Pensione anticipata e finestra mobile, che succede se si lavora di più?

Lorenzo Rubini

30 Ottobre 2022 - 09:00

La pensione anticipata ordinaria prevede una finestra di 3 mesi per la decorrenza del trattamento pensionistico, vediamo come funziona.

Pensione anticipata e finestra mobile, che succede se si lavora di più?

Dal 2019, come previsto dal decreto 4/2019, per accedere alla pensione anticipata ordinaria è richiesta l’attesa di una finestra di 3 mesi per la decorrenza del trattamento pensionistico, ma non sempre è chiaro come questa finestra sia applicata. E proprio per questo cercheremo di fare chiarezza in tal senso rispondendo alla domanda di un lettore di Money.it che ci chiede:

Buongiorno,
la disturbo per il seguente quesito:
nel caso di pensione anticipata legge Fornero (42 anni e 10 mesi), il periodo di finestra mobile di 3 mesi la si applica sempre comunque a partire dalla data di richiesta inviata all’INPS?
Mi spiego meglio facendole il mio esempio:
nel mese di settembre ho maturato i requisiti richiesti per la pensione anticipata (ECOCERT). A partire dal 1 Gennaio 2023 potrei riscuotere la pensione inoltrando domanda telematica all’INPS entro il 31/12/2022.
Cosa succede volendo prolungare l’attività lavorativa oltre il 31/12/2022: la finestra di 3 mesi continua ad essere applicata?
Mi verrebbe di dire no, ma aspetto una Sua risposta chiarificatrice.
Il requisito di 42 anni e 10 mesi rimarrà in vigore fino al 2026, non aspetterò ad andare in pensione fino a quella data ma sicuramente un anno lo faro’ ancora.
Ringrazio anticipatamente.

Pensione anticipata: requisiti bloccati fino al 2026

Finestra di attesa di 3 mesi della pensione anticipata

Il decreto sopra menzionato prevede la finestra di attesa di 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria. Tale finestra, quindi, inizia a decorrere nel momento in cui il lavoratore raggiunge i 42 anni e 10 mesi di contribuzione versata (se donna, ovviamente, al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi).

Se ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contribuzione, quindi, a settembre 2022, la finestra di 3 mesi le permette di avere diritto alla decorrenza della pensione dal 1 gennaio 2023. Le consiglio, quindi, di presentare la domanda all’INPS quanto prima visto che l’istituto impiega qualche mese alla lavorazione delle varie pratiche.

Le ricordo, inoltre, che dovrà presentare, se è un lavoratore dipendente, anche dimissioni con decorrenza il giorno precedente a quello di decorrenza della pensione. Se, per qualsiasi motivo, il pagamento della pensione non dovesse arrivarle a gennaio perchè ha presentato la pratica troppo tardi, in ogni caso alla liquidazione della pensione avrà diritto agli arretrati spettanti a partire dal 1 gennaio 2023 (a patto che presenti la domanda prima del 31 dicembre 2022).

Se volesse, invece, prolungare l’attività lavorativa oltre la fine dell’anno, non accadrebbe nulla. La sua finestra di 3 mesi sarebbe ormai decorsa e non sarebbe più applicata. Fermo restando che dovrebbe rispettare eventuali obblighi di preavviso nei confronti del suo datore di lavoro nella presentazione delle dimissioni. A partire dal 1 gennaio 2023, quindi, lei può andare in pensione in qualsiasi momento ritiene opportuno tenendo presente che la decorrenza del trattamento spetta sempre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda di pensione.
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