In caso di morte del pensionato con assegno mensile, cosa fare? L’Inps ha stabilito il pagamento della pensione in caso di morte, ma non sempre. Ecco quali sono i casi.
Quando un titolare di pensione Inps viene a mancare, l’Istituto di previdenza sociale blocca il pagamento della pensione. Infatti per legge deve essere comunicata la morte del pensionato entro 48 ore dall’evento. Ci sono però delle circostanze poco chiare, come per esempio i motivi e le tempistiche della restituzione della pensione in caso di decesso.
Ci sono informazioni poco chiare su cosa bisogna fare per la pensione in caso di decesso del titolare dell’assegno pensionistico, per esempio su cosa succede alla pensione in caso di morte e quando non deve restituita.
Cosa fare con la pensione in caso di decesso?
Il primo passo da fare in seguito al decesso del titolare di pensione Inps è comunicare l’evento all’Istituto di previdenza sociale. La comunicazione avviene attraverso la segnalazione entro 48 ore all’Inps.
L’avvenuto decesso, attraverso la comunicazione del certificato di morte effettuata dal medico di famiglia prima e dal Comune di residenza poi, può essere comunicata in diversi modi. È infatti possibile recarsi a un patronato o utilizzare l’apposito spazio sul sito Inps accreditandosi con Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.
Quando si deve restituire la pensione dopo la morte?
La pensione, in caso di decesso del titolare dell’assegno, non deve essere restituita. La pensione del mese, anche quello nel quale si verifica il decesso, è già stata calcolata e pagata. Per questo, anche in caso di morte nei primi giorni del nuovo mese, la pensione non deve essere restituita.
Anche in caso di decesso del titolare dell’assegno a metà del mese o nel giorno stesso dell’erogazione la pensione non deve essere restituita all’Inps, perché la data di eliminazione delle pensioni viene a coincidere con il primo giorno del mese successivo a quello del decesso.
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Quando la pensione deve essere restituita in caso di decesso?
Esistono dei casi in cui la pensione del titolare deceduto va restituita. È il caso di decesso alla fine del mese, ovvero nel periodo in cui l’Istituto calcola il nuovo assegno della pensione.
Sarà l’Inps stessa a ricordare i casi specifici nei quali è necessaria la restituzione della pensione. In altre parole: se la pensione viene percepita dopo la morte (quindi a cavallo del mese) del pensionato, questa va restituita.
Come si calcolano tredicesima e quattordicesima della pensione in caso di decesso?
Durante l’anno il pensionato titolare dell’assegno pensionistico matura tredicesima e quattordicesima. I ratei maturati e non riscossi dal titolare del diritto entreranno a far parte dell’asse ereditario del de cuius e solo successivamente i suoi eredi potranno presentare richiesta per entrare in possesso di tali importi. Infatti, anche in caso di decesso, queste somme possono essere recuperata dalla famiglia, ma solo dopo il decesso e l’avvenuta comunicazione di questo.
È necessario quindi presentare l’apposita domanda all’Inps. Questo perché la modalità di calcolo e pagamento delle somme non avviene in automatico. La domanda Inps da compilare è quella chiamate “Rate maturate e non riscosse” - raggiungibile a questo link https://www.inps.it/it/it/moduli/dettaglio-moduli.moduli.ap23.IT.it_ap23.html - e può essere presentata dal coniuge superstite, dai figli viventi al momento della morte del pensionato/a o, in mancanza di coniuge e figli, da altri eredi legittimi o testamentari.
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