La patente B da privatista è il risultato di un percorso da prendere in considerazione come alternativa alla classica autoscuola di fiducia. Ecco cosa ricordare in proposito.
Secondo dati ministeriali, in Italia il numero di patenti attive supera di gran lunga la metà della popolazione del paese. Ciò significa che più di un italiano su due è munito del documento che costituisce l’autorizzazione necessaria per guidare un veicolo a motore su strade pubbliche. Sappiamo che il tradizionale iter che conduce al traguardo della patente prevede, com’è noto, la partecipazione alle lezioni presso la scuola guida, le lezioni di guida con un istruttore abilitato e il superamento delle prove previste, ovvero quella di teoria e quella pratica.
Per alcuni tuttavia le modalità classiche per conseguire l’autorizzazione potrebbero non rappresentare la prima opzione da prendere in considerazione - e questo perché in Italia è possibile prendere la patente anche da privatista.
Proprio come accade negli istituti scolastici per il conseguimento del diploma, anche per la formazione in tema di regole sulla circolazione su strada e utilizzo del mezzo a motore, la legge vigente non impedisce di ottenere la patente gestendo in totale autonomia le relative operazioni. Dalla prenotazione dell’esame fino alla pratica su strada, il privatista potrà essere più libero nel percorso da svolgere e, se da un lato risparmierà tempo e denaro, dall’altro però la preparazione agli esami potrebbe rivelarsi più complessa - in mancanza delle lezioni dell’autoscuola.
Di seguito ci occuperemo proprio della patente B ottenuta come privatista ed, infatti, nel corso di questo articolo vedremo quali sono gli elementi chiave da conoscere e tutte le informazioni essenziali su questo particolare percorso. Perciò se vuoi saperne di più perché hai intenzione di ottenere quanto prima l’indispensabile autorizzazione alla guida, prenditi cinque minuti e procedi nella lettura. Di seguito troverai i dettagli che ti serve conoscere in proposito.
Patente da privatista: iter e costi. La guida rapida
- Patente B da privatista, il primo passo da compiere: l’iscrizione alla Motorizzazione e i documenti da presentare
- L’esame di teoria da privatista e il rilascio del foglio rosa
- Alcune importanti precisazioni sulle esercitazioni al volante del privatista
- L’esame di guida del privatista
- Costi per ottenere la patente
- Considerazioni finali
Patente B da privatista, il primo passo da compiere: l’iscrizione alla Motorizzazione e i documenti da presentare
Come accennato in apertura, al fine di risparmiare sul costo della patente è possibile fare tutto da soli, svolgendo per conto proprio i passi necessari e studiando in maniera indipendente per le prove di teoria e pratica.
Onde ottenere la patente B da privatista, l’interessato deve anzitutto ricordare di fare riferimento agli uffici della Motorizzazione, ma attenzione perché anche con questo percorso i tempi sono ben determinati e non c’è piena libertà di dare l’esame quando si vuole. Infatti l’esame di teoria va fatto entro 6 mesi dalla presentazione della documentazione necessaria agli uffici citati.
Perciò se intendi ottenere la patente da privatista, devi recarti alla Motorizzazione ricordando di portare con te i seguenti documenti:
- il modulo TT2112, redatto e sottoscritto, che puoi trovare allo sportello della Motorizzazione o scaricare dal portale dell’Automobilista. Si tratta di un modulo previsto appositamente per fare richiesta della patente di guida;
- il codice fiscale (tessera sanitaria) e un documento di identità valido (in originale e copia fronte-retro) oppure il permesso di soggiorno se chi intende conseguire la patente da privatista è un cittadino extracomunitario. Dovrai mostrarli in originale consegnando al contempo una fotocopia di ambo i documenti;
- due foto in formato tessera in cui il tuo volto è chiaramente visibile;
- il certificato medico (in originale e copia) con foto e data non anteriore a tre mesi, emesso da un medico abilitato.
L’esame di teoria da privatista e il rilascio del foglio rosa
Lo abbiamo accennato sopra, ma giova ricordarlo per aver ben chiaro il percorso in oggetto. Dopo aver presentato la documentazione alla Motorizzazione, se vuoi conseguire la patente da privatista hai sei mesi di tempo per cimentarti nell’esame di teoria. Tieni presente che la prova:
- è costituita da un quiz di 30 domande a cui rispondere con ’vero’ o ’falso’.
- sarà superata con un massimo di 3 errori e perciò, al quarto, scatta la bocciatura.
Potrai prepararti studiando da solo, ovvero acquistando il libro ufficiale dei quiz o anche utilizzando dei servizi online ad hoc. Di fatto è la stessa prova di teoria già prevista per gli studenti delle scuole guida, ma invece di tenersi presso la sede dell’autoscuola si svolge in uno spazio ad hoc della Motorizzazione civile.
In caso di esito positivo del test scritto, proprio come coloro che svolgono l’iter classico in autoscuola, potrai ottenere il foglio rosa (di durata semestrale) con cui cominciare a fare l’esercitazione alla guida. Quest’ultima rappresenta la seconda parte della formazione di colui che intende patentarsi, la quale culmina con il test finale di guida per il rilascio della patente.
