Come sono distribuiti i redditi in Europa? In base al costo della vita, chi ha più soldi da spendere? Facciamo chiarezza consultando i dati aggiornati del purchasing power standard.
Rispondere alla domanda su quali sono i Paesi in cui si sta meglio economicamente non è semplice, poiché analizzando semplicemente gli stipendi si perde un dato molto importante: il costo della vita.
È vero infatti che in alcuni Paesi si guadagna di più rispetto ad altri, ma allo stesso tempo anche il costo della vita è più alto. Per questo motivo sarebbe maggiormente opportuno considerare quanti soldi si hanno da spendere in base al costo di beni e servizi in quel determinato Paese.
A tal proposito, per effettuare una tale considerazione esiste una sorta di valuta artificiale: il Pps (purchasing power standard) con la quale viene tenuto conto anche dei costi della vita nei singoli Stati. Viene restituito così un dato comune a tutti, in quanto con un Pps si può comprare ovunque la stessa cosa o usufruire del medesimo servizio, permettendo di fare un confronto e stilare una classifica dei Paesi in cui i cittadini hanno il maggior reddito disponibile.
In questo modo possiamo anche vedere in che modo si distribuisce la ricchezza in Europa: d’altronde, secondo il più aggiornato Legatum prosperity index 2023, due terzi dei Paesi più ricchi al mondo si trovano in Europa. Ma dove principalmente?
I Paesi d’Europa dove i cittadini possono spendere di più
Come anticipato, per fare un confronto preciso in modo da poter rispondere alla domanda su quali sono i Paesi in cui “economicamente” si vive meglio, si può tenere in considerazione il purchasing power standard.
Il dato più aggiornato è quello riferito al 2022, quando il reddito medio disponibile per abitante nell’Unione europea era pari a 21.200 Pps. È questa quindi la soglia da prendere come riferimento: più ci si allontana e più, a seconda se ci si trova in alto o in basso alla classifica, si vive meglio o peggio in quel determinato Paese.
A tal proposito è lecito chiedersi: in che posizione si trova l’Italia? Ebbene, va detto che nonostante il nostro Paese non figuri nella parte alta della classifica è comunque in linea con quella che è la media europea, in quanto anche da noi è stato accertato un purchasing power standard di 21.200.
A fare meglio di noi sono intanto il Lussemburgo che con un Pps di 36.600 è il Paese dove i cittadini (circa 661 mila, contro i quasi 59 milioni dell’Italia) hanno un reddito disponibile più alto.
Completano il podio Austria (27.800 Pps) e Paesi Bassi (27.400), mentre la Germania è a 26.500 Pps. E ancora, la Danimarca completa la top five con un Pps di 26.200.
Continuando a scendere, troviamo il Belgio con 26.000 Pps, la Francia con 23.600 Pps, la Finlandia 23.400, Cipro con 22.900 e l’Irlanda con 22.800. E ancora, appena fuori dalla top ten c’è la Svezia con 22.400.
Solo a questo punto, esattamente in 12ª posizione, l’Italia dove appunto è registrato un Pps in linea con la media europea pari a 21.200. Peggio di noi la Slovenia con 20.100, la Spagna con 19.700, l’Estonia con 19.500, la Lituania con 17.700 e Repubblica Ceca con 17.100.
A questo punto le note dolenti, con Paesi come il Portogallo con 14.600, Croazia con 13.500 e Grecia e Bulgaria a 12.300. Completano le ultime tre posizioni rispettivamente Ungheria (11.500), Romania (11.200) e per ultima la Slovacchia con 10.200 Pps.
La classifica ci offre uno spaccato d’Europa piuttosto chiaro: come si può notare, infatti, generalmente i redditi più alti si hanno nei Paesi del Nord. In questo aspetto possiamo dire che l’Italia è quasi un’eccezione, tanto che intorno a noi sono perlopiù Stati con un purchasing power standard più basso.
Se consideriamo i big four europei, però, l’Italia fa peggio rispettivamente di Germania e Francia, meglio solamente della Spagna.
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