Dalla pensione a 60 anni alla pausa dal lavoro per un intero anno ogni 5 anni per evitare il burnout degli insegnanti: sono le due proposte che arrivano dal mondo della scuola. Attiva una petizione.
Sarebbe possibile per gli insegnanti andare in pensione anticipata a 60 anni o prendersi un anno sabbatico ogni 5 per poi tornare a lavorare? Al momento non ci sono proposte dal governo o dal ministero su un possibile stravolgimento dell’età pensionabile degli insegnanti o su pause prolungate dal lavoro per evitare il burnout, ma solo una petizione lanciata dal sindacato di categoria Anief e una provocazione che arriva direttamente da una docente intervistata su La Stampa.
Come sottolinea il sindacato nella petizione, lanciata lo scorso novembre e tornata alla ribalta negli ultimi giorni con oltre 80mila firme raccolte, nella scuola italiana sono 235mila gli insegnanti over 60 e questo andrebbe a creare una distanza anagrafica eccessiva tra alunni e docenti. Non solo, ci sarebbe anche un limitato ricambio generazionale nel corpo docente, come già aveva sottolineato il rapporto Ocse 2024. Il sindacato chiede pertanto la pensione a 60 per gli insegnanti al pari di quanto accade per le forze armate. Vediamo quali sono le proposte avanzate nel dettaglio.
Pensione anticipata a 60 anni per gli insegnanti: la petizione di Anief
La petizione di Anief chiede la pensione anticipata per gli insegnanti a 60 anni. Si legge nel testo dell’appello che ha superato le 80mila firme:
La presente petizione vuole riconoscere al personale docente e scolastico, a tutto il personale del comparto istruzione e ricerca, la stessa finestra per la pensione di limite anagrafico a 60 anni prevista per il personale delle forze militari (d.lgs. 66/2010) e di polizia (d.lgs. 334/2000), con la possibilità, a domanda, di permanere in servizio anche con compiti di tutoraggio e orientamento per i neo-assunti, con incentivi, fino a 67 anni.
E ancora il sindacato ricorda che “il personale docente e scolastico della scuola italiana è il più vecchio in Europa e nel mondo, per il 77,4% è di sesso femminile. 235.741 unità erano in servizio a scuola nel 2021 con un’età over 60 (18 6%), a dispetto di quanto avveniva nelle forze di polizia con 2.296 unità (0,8%) e nelle forze armate con 186 unità (0,1%), in ragione della specificità dell’ordinamento militare, del rischio, ma a dispetto del burnout che non è riconosciuto agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.”
Marcello Pacifico, presidente del sindacato, ritiene che si debba riconoscere l’insegnamento come mestiere usurante dal momento che sono sempre di più gli episodi di burnout tra i docenti.
Un anno sabbatico ogni 5: la proposta di un’insegnante
Un anno sabbatico per gli insegnanti ogni 5: è questa una proposta, che sembra più una provocazione, che arriva proprio da una docente intervistata da La Stampa. Un anno di distacco dall’insegnamento dedicandosi alla formazione e al lavoro nello staff della scuola per ricaricarsi ed evitare che si verifichino episodi di burnout.
Per la docente l’insegnamento è un mestiere che richiede grandi energie fisiche, emotive e mentali e chiede sempre di più agli insegnati in termini di responsabilità e impegni burocratici. Dedicarsi per un anno a progetti specifici, allontanandosi dall’aula, potrebbe a suo avviso aumentare la motivazione dei docenti e le competenze, creando nuove opportunità per la scuola. La richiesta dell’anno sabbatico sarebbe su base volontaria.
Al momento siamo nel campo delle proposte, chissà che il ministero un giorno non possa trarne spunto per delle riforme. Il pensionamento anticipato potrebbe anche avere effetti benefici sul precariato nella scuola.
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