Il Paese latinoamericano che sfida gli Stati Uniti e cerca di dominare l’economia mondiale

Luna Luciano

19 Gennaio 2025 - 10:43

Il Messico punta a scalzare gli Stati Uniti dal ruolo di leader dell’economia mondiale. Ecco qual è il piano della presidente Claudia Sheinbaum e quali sono le sfide del Paese latinoamericano.

Il Paese latinoamericano che sfida gli Stati Uniti e cerca di dominare l’economia mondiale

Zorro contro i cowboy: il Messico è pronto a sfidare gli Stati Uniti e non solo più sul grande schermo con la storia del suo spadaccino. Il Messico sta emergendo come uno dei protagonisti più audaci dell’America Latina, pronto a sfidare il dominio economico degli Stati Uniti e ad affermarsi come potenza globale.

Sotto la guida della presidente Claudia Sheinbaum, il Paese ha intrapreso un ambizioso percorso di trasformazione economica, volto a consolidare la sua posizione tra le dieci economie più forti del mondo. Con un piano strategico denominato “Piano Messico”, il governo messicano punta a rivoluzionare il sistema economico nazionale attraverso investimenti mirati, una maggiore integrazione regionale e un significativo rafforzamento dell’industria locale.

Questo progetto nasce in un contesto di sfida diretta con gli Stati Uniti, soprattutto a seguito delle minacce di Donald Trump durante la sua amministrazione, tra cui l’imposizione di dazi del 25% sui prodotti messicani. Lungi dal cedere a pressioni esterne, Sheinbaum ha delineato una visione audace per il futuro del Messico, fondata su tre pilastri: unità nazionale, sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale. Ma quali sono i primi passi che il Messico deve compiere per superare gli Stati Uniti? E cosa serve per dominare l’economia mondiale? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Il Messico sfida gli Stati Uniti: il piano di Claudia Sheinbaum

La presidente Claudia Sheinbaum rappresenta una figura di spicco nella politica latinoamericana. Fisica e ambientalista, è stata sindaca di Città del Messico prima di assumere la presidenza del Paese. Il suo approccio pragmatico e visionario si riflette nel “Piano Messico”, un piano che ambisce a rendere il Paese una delle economie più forti al mondo. Tuttavia, la sfida è complessa e richiede passi strategici.

In primo luogo, il Messico deve incrementare gli investimenti al 25% del PIL, un obiettivo cruciale per stimolare la crescita economica e creare le condizioni per l’espansione industriale. Parte di questa strategia include l’iniezione di 277 miliardi di dollari in oltre 2.000 progetti focalizzati su settori chiave come:

  • l’automobilistico;
  • l’aerospaziale;
  • l’elettronico;
  • il farmaceutico.

Questo approccio mira a posizionare il Messico come un leader nella produzione di alta tecnologia, riducendo la dipendenza dalle importazioni estere. Un altro aspetto centrale è il rafforzamento delle piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale dell’economia messicana. Il piano prevede il finanziamento del 30% delle PMI, incentivando la loro partecipazione nelle catene globali di valore. Inoltre, Sheinbaum ha promosso lo sviluppo di vaccini e prodotti farmaceutici all’interno del Paese, un passo che non solo migliorerà la capacità di rispondere a crisi sanitarie, ma stimolerà anche l’innovazione tecnologica.

Nonostante le tensioni con gli Stati Uniti, il Trattato tra Messico, Stati Uniti e Canada (T-MEC) rimane un pilastro fondamentale per l’integrazione economica regionale. Il commercio bilaterale, che nel 2024 ha raggiunto i 776 miliardi di dollari, rappresenta un’opportunità unica per rafforzare la posizione del Messico nel mercato nordamericano. Tuttavia, la sfida più grande è ridurre l’influenza asiatica, sostituendo il 10% delle importazioni cinesi con prodotti fabbricati nella regione. Questa strategia potrebbe aumentare significativamente il PIL e consolidare il Messico come un partner indispensabile per gli Stati Uniti e il Canada.

Cosa deve fare il Messico per dominare l’economia mondiale?

Per consolidarsi come potenza economica globale, il Messico deve affrontare una serie di sfide strutturali e adottare misure innovative. La prima priorità è migliorare le infrastrutture nazionali. Investimenti in trasporti, energia e tecnologie digitali sono essenziali per garantire una base solida su cui costruire la crescita economica. L’ammodernamento delle reti ferroviarie e portuali, ad esempio, faciliterà l’esportazione di beni e attirerà investitori stranieri.

Un altro elemento cruciale è l’educazione - cosa a cui anche l’Italia dovrebbe guardare. Per competere su scala globale, il Messico deve formare una forza lavoro altamente qualificata. Ciò richiede un maggiore investimento nell’istruzione superiore e nella ricerca scientifica, con un focus particolare su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). La creazione di partnership tra università e industria potrebbe accelerare il trasferimento tecnologico e stimolare l’innovazione. Il rafforzamento della governance economica è altrettanto importante.

Combattere la corruzione e migliorare la trasparenza nelle istituzioni pubbliche sono poi passi fondamentali per attirare investimenti esteri e garantire una crescita sostenibile. Sheinbaum ha già annunciato misure per ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza della spesa pubblica, ma è necessario fare di più per creare un ambiente economico stabile e prevedibile. Infine, il Messico deve intensificare la sua presenza nei mercati internazionali: partecipare attivamente a forum globali e stabilire alleanze strategiche con altre economie emergenti consentirà al Paese di rafforzare la sua influenza e diversificare le sue relazioni commerciali. Ad esempio, espandere la cooperazione con nazioni dell’America Latina e dell’Asia potrebbe aprire nuove opportunità di crescita e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

Il “Piano Messico” rappresenta una scommessa ambiziosa per il futuro economico del Paese e se la strategia sarà vincente potrà dircelo solo il tempo e nel caso dovesse rivelarsi determinante, l’Italia potrebbe avere un nuovo modello a cui guardare: da Paese dipendente dagli Stati Uniti a nuovo leader, anche l’Italia potrebbe decidere di non essere più il fanalino di cosa dell’Unione Europea e degli Usa, ma per farlo bisogna soprattutto cambiare mentalità, abbandonando le scorciatoie offerte dalla corruzione, dai soldi americani, e dare maggior spazio all’educazione, investendo sui giovani e alzando gli stipendi della mano d’opera.

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