Partite IVA, dalle Regioni arrivano bonus e contributi a fondo perduto per i lavoratori autonomi con determinati requisiti. Alcuni aiuti possono essere richiesti anche dai professionisti iscritti agli Ordini: vediamo importi e possibilità in Lombardia, Valle d’Aosta, Campania, Toscana, Piemonte e Calabria.
Partite IVA, arrivano gli aiuti da parte delle Regioni per i lavoratori autonomi: si tratta di bonus, indennità una tantum e contributi a fondo perduto.
Sono aiuti che si sommano ai ristori previsti dai decreti economici finora emanati, e dipendono dall’approvazione delle giunte regionali a favore delle partite IVA in possesso di determinati requisiti.
Si tratta di un argomento particolarmente importante soprattutto nelle zone rosse a causa dell’aumento dei contagi, quindi Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Toscana, Campania e Calabria.
Partite IVA, bonus e fondo perduto dalle Regioni: Lombardia, Valle d’Aosta e Toscana. Requisiti e importi
Aumentano le misure a sostegno delle partite IVA che si trovano nelle zone rosse grazie alle giunte regionali.
Sempre più Regioni infatti decidono di fornire maggiore sostegno economico ai lavoratori autonomi, soprattutto quelle categorie “dimenticate” dagli aiuti del Governo, anche se i professionisti iscritti agli Ordini continuano a essere sempre inclusi nelle misure di sostegno.
In Lombardia, ad esempio, la giunta regionale ha approvato un piano da 167 milioni di euro da suddividere in indennizzi a imprese e lavoratori autonomi. I contributi ammontano a 1.000 euro, e poter fare richiesta le partite IVA dovranno aver subìto una riduzione di almeno un terzo del fatturato tra marzo-ottobre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il requisito della contrazione del fatturato non è richiesto ai lavoratori autonomi con attività aperte dal 1° gennaio 2019.
In Valle d’Aosta è possibile richiedere un contributo a fondo perduto una tantum per il sostegno dei costi diretti alla graduale riprese delle attività e al mantenimento della continuità aziendale.
Il contributo è forfettario, e va da 3.000 a 7.500 euro, a seconda della classe di fatturato di riferimento del beneficiario, con la soglia limite di 5 milioni di euro di fatturato nel 2019.
I beneficiari sono imprese e liberi professionisti con un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 40% in un trimestre 2020 (marzo aprile e maggio oppure giugno, luglio e agosto), rispetto ai periodi corrispondenti dell’anno 2019 (ma chi ha iniziato l’attività nel 2020 non deve rispettare questo requisito). La Valle d’Aosta fa eccezione rispetto alle regioni d’Italia e possono accedervi sia i lavoratori autonomi iscritti all’INPS che i professionisti iscritti agli Ordini.
La Regione Toscana ha introdotto dei contributi per favorire la ripresa degli investimenti, che copriranno fino al 40% della spesa.
Partite IVA, gli aiuti delle Regioni: Campania, Calabria e Toscana
In Calabria è stato pubblicato il bando “Riapri Calabria”, riservato a professionisti e imprese. Il bando stanzia 65 milioni di euro e prevede un contributo di 1.500 euro per:
- le imprese che hanno fatturato dai 3.000 ai 300.000 euro nel 2019;
- per i titolari di partita IVA con un fatturato da 0 a 60.000 euro, ma che hanno esercitato la professione in via esclusiva.
Possono partecipare al bando della Regione Calabria anche gli studi di ingegneri e architetti, così come le attività di consulenza di agronomi: un passo, quindi, in direzione delle professioni ordinistiche.
La Campania ha predisposto due tipi di aiuti per le partite IVA:
- un bonus di 1.000 euro risalente alla scorsa estate;
- la possibilità di chiedere finanziamenti a tassi agevolati.
Infine, il Piemonte, infine, la regione offre contributi agli autonomi che hanno ottenuto recentemente un prestito per esigenze di liquidità.
Il consiglio è quello di monitorare con attenzione e costanza il sito della propria Regione di appartenenza per rimanere sempre aggiornati circa gli aiuti economici e le modalità di richiesta degli stessi.
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