I Paesi che (forse) entreranno presto nell’UE

Luna Luciano

22 Dicembre 2024 - 15:12

Ucraina, Moldova, Balcani e Georgia potrebbero presto entrare nell’UE, grazie a opportunità geopolitiche e riforme interne. Ecco quali sono le sfide e i rischi per l’Europa.

I Paesi che (forse) entreranno presto nell’UE

Diversi Paesi dei Balcani e l’Ucraina potrebbero presto entrare in Europa.

L’allargamento dell’Unione Europea è un processo intrinseco della comunità che ha segnato la sua storia fin dalle origini. Dopo l’ingresso della Croazia nel 2013, la politica di adesione è sembrata rallentare notevolmente, con pochi nuovi membri entrati nell’UE negli ultimi dieci anni.

Tuttavia, con l’elezione della nuova Commissione europea e l’intensificarsi delle sfide geopolitiche, la prospettiva di un ampliamento dell’Unione potrebbe tornare a essere una realtà concreta.

Le nazioni che desiderano aderire all’UE sono principalmente situate nell’Europa dell’Est, nei Balcani occidentali e nelle regioni ex-sovietiche, e molte di queste sono in trattative avanzate per l’adesione. L’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha accelerato ulteriormente i colloqui di adesione, con paesi come l’Ucraina, la Moldavia e la Georgia che hanno presentato domanda.

Ma quali sono i paesi che potrebbero entrare nell’Unione nei prossimi anni? Ecco cosa ne pensano gli analisti e quali saranno le nuove sfide dell’UE.

I paesi che potrebbero (forse) entrare nell’UE

Molti Stati, sia nei Balcani occidentali che nell’ex Unione Sovietica, sono in attesa di un’opportunità per entrare nell’UE. La Commissione Europea, con il sostegno degli Stati membri più favorevoli all’allargamento, sta cercando di rilanciare la politica di adesione, anche se gli ostacoli rimangono numerosi. A oggi, i paesi che potrebbero entrare nell’Unione Europea, in ordine di avanzamento e prospettive, sono:

  • Montenegro
  • Albania
  • Serbia
  • Bosnia-Erzegovina
  • Kosovo
  • Ucraina
  • Moldavia
  • Georgia
  • Armenia
  • Azerbaigian

Tra questi, il Montenegro e l’Albania sono i paesi che sembrano essere sulla buona strada, con l’Albania che ha avviato da tempo il processo di negoziazione e il Montenegro che ha completato gran parte dei negoziati, ma entrambi si trovano ancora ad affrontare ostacoli importanti, come la corruzione, la riforma della giustizia e la promozione dei diritti umani.

La Serbia, che ha fatto significativi progressi, è ancora intrappolata nelle difficili relazioni con il Kosovo, un conflitto che blocca in parte il suo cammino verso l’adesione. Tuttavia, l’adesione all’UE è ancora un obiettivo condiviso da molti, anche se la risoluzione delle controversie territoriali rimane un tema cruciale.

La Bosnia-Erzegovina, invece, pur essendo il paese con il percorso più lungo e complesso, ha recentemente ricevuto lo status di “candidato ufficiale”, segnando un passo importante verso una possibile adesione futura. Allo stesso tempo, Kosovo, Ucraina, Moldavia, Georgia, Armenia e Azerbaijan sono paesi che hanno intrapreso il cammino verso l’Unione, ma necessitano di ulteriori riforme politiche, economiche e giuridiche prima di poter essere considerati candidati concreti.

Sebbene l’integrazione dei paesi del Caucaso e dell’Est europeo rappresenti una sfida geopolitica complessa, l’UE sembra voler rispondere positivamente, specialmente in un contesto internazionale segnato dalle tensioni con la Russia.

Ucraina e Moldavia: nuovi protagonisti nell’Europa dell’Est

Con l’invasione russa dell’Ucraina, l’Unione Europea ha visto un nuovo slancio verso l’allargamento, con Kiev che ha presentato domanda di adesione poco dopo l’inizio della guerra. L’Ucraina ha fatto notevoli progressi nelle sue riforme politiche ed economiche, nonostante la situazione difficile sul fronte del conflitto, stando agli analisti.

La Commissione Europea ha riconosciuto l’importanza strategica di integrare il paese nell’Unione come parte della risposta alla “minaccia russa”, e il processo di adesione, seppur complesso e lungo, è iniziato con alcune misure di supporto finanziario e politico.

La Moldavia, un piccolo stato che confina con l’Ucraina, ha seguito il suo esempio, chiedendo l’adesione poco dopo. Pur essendo più piccola e meno sviluppata dell’Ucraina, il Paese condivide molte sfide simili, tra cui la lotta contro la corruzione e la riforma delle istituzioni. Entrambi i paesi sono visti come essenziali per la stabilità della regione e potrebbero beneficiare di un maggiore supporto da parte dell’UE nei prossimi anni, nonostante le difficoltà strutturali e politiche.

Sebbene il cammino verso l’adesione per tutti questi Paesi possa sembrare lungo e difficile, la geopolitica attuale e la necessità di rafforzare la stabilità nell’Est Europa potrebbero accelerare il processo.

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