri di sistema incidono in maniera differente a seconda se parliamo di una bolletta del gas o dell’energia elettrica e a seconda se si tratta di un cliente residenziale o meno. Nel caso di una bolletta del gas, gli oneri sono composti da una quota fissa e una quota proporzionale al consumo. Una famiglia con un consumo di gas nella media può arrivare a pagare anche il 4% in più. Percentuale che sale per i clienti non residenti che devono pagare una quota fissa più alta.
Per una bolletta dell’energia elettrica, gli oneri di sistema addebitati sfiorano il 22% del totale. Ad esempio per una bolletta di circa 85 euro, gli oneri di sistema sono circa 18 euro più Iva. L’importo diventa più salato se si tratta di un cliente non residenziale, in questo caso l’incidenza arriva al 38%.
La differenza deriva dal fatto che dal 2017 gli utenti domestici non residenti pagano una quota fissa per oneri di sistema di 135€ all’anno non prevista invece per i residenti.
Come non pagare gli oneri di sistema in bolletta
Gli oneri sono delle autentiche imposte a cui è impossibile sfuggire. Eliminare, quindi, completamente gli oneri di sistema dalla bolletta non è possibile, in quanto sono obbligatori per legge e necessari per il funzionamento del sistema energetico nazionale.
L’unico modo per non pagarli resta dietro decisione del Governo, come è avvenuto nei mesi di caro energia, quando si è deciso di azzerarli per luce e gas fino al 1° aprile 2023.
Tuttavia, ci sono alcune strategie che possono aiutare a ridurre l’importo totale della bolletta energetica, mitigando indirettamente l’impatto degli oneri di sistema. Tra queste, sicuramente, c’è l’efficientamento energetico, investendo in apparecchiature a basso consumo e adottando comportamenti più consapevoli. Anche l’autoproduzione di energia, installando impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, può essere una soluzione.
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Gli oneri di sistema sono uguali per tutti?
Gli oneri di sistema, come detto, non sono uguali per tutti i consumatori e possono variare a seconda del tipo di utenza e delle caratteristiche del contratto energetico. In particolare, ci sono differenze significative tra le utenze domestiche e non domestiche, così come tra residenti e non residenti.
Per le utenze domestiche, ARERA stabilisce diverse categorie tariffarie per gli oneri in base alla residenza. I clienti residenti, ossia coloro che utilizzano l’energia elettrica nella propria abitazione principale, beneficiano di tariffe più basse per gli oneri di sistema rispetto ai non residenti. Questa differenziazione è pensata per favorire le famiglie che risiedono stabilmente in un’abitazione, alleggerendo il peso degli oneri di sistema in bolletta.
I non residenti, invece, ossia coloro che utilizzano l’energia elettrica in seconde case o abitazioni non principali, pagano una quota maggiore di oneri di sistema. Questa differenza tariffaria tiene conto del fatto che le seconde case tendono ad avere un consumo energetico più irregolare e spesso inferiore rispetto alle abitazioni principali, ma devono comunque contribuire al finanziamento delle componenti di interesse generale del sistema energetico.
Le utenze non domestiche, come le imprese, hanno tariffe degli oneri di sistema calcolate in base alla potenza impegnata e al consumo effettivo di energia. Le imprese energivore, ossia quelle con un alto consumo di energia, possono beneficiare di agevolazioni tariffarie specifiche, ma in generale tendono a pagare oneri di sistema più elevati rispetto alle utenze domestiche.
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