Prezzo oro, brusca correzione al ribasso. I trader guardano alla Fed

Mauro Speranza

17 Settembre 2021 - 11:32

Il prezzo dell’oro risale leggermente dopo il calo arrivato nella giornata di ieri causato dal passaggio degli investitori al dollaro.

Prezzo oro, brusca correzione al ribasso. I trader guardano alla Fed

Lieve rialzo per il prezzo dell’oro dopo il movimento al ribasso arrivato nella giornata di ieri. L’improvviso calo era arrivato dopo i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti comunicati ieri e risultati migliori del previsto, spostando gli investimenti verso il dollaro.

A questo punto, gli esperti guarderanno alle prossime mosse della Federal Reserve, condizionate spesso dai dati dell’economia americana, e tra gli investitori si diffonde sempre più il timore di un inasprimento delle sue politiche monetarie.

Il calo delle quotazioni dell’oro

Ieri le quotazioni dell’oro sono scese fino ad un mimino di 1.745,50 dollari l’oncia, rappresentando il livello più basso in un mese, con un calo di oltre il 2%.
Oggi il prezzo della materia prima rimbalza di meno di mezzo punto percentuale e l’oro viene scambiato a 1.763 dollari l’oncia, ancora ai livelli di agosto.
Il movimento dell’oro ha seguito l’aumento delle quotazioni del dollaro dopo il rilascio dei dati sulle vendite negli Stati Uniti.

Le quotazioni dell'oro Le quotazioni dell’oro Il calo dopo la diffusione dei dati macroeconomici

La valuta statunitense guadagnava terreno nei confronti della moneta unica e la coppia EUR/USD passava dai 1,1819 a 1,1753 euro, tornando così ai livelli di fine agosto.

I dati sulle vendite al dettaglio negli USA

Negli Stati Uniti i dati sulle vendite al dettaglio rilasciate ieri relative al mese di agosto hanno sorpreso le previsioni degli analisti, alimentando le aspettative degli investitori circa una riduzione degli acquisti mensili di obbligazioni da parte della Federal Reserve.

In particolare, le vendite negli USA sono aumentate dello 0,7% su base mensile, dato nettamente superiore alle previsioni degli esperti che si attendevano un calo dello 0,8% dopo la flessione dell’1,8% del dato precedente, rivisto al ribasso rispetto all’1,1% inizialmente previsto.
Con l’esclusione del settore auto la crescita risulta maggiore, arrivando arriva all’1,8% e anche in questo caso gli esperti si attendevano un calo (-0,1%).

Le attese di un cambio nella politica della Fed

I movimenti di prezzo denotano un comportamento nervoso da parte degli investitori, timorosi che la Federal Reserve sarà costretta a inasprire la sua politica monetaria ultra-allentata in tempi anticipati rispetto a quanto atteso fino a questo momento, proprio alla luce dei risultati macroeconomici negli Stati Uniti.

Le dichiarazioni dell’istituto centrale continueranno a essere al centro dell’attenzione degli investitori, ma un perseguire delle incertezze dovuto all’aumento dei casi di Covid-19 negli USA potrebbe far aumentare la domanda di oro quale bene rifugio rispetto alla propensione al rischio che sta guidando in questo periodo i mercati.

L’alto livello di propensione al rischio è confermata anche ai forti aumenti dei prezzi dell’energia e dei metalli base, secondo quanto sottolineato da Daniel Briesemann, analista di Commerzbank.
L’esperto ritiene, inoltre, che la stabilità dei mercati azionari è stata aiutata anche dal “miglioramento del sentimento tra le società industriali a New York Distretto della Fed a settembre. L’oro non era molto richiesto in questo contesto di mercato”.

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