Pensioni, Salvini: “Barricate se torna la Legge Fornero”. Ma non è mai stata cancellata

Antonio Cosenza

26/08/2020

Pensioni: Salvini contrario ad un ritorno della Legge Fornero. Ma il leader della Lega dimentica che in realtà non è mai stato eliminata.

Pensioni, Salvini: “Barricate se torna la Legge Fornero”. Ma non è mai stata cancellata

Pensioni, ultim’ora: durante il suo tour elettorale Matteo Salvini ha “minacciato” il Governo dichiarando che qualora dovesse “tornare la Legge Fornero” ci saranno le “barricate” in Parlamento.

Nel dettaglio, intervenuto a Salerno, Matteo Salvini ha dichiarato:

Sul lavoro, la difesa fino all’ultimo di una legge che abbiamo smontato con orgoglio quando eravamo al Governo: la Legge Fornero. Se il Partito Democratico proverà a tornare al regime Fornero faremo le barricate dentro e fuori il Parlamento.

Salvini, quindi, ribadisce che il ritorno alla Legge Fornero non è contemplato, probabilmente dimenticando che in realtà le regole attualmente in vigore in Italia sono ancora quelle definite dalla riforma del 2011. La Legge Fornero, infatti, non è stata cancellata dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle: semmai ci sono stati dei provvedimenti volti a limitarne gli effetti, ma troppo poco per parlare di cancellazione.

Non c’è il rischio, quindi, che si “torni alla Fornero”, visto che in realtà non ci siamo mai allontanati dalla riforma del 2011.

Riforma pensioni: cosa ha fatto la Lega al Governo?

Sono due i provvedimenti adottati dal primo Governo Conte, appoggiato quindi dalla maggioranza Movimento 5 Stelle-Lega, che hanno in parte superato quanto previsto dalla Legge Fornero.

Il primo provvedimento è Quota 100, la misura di flessibilità che consente ai lavoratori di accedere alla pensione già all’età di 62 anni. Una misura che puntava ad abbassare ulteriormente l’età pensionabile dopo l’innalzamento attuato nel 2011 proprio dalla riforma Fornero, ma che a conti fatti ha raggiunto solo in parte gli obiettivi prefissati.

Nel 2019, ad esempio, su un totale di 535 mila pensioni liquidate, circa 150 mila si riferiscono a Quota 100. E nei primi tre mesi dell’anno sono arrivate poco più di 30 mila nuove domande di pensionamento agevolato con Quota 100.

I numeri di Quota 100, quindi, non sono così esaltanti, in quanto la maggior parte di coloro che accedono alla pensione lo fa ancora maturando i requisiti per la pensione di vecchiaia o per quella anticipata.

Il secondo provvedimento applicato dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle è quello che ha bloccato l’adeguamento dei requisiti per la pensione anticipata con le speranze di vita, il quale avrebbe comportato un incremento di cinque mesi nel requisito contributivo richiesto per il collocamento in quiescenza.

Anche qui, per quanto sia stata una decisione importante, non si può parlare di superamento della Fornero, in quanto questa misura ha permesso ai lavoratori di accedere alla pensione con appena 5 mesi di anticipo.

Perché Salvini parla di ritorno della Fornero?

Come già spiegato, non è che il Governo ha intenzione di tornare alla Fornero: semplicemente questa non è mai stata cancellata. Quando Salvini parla di ritorno della Fornero probabilmente fa riferimento alla fine di Quota 100: ricordiamo però che non è il Governo ad abrogare questa misura, ma è lo stesso decreto 4/2019 attuato dal primo Esecutivo Conte a farlo. In quell’occasione, infatti, Quota 100 è stata finanziata per soli tre anni come misura sperimentale.

Una misura che il Governo intende sostituire, alla scadenza del 1° gennaio 2022, con una nuova misura di flessibilità che possa essere maggiormente sostenibile per le casse dello Stato, ad esempio prevedendo un taglio dell’assegno per chi decide di anticipare l’accesso alla pensione all’età di 62 anni.

Ma anche in quel caso la Fornero resterà lì dov’è, anche perché eliminarla del tutto comporterebbe un costo non sostenibile.

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