Nel pieno della pace fiscale, crescono i pignoramenti di conti correnti, stipendi e pensioni anche per cartelle ammesse al saldo e stralcio e alla rottamazione ter 2019.
Una pace fiscale solo di nome. L’Agenzia delle Entrate Riscossione sembra aver avviato una vera e propria corsa ai pignoramenti su conti, stipendi e pensioni.
Sono diverse le segnalazioni pervenute negli ultimi giorni di pignoramenti arrivati su conti correnti di contribuenti titolari di debiti nei confronti del Fisco, una procedura standard se non fosse che in molti casi si tratta proprio di cartelle rientranti nel progetto della pace fiscale.
I più maliziosi potrebbero pensare che è in atto una vera e propria corsa da parte dell’ex Equitalia per convincere i contribuenti ad aderire al saldo e stralcio ovvero alla rottamazione ter delle cartelle.
Ad esser presi di mira non solo i conti, ma anche stipendi e pensioni, con numerosi casi di pignoramenti presso terzi effettuati dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Pace fiscale? Macché, è boom di pignoramenti di conti, stipendi e pensioni
L’intento di instaurare un nuovo rapporto tra Fisco e contribuente sembra destinato a non andare a buon fine, neppure questa volta.
A contrapporsi alla tanto chiacchierata pace fiscale è l’operato attuale dell’Agente della Riscossione che, come segnalato sopra, sembrerebbe aver avviato una vera e propria “operazione pignoramento”.
Sarà anche che la pace fiscale cade in un periodo di particolare rilevanza per quel che riguarda i controlli anti-evasione effettuati dall’Agenzia delle Entrate, agevolati dall’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica che, soltanto nei primi tre mesi, ha consentito alle Entrate di scovare frodi IVA da 688 milioni di euro.
Quello che i malcapitati destinatari dei pignoramenti sul conto corrente lamentano è che, forse, sarebbe stato necessario prevedere un periodo di reale pacificazione e sospendere le procedure esecutive almeno fino alla scadenza per la presentazione delle domande di rottamazione e pace fiscale, fissata al 30 aprile 2019.
Così non è stato e, al contrario, l’avvio di procedure di pignoramento potrebbe rappresentare un motivo in più per convincersi ad aderire alle definizioni agevolate e liberarsi dalla stretta dell’AdER.
La domanda di rottamazione\saldo e stralcio blocca il pignoramento
Per i contribuenti che presenteranno domanda di rottamazione o di saldo e stralcio delle cartelle, l’Agenzia delle Entrate Riscossione bloccherà le procedure esecutive di pignoramento (anche presso terzi) avviate.
È questo uno degli effetti successivi all’invio della dichiarazione di adesione. La sospensione delle procedure esecutive vale tuttavia esclusivamente per i ruoli ammessi alla pace fiscale che, ricordiamo, sono quelli relativi a cartelle affidate tra il 2000 e il 2017.
Aderire alla pace fiscale, e rispettare fedelmente le scadenze previste per il pagamento delle rate, può rappresentare quindi un’utile strada per evitare l’esproprio forzato da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Una soluzione che, molto probabilmente, non riuscirà a rendere meno conflittuale il rapporto Fisco-contribuente..
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