Pensioni, aumenti per la rivalutazione 2020: anticipazioni sugli importi

Antonio Cosenza

21 Ottobre 2019 - 17:24

Pensioni, rivalutazione degli importi nel 2020: prime indiscrezioni su un incremento dello 0,60%. Ecco come potrebbero cambiare gli assegni (in base al loro importo).

Pensioni, aumenti per la rivalutazione 2020: anticipazioni sugli importi

Pensioni: tra le tante incertezze dettate dalle possibili novità previste dalla Legge di Bilancio 2020, c’è un’importante certezza che riguarda gli importi degli assegni.

Indipendentemente da quello che deciderà il Governo, infatti, nel 2020 - e come ogni anno - ci sarà un nuovo aumento delle pensioni per effetto della rivalutazione.

Questo strumento - conosciuto anche come perequazione della pensione - non è altro che l’adeguamento annuale degli assegni con l’andamento dell’inflazione; uno strumento utile per far sì che con il passare degli anni, e l’incremento dell’indice dei prezzi, la pensione non perda il proprio potere d’acquisto.

Ogni anno, quindi, l’importo della pensione viene rivalutato sulla base di un tasso fissato da un Decreto del MEF che dovrebbe - in base a quanto successo negli anni scorsi - essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la fine del novembre 2019. Con questo decreto sarà ufficializzata la percentuale di rivalutazione, la quale sarà piena solamente per coloro che hanno una pensione di importo non superiore a poco più di 1.500,00€ (ma potrebbero esserci novità nella Legge di Bilancio 2020, come vedremo meglio di seguito).

Nonostante manchi ancora qualche mese all’uscita di questo decreto, ci sono già le prime indiscrezioni su quello che sarà il tasso di rivalutazione che verrà applicato a partire dal 1° gennaio 2020 sui trattamenti erogati dall’Inps.

Vediamo quale potrebbe essere questo tasso e quale sarebbero le conseguenze sugli importi.

Aumenti pensioni 2020: anticipazioni sul tasso di rivalutazione

Nel 2019 il tasso di rivalutazione fu dell’1,1%; secondo le ultime anticipazioni, invece, questa percentuale sarà molto più bassa nel 2020 e dovrebbe assestarsi - in base ai dati rilevati dall’Istat - sullo 0,6%.

Questo, quindi, sarà il tasso con cui saranno aumentate le pensioni dirette (se al di sotto di un certo importo), così come gli assegni e le pensioni di invalidità e inabilità, o anche la pensione sociale.

Questo incremento avrà ripercussioni sulla pensione minima che, qualora dovesse essere confermato il tasso dello 0,6%, dovrebbe passare dagli attuali 513,01€ ai 516,08€.

L’aumento riguarderà anche l’assegno sociale, oggi di importo pari a 458,00€; nel 2020, per effetto della perequazione, questo dovrebbe salire a 460,74€.

Aumenti pensioni: rivalutazione parziale per alcuni assegni

Ricordiamo che la rivalutazione sarà solo parziale per quegli assegni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo della pensione, ossia pari a circa 1.530,00€. La Legge di Bilancio 2019, infatti, ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione che va a penalizzare coloro che percepiscono una pensione superiore al suddetto importo.

Se questa penalizzazione è quasi intangibile per gli assegni fino a quattro volte il trattamento minimo, dove la rivalutazione è al 97% del tasso, si fa progressivamente più severa con l’aumentare degli importi.

Per l’importo superiore a 4 volte, ma inferiore a 5 volte, infatti, la rivalutazione è al 77%; è del 52% quando l’assegno è compreso tra le 5 e le 6 volte, 47% tra le 6 e le 8 volte e 45% tra le 8 e le 9 volte. Infine, per gli importi superiori alle 9 volte il trattamento minimo, il tasso è di appena il 40%.

Vediamo quindi di quanto aumenteranno le pensioni qualora ci dovesse essere la conferma per un tasso allo 0,60%. Come anticipato ci sarà un +0,60% dell’importo per gli assegni fino a 1.500,00€, per poi scendere a:

  • +0,58%: assegni compresi tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo;
  • +0,46%: assegni compresi tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo;
  • +0,31%: assegni compresi tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo;
  • +0,28%: assegni compresi tra le sei e le otto volte il trattamento minimo;
  • +0,27%: assegni compresi tra le otto e le nove volte il trattamento minimo;
  • +0,24%: assegni superiori alle nove volte il trattamento minimo.

Ricordiamo però che al vaglio del Governo c’è l’ipotesi di rivedere la rivalutazione delle pensioni per gli importi compresi tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo, con una concreta possibilità che anche per loro si applichi una rivalutazione piena. Novità in tal senso, però, arriveranno solo con l’approvazione della Legge di Bilancio 2020.

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