Pensioni a 1.000 euro, ecco quando ci sarà l’aumento

Simone Micocci

26 Giugno 2024 - 10:02

Pensioni minime a 1.000 euro, Forza Italia vuole raggiungere l’obiettivo entro la fine della legislatura. Ma la realtà rischia di essere diversa.

Pensioni a 1.000 euro, ecco quando ci sarà l’aumento

Era l’agosto del 2022, in piena campagna elettorale, quando l’allora leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, annunciò la propria intenzione di portare le pensioni minime a 1.000 euro.

Due anni dopo cosa ne è rimasto di questa promessa? Poco, visto che oggi la pensione minima può raggiungere un importo di 614,77 euro e appena 16,16 euro sono merito delle politiche adottate dal Governo. E la morte di Silvio Berlusconi non aiuta, per quanto da parte di Forza Italia continuino a voler puntare su questo obiettivo che, diciamocelo chiaramente, alle condizioni attuali è irrealizzabile.

Le risorse sono limitate e portare le pensioni a 1.000 euro richiederebbe un esborso a nove zeri che non possiamo permetterci. Tant’è che nell’ultimo anno il governo ha fatto persino un passo indietro per l’aumento delle pensioni minime, eliminando la rivalutazione straordinaria del 6,4% che era stata riservata agli over 75.

E considerando che per la prossima legge di Bilancio le risorse rischiano di essere ancora più limitate, ci viene difficile da credere che l’obiettivo che Forza Italia continua a dire di voler perseguire possa essere davvero realizzato.

Pensioni a 1.000 euro, ecco quando aumentano secondo Forza Italia

Subito dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza dello scorso aprile, Antonio Tajani, nuovo leader di Forza Italia dopo la morte di Silvio Berlusconi, ha ribadito che “farà di tutto per portare le pensioni minime a 1.000 euro al mese entro la fine della legislatura”.

Una proposta che era stata avanzata da Silvio Berlusconi, fissando l’obiettivo sempre per la fine della legislatura (entro il 2027 quindi). D’altronde per l’ex Cavaliere si trattava semplicemente di replicare quanto fatto nel 2001, quando mantenne la promessa aumentando le pensioni minime a un milione delle vecchie lire, ma solo per gli over 70 e per chi aveva un reddito inferiore a una certa soglia. Una misura, conosciuta come integrazione al trattamento minimo della pensione, che resiste ancora oggi.

Stando a Forza Italia, quindi, tale obiettivo dovrà essere raggiunto entro la fine della legislatura. E va detto che dei piccoli passi in avanti sono stati fatti: rispetto al 2022, quando la pensione minima era pari a 524,34 euro al mese (6.816,42 euro l’anno), oggi siamo arrivati a 614,77 euro al mese (7.992,01 euro l’anno). Un incremento superiore a 1.000 euro l’anno, ma va detto che buona parte del “merito” va all’inflazione di questi ultimi due anni. Ricordiamo, infatti, che anche la pensione minima è oggetto di rivalutazione, meccanismo con cui l’importo dei singoli trattamenti viene adeguato al costo della vita.

L’intervento del governo Meloni si limita a un incremento straordinario del 2,7%, dal quale ne risulta un aumento di 16,16 euro, appena 210 euro circa l’anno.

Per arrivare a 1.000 euro ne servirebbero altri 385,23 euro: siamo molto lontani dal raggiungere il traguardo.

Pensioni a 1.000 euro, ecco quando se siamo obiettivi

Fin da quando Silvio Berlusconi ne aveva parlato avevamo posto i nostri dubbi riguardo alla possibilità che l’obiettivo potesse essere raggiunto nel giro di pochi anni. Basti pensare che per riconoscere un incremento di appena 16 euro al mese stiamo spendendo 380 milioni di euro: per arrivare a 1.000 euro saremmo nell’ordine dei miliardi, circa 9 secondo i nostri calcoli.

Basterebbe essere obiettivi per rendersi conto che non si arriverà a 1.000 euro di pensione, sicuramente non entro la fine di questa legislatura.

Anzi, come abbiamo già avuto modo di spiegare, a rischio è anche la rivalutazione straordinaria del 2,7% in scadenza il 31 dicembre, con il governo che dovrà trovare i 380 milioni di euro necessari per confermare la misura per almeno un altro anno.

Nel frattempo, anche la rivalutazione non viene in soccorso del governo. Dopo gli ultime due anni in cui sono stati registrati incrementi dell’8,1% e del 5,4%, nel 2025 l’aumento sarà di appena l’1,6%. Ciò significa che se dovesse essere confermata anche la rivalutazione straordinaria del 2,7%, le pensioni minime arriveranno a circa 625 euro, appena 9 euro in più rispetto a oggi. I 1.000 euro sono lontani, e irraggiungibili.

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