Orari visite fiscali 2024, guida completa

Simone Micocci

3 Ottobre 2024 - 17:59

Visite fiscali, nel 2024 la novità è l’equiparazione tra dipendenti pubblici e privati. Ecco una guida completa.

Orari visite fiscali 2024, guida completa

Gli orari alle visite fiscali indicano quando tanto i lavoratori del settore privato quanto del pubblico impiego hanno l’obbligo di essere reperibili presso l’indirizzo di residenza o comunque presso un diverso domicilio indicato nel certificato medico.

Il lavoratore assente per malattia può essere infatti sottoposto a una visita di controllo, che può essere disposta in automatico dall’Inps o richiesta dal datore di lavoro, volta nuovamente ad accertare lo stato patologico o semplicemente il rispetto delle regole previste (ad esempio che non stia facendo nulla per compromettere una pronta guarigione).

Tuttavia, la legge stabilisce che solo in determinati orari della giornata - ma ogni giorno, incluse domeniche e festivi - può esserci la visita fiscale. Inizialmente questi erano differenti tra dipendenti pubblici e privati, ma nel 2024 si è provveduto con equipararli alla luce della sentenza del Tar del Lazio n. 16305/2023 con la quale sono state definite incostituzionali le precedenti fasce orarie di reperibilità che prevedevano nel pubblico impiego 7 ore - 3 in più rispetto al settore privato.

La novità di quest’anno, come pure per i prossimi, è che gli orari in cui può passare la visita fiscale nei confronti dei dipendenti pubblici per malattia vengono ridotti a 4 ore, 2 ore la mattina e 2 il pomeriggio.

È molto importante conoscere questi orari, in quanto il mancato rispetto dell’obbligo di reperibilità, e quindi di assenza alla visita fiscale, comporta l’applicazione di una sanzione che nei casi più gravi, ad esempio se sussiste la recidività, può prevedere il licenziamento per giusta causa.

Non si segnalano novità, invece, né per le fasce orarie dei lavoratori privati né per sanzioni e casi di esonero, per i quali continua a far fede quanto stabilito dal decreto legislativo n. 206/2017 (Riforma Madia). Così come è sempre la stessa anche la procedura per la richiesta della visita fiscale: come anticipato, infatti, che il controllo del medico può essere disposto d’ufficio dall’Inps oppure su invito dell’azienda (ma in tal caso la visita è a carico del datore)

Va detto che alla luce degli ultimi dati Inps non sono molte le probabilità di ricevere la visita fiscale, specialmente per i lavoratori del settore privato. Non bisogna comunque correre il rischio: chi è assente negli orari delle visite fiscali, rendendo impossibile il controllo del medico, subisce una sanzione che può portare anche al licenziamento in tronco.

Ecco perché è importante essere informati non solo sugli orari delle visite fiscali, ma su tutta la normativa, così da non commettere errori che potrebbero compromettere la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Orari visite fiscali 2024

Una recente sentenza del Tar del Lazio ha ritenuto illegittima la disparità di trattamento tra pubblico e privato. Per i primi, infatti, l’obbligo di reperibilità era di 7 ore al giorno, mentre per i secondi solamente 4 ore.

A recepire la decisione del Tribunale amministrativo è stata l’Inps con il messaggio numero 4640 del 22 dicembre 2023, fissando gli stessi orari per ogni tipologia di impiego.

Quindi, quest’anno - come pure per quelli a venire - gli orari delle visite fiscali per i dipendenti pubblici e privati sono i seguenti:

  • la mattina dalle ore 10:00 alle ore 12:00;
  • nel pomeriggio dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Orari che valgono 7 giorni su 7, festivi compresi.

Ricordiamo, poi, che le visite fiscali possono essere anche ripetute. Ciò significa che può esserci più di un controllo nella stessa giornata, purchè nel rispetto dei suddetti orari, o comunque all’interno dello stesso periodo di malattia.

Casi di esonero

Durante le fasce orarie sopra indicate, il lavoratore deve rendersi reperibile al controllo dell’Inps, tuttavia ci sono dei casi di esonero.

Per esonero delle visite fiscali si intende quindi la possibilità del lavoratore di non rispettare la reperibilità nelle fasce stabilite. Secondo la legge, tale possibilità è riconosciuta in presenza di:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  • stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.

