Riforma delle pensioni: nessuna novità per le Forze Armate e di Polizia. Ad oggi, infatti, non ci sono possibilità per una pensione anticipata.
Pensioni militari, ultime novità: nessuna possibilità di andare in pensione anticipata per il personale delle Forze dell’Ordine e di Polizia, né con l’APE né con altre misure correttive.
Difficilmente infatti un dipendente delle Forze dell’Ordine presenta i requisiti necessari per usufruire dell’anticipo pensionistico. Questo perché i militari italiani possono andare in pensione prima rispetto agli altri dipendenti pubblici mentre l’APE è utilizzabile solo da coloro che hanno raggiunto il 63° anno di età.
Un requisito che, come possiamo vedere dalla tabella successiva, difficilmente ritroveremo nel personale delle Forze Armate e di Polizia dal momento che la maggior parte di questi a 63 anni ha già maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Infatti, ad oggi un militare per andare in pensione deve aver maturato uno dei seguenti requisiti:
- 57 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi (finestra mobile 12 mesi);
- indipendentemente dall’età anagrafica ma con 40 anni e 7 mesi di contributi (finestra mobile 15 mesi);
- 60 anni e 7 mesi e 20 anni di contributi (finestra mobile di 12 mesi).
È quasi impossibile che un dipendente delle Forze Armate o dell’Ordine a 63 anni non abbia ancora raggiunto la pensione di vecchiaia e che quindi possa usufruire dell’APE.
Come indicato nella tabella successiva, l’APE potrebbe essere richiesto dalle qualifiche superiori per le quali la pensione di vecchiaia scatta al 65° anno di età. Ma in quel caso l’anticipo pensionistico potrebbe non essere molto conveniente visto il loro reddito.
In questa tabella sono indicati i requisiti per la pensione di vecchiaia dei dipendenti delle Forze Armate. Vi ricordiamo che oltre all’età indicata nella tabella è richiesto il perfezionamento di almeno 20 anni di contributi.
Qualora al raggiungimento dei limiti di età non siano stati maturati i requisiti previsti dalla pensione di anzianità si applicano i meccanismi della finestra mobile (12 mesi) e l’incremento previsto con l’adeguamento delle speranze di vita (7 mesi).
Nessuna pensione anticipata per militari e Forze dell’Ordine
Per le Forze dell’Ordine la pensione anticipata è insita nel loro ruolo, ecco perché nella riforma delle pensioni non sono state inserite clausole o benefici ad hoc per loro.
Chi fa parte delle Forze Armate o di Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza può vantare già dei benefici rispetto agli altri lavoratori pubblici e privati ed è per questo che non rientrano nella categoria di beneficiari delle misure specifiche introdotte con la riforma delle pensioni.
Niente APE, ma nemmeno APE Sociale, lo strumento riconosciuto a disoccupati, invalidi, caregivers e lavori gravosi. Infatti, anche se possono richiedere l’APE Sociale quei lavoratori che assistono da almeno sei mesi il coniuge invalido o un parente convivente (entro il 1°grado), non si può prescindere dal requisito del 63esimo anno di età.
Neppure la Quota 41 riguarda i dipendenti delle Forze Armate; infatti, nonostante la Legge di Bilancio 2017 abbia cambiato il requisito contributivo di 42 anni e 10 mesi portandolo a 41 anni, questo concerne solamente i requisiti contributivi propri alla pensione anticipata, ordinamento che come abbiamo già visto non è applicabile ai dipendenti delle Forze dell’Ordine italiane.
Nella riforma delle pensioni, quindi, non ci sono stati interventi ad hoc per le Forze dell’Ordine.
essun cambiamento significativo per questo settore, ma d’altronde i militari già si trovano in una situazione “privilegiata” rispetto agli altri dipendenti pubblici quindi il Governo ha pensato prima ad introdurre delle misure correttive per i più svantaggiati dalle novità della Legge Fornero.
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