All’indomani dell’Assemblea il PD già si divide su Emiliano e fuoriusciti

Mario D’Angelo

18 Marzo 2019 - 20:47

I sondaggi lo danno ormai al pari con il Movimento 5 Stelle, ma il PD di Zingaretti ha già trovato di che litigare

All’indomani dell’Assemblea il PD già si divide su Emiliano e fuoriusciti

Una nuova spaccatura nel Partito Democratico? All’indomani della proclamazione di Nicola Zingaretti a segretario dem, una nuova polemica rischia di incrinare la rinnovata unità. Il caso è scoppiato attorno al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, invitato permanente nella Direzione nazionale. La carica di vertice stride con il mancato rinnovo della tessera di partito da parte del politico pugliese. Il motivo ufficiale è che l’appartenenza a un partito è incompatibile con il ruolo di magistrato in aspettativa. Ma non è un mistero che Emiliano abbia sempre avuto, su certi temi, posizioni diverse da quelle che - almeno fino a qualche tempo fa - erano della maggioranza del partito.

Emiliano, polemica su mancato rinnovo tessera PD

Fermo sostenitore della candidatura dell’attuale segretario, Emiliano aveva salutato la vittoria di Zingaretti con una stoccata al renzismo: “Da oggi vogliamo vivere in amicizia e armonia senza rottamare e asfaltare nessuno”. Durante le primarie, per supportare Zingaretti, Emiliano aveva anche creato una lista apposita, “La Puglia con Zingaretti”. Il giorno stesso dell’Assemblea nazionale, è lo staff del presidente di Regione a comunicare il ruolo in Direzione.

Ma una parte del PD non ci sta e, per voce della deputata Paola De Micheli, fa notare che “i membri di diritto della Direzione nazionale, tra cui i presidenti di Regione, devono essere iscritti al PD. Emiliano non è iscritto”. Carlo Calenda, che con Emiliano ha sempre avuto fibrillazioni, va oltre, fino a smentire la notizia. “Non è più iscritto al PD e non è invitato permanente negli organi. A quanto mi risulta è un’informazione destituita di fondamento”. Calenda, ministro dei governi Renzi e Gentiloni, è promotore del manifesto “Siamo europei”.

Renziani contro dialogo con fuoriusciti PD

Ma non è questo l’unico fronte già aperto all’interno del Partito Democratico. Nicola Zingaretti, in cerca di alleanze per le prossime elezioni amministrative ed europee, apre in Basilicata a Roberto Speranza e Pierluigi Bersani, usciti dal PD all’indomani del referendum del 4 dicembre per formare Articolo Uno. Un’eventualità fortemente contrastata dalla corrente renziana. Roberto Giachetti, avversario di Zingaretti alle primarie, si era spinto a dichiarare che, con un ritorno dei fuoriusciti, sarebbe stato pronto a lasciare il partito.

E pensare che gli ultimi sondaggi hanno visto il PD tornare oltre quota 20%. Senza le divisioni interne, potrebbe anche pensare di sfruttare il momento per insidiare il Movimento 5 Stelle, in questo periodo ai minimi da molto tempo.

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