Come far coincidere la domanda di dimissioni con la decorrenza della pensione facendo bene i calcoli? Vediamo un esempio pratico.
La nuova pensione flessibile con la quota 103 è ormai in vigore, con l’Inps che ha aperto anche la possibilità di presentare la domanda di pensionamento a quanti vogliano accedere alla nuova misura prevista dalla Legge di Bilancio 2023.
Il dubbio che resta ai lavoratori è quello delle tempistiche di dimissioni e decorrenza del trattamento, visto che la misura prevede delle finestre di attesa.
Rispondiamo a un lettore di Money.it che ci scrive:
Buongiorno, il 23 aprile di quest’anno 2023, compio 62 anni e ho 41 anni di contributi, la mia richiesta di pensione la farò entro il mese di Aprile, da quando percepirò il primo emolumento pensionistico? E nei confronti dell’azienda per cui lavoro quali tempistiche per le dimissioni; mi potete consigliare per uscire il prima possibile ? Grazie attendo una Vostra
Pensione quota 103, le tempistiche
Per la decorrenza della pensione deve tenere conto della finestra di attesa che è di 3 mesi se lavora nel settore privato e di 6 mesi se lavora per la pubblica amministrazioni.
Da quello che riesco a dedurre da quel che scrive, parlando di azienda, penso che lavori nel privato. Di fatto, quindi, avrà diritto al primo assegno pensionistico a partire dal dal 1 agosto 2023.
Nel presentare domanda di dimissioni volontarie alla sua azienda, quindi, dovrà tenere conto proprio di questa data e dovrà fare in modo che le sue dimissioni abbiano effetto a partire dal 31 luglio 2023. Nel presentare le sue dimissioni, inoltre, dovrà considerare anche il preavviso obbligatorio che deve alla sua azienda, variabile in base agli anni di anzianità e al ruolo ricoperto.
Per la presentazione della domanda di pensione può attendere anche il mese di aprile, ovvero quello in cui raggiunge i requisiti di accesso alla pensione. Per la lettera di dimissioni le consiglio di controllare prima il preavviso che deve all’azienda. Per non sbagliare il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un patronato per far curare entrambe le cose, in modo da far coincidere perfettamente le tempistiche dell’effetto delle dimissioni con quelle di decorrenza del trattamento pensionistico.
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