L’esonero può avvenire anche in caso di depressione o ansia del lavoratore, laddove la vita sociale e attività all’aria aperta possono contribuire al suo miglioramento e benessere.

Il diritto all’esonero spetta anche al lavoratore che ha necessità di uscire da casa per:

  • accertamenti specialistici;
  • per recarsi presso il proprio medico curante;
  • per andare in farmacia;
  • per interventi dentistici urgenti;
  • in generale per cause di forza maggiore.

Inoltre, la giurisprudenza ammette tra le motivazioni di esonero dal rispetto delle fasce di reperibilità:

  • attività di volontariato anche se non legate direttamente alla malattia e nel caso in cui non mettano a repentaglio la salute del lavoratore;
  • visite a parenti in ospedale se gli orari coincidono con quelli della visita fiscale.

Molte volte i lavoratori pensano che essere presenti durante le fasce di reperibilità per la visita fiscale il primo e l’ultimo giorno di malattia non sia necessario. Non è tuttavia così perché le conseguenze per l’assenza alla visita fiscale sono le stesse sia che si tratti del primo sia che si tratti dell’ultimo giorno di malattia.

La giustificazione all’eventuale assenza, quindi, non può essere evitata neanche se l’assenza alla visita fiscale si verifica l’ultimo giorno di malattia. E se la giustificazione prodotta non rientra tra quelle previste che abbiamo sopra elencato si rischia anche la sanzione come vedremo di seguito.

Sanzioni

Sono previste delle sanzioni per le visite fiscali in caso in cui il lavoratore non sia reperibile presso il proprio domicilio al recarsi del medico delegato e quando tale assenza non sia affatto giustificata.

In particolare per il lavoratore assente durante le fasce di reperibilità le sanzioni sono le seguenti:

  • decurtazione del 100% dell’indennità di malattia per i primi 10 giorni;
  • la decurtazione del 50% per le successive giornate.

Il lavoratore ha tuttavia 10 giorni di tempo dalla visita fiscale mancata per comunicare le motivazioni dell’assenza con una valida giustificazione. Il verbale di mancata presenza alla visita fiscale viene inviato dal medico a Inps e al datore di lavoro che potrebbe anche avviare un procedimento disciplinare contro il lavoratore.

Come funziona la visita fiscale (e quanto dura)

Lo svolgimento della visita fiscale è molto semplice e non è differente da un normale controllo del proprio medico. I compiti del medico incaricato sono due:

  • intanto, come già ampiamente detto, questo accerta la presenza del lavoratore all’indirizzo indicato per la malattia;
  • successivamente questo verifica se c’è concordanza tra la durata della malattia indicata nel certificato e lo stato del lavoratore al momento del controllo. A tal proposito, il medico può confermare la diagnosi oppure stabilire la guarigione anticipata, disponendo l’immediato rientro al lavoro.

Solitamente comunque non si tratta di un controllo approfondito, con il medico che perlopiù fa domande sullo stato di salute e sulla cura che si sta seguendo. Al termine del controllo poi il medico lascerà una ricevuta dell’avvenuta visita; questa però non vi esonera dal rispetto delle fasce di reperibilità, visto che comunque potrebbero esserci altre visite fiscali nei giorni seguenti.

La durata varia a seconda dei casi, ma in ogni caso tende a non superare la mezz’ora.

Visite fiscali, infografica INPS Visite fiscali, infografica INPS Qui l'infografica INPS con tutte le informazioni sulle visite fiscali.

Si può uscire fuori dagli orari delle visite fiscali?

Non bisogna però commettere l’errore di pensare che negli orari diversi da quelli di reperibilità alla visita fiscale si possa uscire tranquillamente di casa. La regola prevede infatti che in ogni caso il lavoratore non può fare nulla che rischi di compromettere una rapida guarigione.

Se quindi il lavoratore in malattia, ad esempio con l’influenza, viene visto svolgere un’attività che possa mettere a rischio la sua salute, anche se non in orario di visita fiscale, può comunque essere sanzionato.

Quante probabilità ci sono che passi?

Non sono molte le probabilità di ricevere un controllo durante la malattia. Ce lo dicono i dati Inps:

  • nel primo trimestre del 2022, solamente nel solamente nel 2,47% delle volte è stata disposta una visita fiscale;
  • nel settore pubblico la percentuale è del 6,47%;
  • nel settore privato, invece, dell’1,26%.

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