Pensioni 2023, i nuovi importi: la tabella con tutti gli aumenti

Simone Micocci

23/12/2022

Pensioni, di quanto aumentano gli assegni a gennaio 2023? Di seguito la tabella con tutte le cifre della rivalutazione come modificata dalla legge di Bilancio.

Pensioni 2023, i nuovi importi: la tabella con tutti gli aumenti

A decorrere da gennaio 2023 gli importi delle pensioni godranno della rivalutazione, ossia quel meccanismo con cui l’assegno viene rivisto al rialzo tenendo conto della variazione dell’indice dei prezzi registrato nel 2022.

Un anticipo di questa rivalutazione, per gli assegni il cui importo non supera i 2.692 euro l’anno, c’è stato già a ottobre. A gennaio ci sarà quindi l’aggiornamento definitivo, tenendo conto del tasso di rivalutazione rilevato dall’Istat, pari al 7,3%.

Anche se il tasso è più favorevole rispetto agli anni scorsi, basti pensare che a inizio 2022 la rivalutazione è stata dell’1,9%, quest’anno va segnalato un meccanismo che sfavorisce chi ha una pensione molto alta. Per questi, infatti, saranno utilizzate le percentuali di rivalutazione come modificate dalla legge di Bilancio 2023, che penalizzano chi ha una pensione il cui importo supera di quattro volte il trattamento minimo.

Alla luce delle ultime novità, vediamo di quanto aumenterà la pensione rispetto al mese di settembre, considerando complessivamente sia l’incremento che c’è stato a ottobre a titolo di anticipo della rivalutazione che quello atteso a gennaio prossimo.

Le nuove regole di rivalutazione e il confronto con il 2022

Da programma la rivalutazione doveva continuare con le regole originarie di calcolo della perequazione come previste dalla legge n. 388/2000. Ossia, tre fasce di importo, di cui il 100% fino a quattro volte il trattamento minimo, il 90% tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo e il 75% se superiore a cinque volte. E in tal caso la percentuale ridotta si sarebbe applicata non sull’intero assegno, ma solo sulla quota che superava di quattro volte il trattamento minimo.

Non è così per il nuovo meccanismo di rivalutazione introdotto dalla legge di Bilancio 2023, con la quale oltre a essere previste sette diverse fasce di rivalutazione viene stabilito che la percentuale ridotta si applica sull’intero importo della pensione.

Allo stesso tempo viene però introdotta un’agevolazione per chi ha una pensione inferiore al trattamento minimo. A loro, infatti, la legge di Bilancio 2023 riconosce una rivalutazione straordinaria dell’1,5%, che per chi ha più di 75 anni sale al 6,4%.

I nuovi importi della pensione, la tabella

Di seguito la tabella dove sono indicati gli aumenti per ogni fascia di reddito. Ricordiamo che le percentuali ridotte, a differenza del passato, si applicano su tutto l’importo di pensione e non solo sul differenziale.

Altra cosa su cui porre attenzione è che l’incremento è indicato in tabella è comprensivo dell’anticipo della rivalutazione già attuata a ottobre 2022.

Fascia assegnoDa A Indice di perequazione Tasso d’inflazione provvisorio Rivalutazione effettiva Aumento complessivoNuovo importo
Importo inferiore al trattamento minimo 0 525,38€ 101,5% 7,3% 8,910% 46,81€ Fino a 572,19€
Importo inferiore al trattamento minimo e over 75 0 525,38€ 106,4% 7,3% 14,167% 74,43€ Fino a 599,81€
Tra uno e quattro volte il trattamento minimo 525,39€ 2.101,52€ 100% 7,3% 7,300% Da 38,35€ a 153,41€ da 563,74€ a 2.254,93€
Oltre 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo 2.101,53€ 2.626,90 85% 7,3% 6,205% Da 130,39€* a 162,99€ da 2.231,92€* a 2.789,89€
Oltre 5 e fino a 6 volte il trattamento minimo 2.626,91€ 3.152,28€ 53% 7,3% 3,869% Da 101,63€* a 121,96€ da 2.728,54€* a 3.274,24€
Oltre 6 e fino a 8 volte il trattamento minimo 3.152,29€ 4.203,04€ 47% 7,3% 3,431% da 108,15€* a 144,20€ da 3.260,44€* a 4.347,24€
Oltre 8 e fino a 10 volte il trattamento minimo 4.203,05€ 5.253,80€ 37% 7,3% 2,701% Da da 113,52* a 141,90€ da 4.316,57* a 5.395,70€
Oltre 10 volte il minimo 5.253,81€ - 32% 7,3% 2,336% Da 122,72€* a - Da 5.376,53€*

* Attenzione però: come si legge nel testo della manovra, per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Pensiamo ad esempio a una pensione il cui importo è compreso tra 2.101.53 e 2.254,93 euro: in questo caso spetterà comunque un incremento tale da portare l’importo della pensione fino a 2.254,93€. Lo stesso meccanismo varrà per tutte le altre fasce: si tratta, infatti, di una procedura che garantisce che la rivalutazione non può essere inferiore all’aumento massimo attribuibile nella fascia inferiore.

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