Pensione con Quota 41 per tutti: la Lega ha depositato un disegno di legge

Antonio Cosenza

24/02/2021

Quota 41 per tutti: la Lega ha depositato un disegno di legge. Per anticipare l’accesso alla pensione, però, è prevista una penalizzazione sull’assegno.

Pensione con Quota 41 per tutti: la Lega ha depositato un disegno di legge

Pensioni: primo, importante, passo della Lega per l’approvazione di una Quota 41 per tutti che garantisca flessibilità in uscita a coloro che hanno molti anni di lavoro alle spalle.

Di Quota 41 per tutti se ne parla da tempo: il progetto del primo Governo Conte, infatti, era quello di estendere ad un maggior numero di categorie di lavoratori la possibilità di poter andare in pensione, indipendentemente dall’età, al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione. Un progetto che nelle idee del Governo giallo-verde doveva concretizzarsi alla scadenza di Quota 100, quindi dal 1° gennaio 2022.

Tuttavia, la caduta di quel Governo ha compromesso questo progetto e mentre Quota 100 è in prossimità della scadenza si sono notevolmente ridotte le possibilità per cui si possa concretizzare Quota 41 per tutti.

A dimostrazione di come il vento sia cambiato c’è il disegno di legge n° 2855 presentato alla Camera dei Deputati dal gruppo parlamentare della Lega. Un ddl che pur prevedendo l’estensione di Quota 41 non rispetta quelle che erano le promesse iniziali.

Quota 41 per tutti: la Lega deposita un disegno di legge

Già oggi esiste la possibilità di andare in pensione con soli 41 anni di contributi, senza guardare all’età anagrafica. Questa, però, è una possibilità riservata solamente ad alcune categorie di lavoratori precoci (ossia coloro che hanno maturato 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni), quali disoccupati di lungo periodo, caregiver, invalidi e lavoratori gravosi.

Da tempo si chiede di estendere la possibilità di accedere a Quota 41 a tutti i lavoratori, sostituendo di fatto i requisiti oggi previsti per la pensione anticipata.

A tal proposito, con la presentazione del disegno di legge 2855 alla Camera dei Deputati, la Lega ne prova ad avviare l’iter legislativo. Tuttavia, il Carroccio sembra aver preso atto della situazione attuale in cui l’Italia si trova a dover rispettare le indicazioni che arrivano dall’UE in merito alla riforma delle pensioni.

Tra le raccomandazioni da rispettare per l’accesso alle risorse del Recovery Fund, infatti, c’è anche quella che chiede all’Italia di mantenere gli attuali requisiti per l’accesso alla pensione senza andare ad incrementare la spesa pensionistica. Serve garantire sostenibilità al sistema previdenziale ed è per questo motivo che nel progetto di legge è prevista anche una penalizzazione per coloro che decidono di ricorrere a Quota 41.

Quota 41, lavoratori scontenti per la proposta di legge della Lega

Chi da anni attende novità per la pensione con Quota 41 e aveva confidato nella promessa fatta dalla Lega, è rimasto deluso nel leggere i contenuti del ddl 2855.

Motivo del dissenso è la penalizzazione prevista per coloro che decidono di accedere alla pensione con 41 anni di contributi.

La proposta di legge, depositata dall’ex sottosegretario al Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, prevede la sostituzione - a partire dal 1° gennaio 2022 - delle regole introdotte dalla Riforma Fornero con un unico requisito contributivo “pari a 41 anni per tutti”. E per il calcolo degli anni di contributi si dovrebbe tener conto di tutta la contribuzione versata dal lavoratore, in qualsiasi gestione previdenziale (quindi con una ricongiunzione gratuita).

Ma attenzione: come anticipato, il disegno di legge prevede una penalizzazione. Nel ddl, infatti, si legge che coloro che andranno in pensione con Quota 41 dovranno avere un assegno determinato in base ai “principi di calcolo attuariali tipici del sistema contributivo”.

Quindi, una misura di flessibilità con penalizzazione pari a quella oggi prevista per Opzione Donna, con un ricalcolo dell’assegno con il regime contributivo (ben più svantaggioso rispetto al retributivo).

Ma d’altronde questo è l’unico modo per garantire flessibilità e nel contempo sostenibilità al sistema, fermo restando che ad oggi Quota 41 per tutti - sia con che senza penalizzazione - non sembra essere nei piani di Mario Draghi e quindi il ddl non sembra comunque avere chance di approvazione.

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