I patronati e i CAF sono aperti in Fase 3? Vediamo se anche questi servizi per i cittadini hanno riaperto dopo il 3 giugno come tante altre attività nonostante lo stato di emergenza da COVID-19 .
I patronati e i CAF sono aperti in Fase 3? Come si accede al servizio nel perdurante stato di emergenza COVID-19?
Domande che moltissimi cittadini immaginiamo si stiano ponendo laddove necessitano del supporto dei patronati per le pratiche da sbrigare presso INPS, per ottenere il congedo parentale COVID-19 per esempio, prorogato dal decreto Rilancio oppure necessitano dei Centri di assistenza fiscale CAF per il nuovo ISEE e per presentare la domanda del reddito di emergenza. Nella Fase 3, che in realtà sarebbe ancora la Fase 2, moltissime attività hanno riaperto.
Se un utente e cittadino non riesce in autonomia con le proprie credenziali ad accedere ai servizi online dell’INPS per esempio, può richiedere aiuto ai patronati che possono intervenire e fare da tramite.
Il decreto Cura Italia del 17 marzo disciplina la condizione dei patronati, se possono essere aperti o chiusi, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria COVID-19 che termina il 31 luglio 2020.
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I patronati sono aperti in Fase 3? Cosa dice il decreto
I patronati sono aperti? Sì lo sono in Fase 3. Basta fare un giro su internet, per esempio sul sito del patronato INAS Cisl per rendersi conto che le sedi sono aperte, ma ricevono su appuntamento. Pertanto se si ha bisogno di assistenza da parte del patronato è possibile tramite il sito e le indicazioni dell’ufficio di riferimento o la sede più vicina a casa prendere un appuntamento nelle modalità dallo stesso indicate.
Durante la fase del lockdown molti patronati hanno ridotto l’orario o lavorato in smart working. Il decreto Cura Italia stesso disciplina l’attività dei patronati decreto Cura Italia prevedendo delle deroghe alla normativa vigente, ma lasciando comunque la possibilità di gestione autonoma agli stessi almeno fino alla cessazione dello stato di emergenza.
Il decreto Cura Italia dedica a questi l’articolo 36 recante proprio “Disposizioni in materia di patronati”. In particolare si legge chiaramente che i patronati possono, in deroga alla normativa vigente e per il perdurare dell’emergenza da COVID-19, esercitare:
“il mandato di patrocinio in via telematica, fermo restando che la immediata regolarizzazione del citato mandato ai sensi della normativa vigente deve intervenire una volta cessata l’attuale situazione emergenziale prima della formalizzazione della relativa pratica all’istituto previdenziale.”
Dunque secondo il primo comma dell’articolo i patronati possono fare servizio in via telematica durante l’emergenza. I commi successivi dell’articolo dispongono che questi devono ridurre l’orario di lavoro nel caso in cui non possano svolgere l’attività da remoto. Si legge quindi nel secondo comma dell’articolo che i patronati possono:
“Approntare una riduzione degli orari di apertura al pubblico e, tenuto conto della necessità attuale di ridurre il numero di personale presente negli uffici e di diminuire l’afflusso dell’utenza, il servizio all’utenza può essere modulato, assicurando l’apertura delle sedi solo nei casi in cui non sia possibile operare mediante l’organizzazione dell’attività con modalità a distanza.”
I patronati possono essere aperti, ma sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, pertanto è previsto l’appuntamento in Fase 3, e così almeno fino alla fine dello stato di emergenza da COVID-19.
Sarebbe bene pertanto rivolgersi al proprio patronato di fiducia od operatore per sapere quali sono gli orari d’ufficio o come prendere l’appuntamento.
I CAF sono aperti su appuntamento. E i CPI?
Non solo i patronati anche i CAF sono aperti su appuntamento in Fase 3 e in particolare lo scopriamo sul sito del centro di assistenza fiscale CISL.
Sul sito si specifica che le sedi CAF sparse sul territorio nazionale sono aperte, ma che è gradito l’appuntamento nel rispetto delle misure di sicurezza e che può essere prenotato con numero verde o tramite il sito. E i CPI?
Le disposizioni a inizio emergenza per i Centri per l’impiego prevedevano la chiusura degli uffici e il lavoro da remoto. Se andiamo sul sito della Regione Lazio questa disposizione sembra ancora in vigore, mentre sul sito della Regione Veneto, per fare un altro esempio, viene comunicato chiaramente che i CPI ricevono solo su appuntamento.
In definitiva, nonostante l’emergenza COVID-19, in Fase 3 patronati CAF e Centri per l’impiego sono aperti anche se su appuntamento.
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