Gentile redazione, ho maturato i requisiti per andare in pensione a 64 anni, ma c’è chi me lo sta sconsigliando perché mi dice che l’Inps mi toglierà dei soldi dall’assegno. È vero?
Andare in pensione prima dei 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia è possibile, tuttavia bisogna mettere in conto che per ogni anno di anticipo bisognerà rinunciare a una parte di assegno.
Una penalizzazione che in alcuni casi dipende dalla misura a cui si ricorre per andare in pensione - ad esempio Quota 103 e Opzione Donna prevedono un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno - mentre nelle altre la causa è il sistema di calcolo utilizzato per quantificare l’importo della pensione.
Indipendentemente dalla misura di pensionamento a cui si ricorre, infatti, smettere di lavorare con qualche anno di anticipo rispetto al compimento dei 67 anni di età della pensione di vecchiaia comporta una riduzione della pensione. Ciò dipende dal sistema di calcolo utilizzato, ossia il contributivo. Questo si applica per tutti i periodi successivi all’1 gennaio 1996, oppure al 2011 nei confronti di coloro che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato 18 anni di contributi, e al suo interno contiene un meccanismo che penalizza chi va in pensione prima.
Il dubbio del nostro lettore, quindi, è lecito: anticipare il collocamento in quiescenza fa sì che l’assegno sia più basso. Vediamo di quanto.
Pensioni, ecco quanti soldi ti toglie l’Inps se vuoi andarci in anticipo
Gentile lettore,
effettivamente lei ha la facoltà di anticipare il collocamento in quiescenza in quanto, come da lei descritto nella lettera inviata alla nostra redazione, ha maturato il requisito contributivo richiesto per l’accesso alla pensione anticipata che, per chi non lo sapesse, ricordiamo essere pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
Questa opzione di pensionamento non prevede un requisito anagrafico minimo, quindi è possibile ricorrervi a qualsiasi età.
A differenza di Quota 103 non prevede penalizzazioni in uscita, quindi non deve temere in un taglio forzato da parte dell’Inps. Ciò tuttavia non significa che la sua pensione non sarà comunque più bassa rispetto a quella che avrebbe percepito nel caso in cui avesse atteso i 67 anni per smettere di lavorare.
Deve sapere, infatti, che nel calcolare il suo assegno di pensione l’Inps utilizzerà due differenti sistemi. Per il periodo precedente al 31 dicembre 1995 si applica il sistema di calcolo retributivo, mentre per quello successivo il contributivo.
Per il primo, che nel suo caso come abbiamo avuto modo di constatare conta di 10 anni di contributi, non è prevista alcuna penalizzazione. L’Inps, infatti, andrà a effettuare una media delle ultime retribuzioni percepite e ne prenderà il 2% per ogni anno che rientra nel retributivo, quindi il 20% nel suo caso.
Discorso a parte per tutto il periodo in cui rientra nel sistema contributivo, dove invece è previsto un meccanismo che va a penalizzare coloro che escono prima dal mercato del lavoro, premiando diversamente chi attende fino ai 71 anni. Lo fa fissando un coefficiente di trasformazione - ossia quel parametro che viene applicato per trasformare l’importo del montante contributivo in pensione - tanto più vantaggioso quanto più si va tardi in pensione.
A tal proposito, da un rapido calcolo effettuato sulla base dell’estratto conto contributivo che ci ha inviato è risultato che il suo montante contributivo è pari a 250.000 euro. A questo punto, analizzando quelli che sono i coefficienti di trasformazione in vigore nel biennio 2025-2026, possiamo rispondere alla sua domanda, ossia quanti soldi le “toglie” l’Inps se andrà in pensione prima dei 67 anni.
Età | Coefficiente di trasformazione applicato | Importo pensione | Quanto si perde |
---|---|---|---|
64 | 5.088% | 12.720 | 1.300 |
65 | 5.25% | 13.125 | 895 |
66 | 5.423% | 13.557,50 | 462,50 |
67 | 5.608% | 14.020 | --- |
Nel suo caso, quindi, andare in pensione a 64 anni comporterà una perdita annua di 1.300 euro di pensione. Ritardando di un solo anno, andando così a 65 anni, potrebbe limitare la perdita risparmiando 415 euro. Si tratta comunque di una sua decisione: è lei a sapere qual è il “prezzo” giusto per smettere di lavorare con un anno di anticipo.
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