Alcune importanti precisazioni sulle esercitazioni al volante del privatista
Quanto diremo ora è molto importante per coloro che intendono conseguire la patente da privatista, infatti:
- la pratica non può essere effettuata soltanto con l’assistenza e la partecipazione di una persona di fiducia, che ha già ottenuto la patente e che dunque ha già una formazione certificata alla guida;
- la pratica impone di fare almeno sei guide con un istruttore abilitato di una scuola guida.
Sarà proprio quest’ultimo il soggetto tenuto ad emettere un attestato di frequenza, dopo aver raggiunto il numero minimo di guide. Secondo le regole oggi vigenti, colui che intende patentarsi deve svolgere obbligatoriamente:
- 2 ore di guida in autostrada;
- 2 ore su strade urbane di scorrimento o extraurbane secondarie;
- 2 ore in visione notturna.
Abbiamo detto che questo è il percorso della patente da privatista, perciò non deve sorprendere il fatto che il resto delle lezioni pratiche possa essere svolto con qualsiasi altra persona diversa dall’istruttore, a condizione però che l’accompagnatore:
- abbia conseguito la patente B o maggiore da almeno un decennio;
- abbia un’età non superiore ai 65 anni.
Se le ore di guida obbligatoria con istruttore debbono essere almeno 6, il periodo di esercitazione con una persona di fiducia è a durata libera e dunque è facoltà dell’interessato scegliere quante esercitazioni fare prima di cimentarsi con l’esame di guida.
Ovviamente anche il privatista dovrà apporre sul parabrezza o sul lunotto un foglio bianco con indicata la lettera P stampata in nero. Ciò permetterà di svolgere le esercitazioni pratiche in piena conformità alle regole, dando la possibilità agli altri automobilisti di prestare la dovuta attenzione nelle vicinanze del mezzo guidato da chi si esercita come privatista.
L’esame di guida del privatista
Dopo la fase di esercitazione, come privatista potrai prenotare la data per l’esame di guida sempre facendo riferimento alla Motorizzazione civile, come già per l’iscrizione iniziale. Condizione fondamentale è la consegna dell’attestato di frequenza alle prove obbligatorie con l’istruttore abilitato, perché senza il documento non potrai svolgere la prova finale.
Tieni conto del fatto che l’esame di guida non prevede di svolgere operazioni diverse da quelle solitamente svolte durante le esercitazioni e, perciò, l’esaminatore potrà chiederti oltre che di guidare, di compiere alcune manovre tipiche dell’automobilista. Pensiamo ad es. all’inversione di marcia (dove consentito), la ripartenza in salita o il parcheggio. In caso di valutazione finale positiva, il privatista potrà aver accesso alla patente B ottenuta senza il tradizionale percorso formativo presso l’autoscuola. Il documento ha una validità di 10 anni fino al compimento di 50 anni d’età.
Ricorda inoltre che è necessario sostenere l’esame di guida entro 6 mesi dalla prova di teoria.
Costi per ottenere la patente
Eccoci al punto che molto probabilmente interesserà di più tutti coloro che vogliono sostenere gli esami per la patente B da privatista. Ebbene, per svolgere questo percorso non dovrai dimenticare le seguenti voci di spesa:
- 26,40 euro di iscrizione da versare sul conto corrente postale n. 9001;
- 16 euro sia per l’esame di teoria che per l’esame di guida;
- circa 40 euro per ogni guida con istruttore abilitato (almeno 6 guide per un totale di 240 euro), ma la cifra può variare in base all’autoscuola a cui ci si rivolge;
- almeno 30 euro per il certificato emesso dal medico curante (la cifra effettiva varia da medico a medico);
- costo del ticket per la visita presso il medico abilitato (variabile a seconda della Regione);
- 16 euro di marca da bollo da inserire sul certificato obbligatorio ed emesso dal medico abilitato.
Il risparmio è oggettivo perché il privatista potrà sborsare una cifra pari a circa 400 euro, tagliando in costi in modo considerevole rispetto al percorso formativo classico presso un’autoscuola. In quest’ultimo caso, infatti, le spese superano non di rado i mille euro complessivi.
In ipotesi di doppia bocciatura è necessario fare di nuovo l’iscrizione, versando una seconda volta tutti i costi fissi e variabili.
Considerazioni finali
Se è vero che il percorso per la patente da privatista non prevede lezioni di teoria all’autoscuola, è però altrettanto vero che la preparazione pratica alla guida del mezzo non potrà essere fatta soltanto con un familiare (ad es. un genitore) oppure un amico. Infatti è comunque necessario fare un certo numero di guide con un istruttore professionista.
Il vero vantaggio del privatista, oltre ai tempi ridotti, è rappresentato dai costi che, in linea generale, sono non di poco inferiori rispetto a quelli che puoi trovare in una scuola guida. Certamente però quest’ultima rappresenta in ogni caso il posto più adatto per una formazione completa ed approfondita su ciò che ti serve sapere per il conseguimento del permesso di guidare. Inoltre è pur sempre vero che l’autoscuola è un intermediario che si occupa di una varietà di procedimenti burocratici al posto del candidato, mettendo a disposizione anche un supporto ad hoc per affrontare al meglio i due esami previsti. Ciò sicuramente è in grado di semplificare la vita a chi intende ottenere la patente.
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