Bonus contributivo per la pensione: 2 mesi per ogni anno di lavoro per gli invalidi civili. Vediamo come funziona e a chi spetta.
Pensioni: spetta un bonus contributivo di 2 mesi per ogni anno di lavoro, ma solo per alcune categoria (e su richiesta dell’interessato).
Come noto i contributi previdenziali sono importantissimi per il raggiungimento del diritto alla pensione. Ogni opzione di pensionamento, infatti, richiede anche un minimo di anni di contributi: si va dai 5 anni - per la pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni - ai 42 anni e 10 mesi della pensione anticipata (per gli uomini, per le donne è di un anno in meno).
Più sono gli anni di lavoro e maggiori possibilità ci sono di conseguire in anticipo il diritto alla pensione: a tal proposito è importante sapere che ci sono dei casi in cui vengono riconosciuti più contributi di quanto effettivamente si è lavorato. Ad esempio, vi è un bonus contributi di 2 mesi per ogni anno di lavoro: ciò significa che ogni anno sono riconosciuti 14 mesi di contribuzione piuttosto che 12.
Questa possibilità, di cui vi parleremo meglio di seguito, è riservata dal 1° gennaio del 2002 ai lavoratori ai quali è stata riconosciuta un’invalidità civile almeno del 74%; vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i vantaggi di questo bonus contributivo.
Bonus contributivo di 2 mesi per ogni anno di lavoro: a chi spetta
La normativa in vigore dal 1° gennaio 2002 riconosce ai lavoratori sordi o invalidi civili - con percentuale di almeno il 74% - la possibilità di incrementare gli anni di contributi approfittando di un bonus di 2 mesi per ogni anno di lavoro.
Questa possibilità è riconosciuta anche a coloro che rientrano nelle prime quattro categorie delle pensioni di guerra.
Ai fini del riconoscimento del bonus di 2 mesi sono riconosciuti i servizi effettivamente svolti presso le Pubbliche Amministrazioni, ma anche in aziende private e cooperative. C’è un limite, però, oltre il quale non si può andare; vediamo perché e come si calcola.
Bonus contributivo di 2 mesi per ogni anno di lavoro: come funziona?
Come prima cosa è importante dire che i 2 mesi sono di contribuzione figurativa: ciò significa che vengono versati dall’INPS anche nei periodi in cui non si ha effettivamente lavorato (d’altronde i mesi di lavoro non sono 14, ma 12) senza alcun onere per il lavoratore.
Questi, però, vengono accreditati solamente su domanda dell’interessato: dovrebbe essere l’invalido, quindi, a richiedere l’accredito a titolo gratuito dei 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro.
Altro aspetto importante è quello per cui la contribuzione non vale ai fini del calcolo dell’assegno, ma solamente per la definizione del diritto alla pensione. Quindi, si terrà conto dei contributi figurativi accreditati per effetto del bonus per definire la data di pensionamento, ma non nel calcolo dell’importo dell’assegno.
Infine, è importante sottolineare che per la contribuzione figurativa c’è un limite di 5 anni. Ciò significa che grazie al bonus di 2 mensilità non si potrà comunque superare i 5 anni di contribuzione.
Considerando quindi che i 2 mesi di contribuzione figurativa spettano per ogni 12 mesi di lavoro, ne risulta che il bonus spetta solamente per 30 anni di lavoro (360 mensilità), dai quali ne risultano appunto 5 anni di bonus (60 mensilità).
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