Pensioni, manca poco al pagamento della tredicesima. Ecco tutto quello che sappiamo a riguardo.
Lunedì 2 dicembre arriva una “doppia” pensione: al solito pagamento del cedolino - con il vantaggio che questo mese non vengono trattenute le addizionali comunali e regionali, con la conseguenza di un netto più alto - si aggiunge il pagamento della tredicesima mensilità.
Un momento molto atteso dai pensionati che finalmente possono beneficiare di un importo sostanzioso, quasi raddoppiato (per quanto va considerato che in genere l’importo netto della tredicesima è più basso rispetto a quello della pensione. E a coloro che soddisfano determinati requisiti andrà ancora meglio, poiché alla tredicesima si aggiunge il relativo bonus del valore di circa 154 euro netti.
A tal proposito, già nelle prossime settimane l’Inps pubblicherà in anteprima il cedolino di dicembre facendo chiarezza sull’importo della tredicesima e su coloro che beneficiano del suddetto bonus. Nel frattempo, vista la prossimità del pagamento della tredicesima sulle pensioni facciamo chiarezza su come viene calcolato l’importo, sulla ragione per cui quest’anno sarà più alta e su quando spetta il bonus.
Quando arriva la tredicesima
La tredicesima per i pensionati viene pagata contestualmente al cedolino di dicembre.
Ragion per cui il pagamento segue le stesse regole previste per la pensione. L’accredito avviene quindi nello stesso cedolino in cui viene pagato il rateo di dicembre, ossia il primo giorno bancabile del mese. Il “problema” è che l’1 dicembre cade di domenica: bisognerà pertanto pazientare un giorno, fino a lunedì 2 dicembre, in più per ricevere quanto spetta.
Quali pensionati prendono la tredicesima
Fatta chiarezza su quando arriva, vediamo chi ne avrà diritto. La tredicesima spetta alle categorie di pensionati seguenti:
- percettori di pensione di vecchiaia;
- percettori di pensione anticipata (ovvero l’ex pensione di anzianità);
- ai titolari di prestazioni assistenziali, ad esempio l’assegno sociale e la pensione d’invalidità;
- ai titolari della pensione ai superstiti indiretta e di reversibilità.
Non spetta, invece, alcuna tredicesima nel caso dei percettori dell’indennità riconosciuta con l’Ape Sociale, spettante per sole 12 mensilità. Non spetta inoltre su indennità di frequenza e indennità di accompagnamento per inabili.
Come si calcola la tredicesima
Come anticipato, l’importo della tredicesima nella maggior parte dei casi è uguale a quello del rateo mensile di pensione. Ciò, tuttavia, vale solamente per coloro che percepiscono la pensione da almeno un anno.
Questo perché, per calcolare l’importo lordo della tredicesima bisogna moltiplicare l’importo della pensione lorda mensile per il numero di mesi di pensionamento effettivo (nell’anno di riferimento) e dividere il tutto per 12.
Applicando questa formula si può avere una prima idea dell’importo della tredicesima. Facciamo un esempio prendendo come riferimento due pensionati con PAL pari a 20.000 euro, ma uno con assegno liquidato dal 2023 e l’altro in pensione solamente da marzo 2024:
- nel primo caso la tredicesima è riconosciuta per l’intero anno, quindi per un importo lordo pari a 1.666 euro;
- nel secondo caso la tredicesima è riconosciuta per sole 10 mensilità (gennaio e febbraio 2024 esclusi) per un importo di 1.388 euro.
Attenzione, ricordiamo che da qualche anno non ci sono differenze nella tassazione della tredicesima rispetto alla pensione. Questo perché dal 1° gennaio 2021 la tassazione Irpef è stata resa omogenea su 13 mensilità (anziché 12 rispetto al passato, quando l’importo della tredicesima era leggermente più leggero rispetto a quello della pensione mensile). Ricordate però che sulla tredicesima non si applicano le detrazioni, quindi a parità di lordo il netto può risultare più basso rispetto al rateo di pensione.
Bonus tredicesima: cos’è e a chi spetta
Ma non c’è solo la rivalutazione ad aumentare l’importo della tredicesima.
La legge di Bilancio per il 2001 ha introdotto il cosiddetto “bonus tredicesima”, un importo aggiuntivo che si aggiunge alle competenze del rateo di dicembre.
Il bonus di fine anno sulle pensioni ha un importo fisso pari a 154,94 euro, cifra che si aggiunge appunto al rateo mensile e alla tredicesima contribuendo al maxi assegno di dicembre. Non ne hanno però diritto tutti, ma solamente i pensionati che percepiscono una pensione d’importo non superiore al trattamento minimo.
Proprio per questo motivo, il requisito varia di anno in anno. A tal proposito, per il 2024 è necessario che l’importo di pensione non superi i 7.781,93 euro l’anno. Spetta in misura parziale a coloro che superano questa soglia ma sono comunque dentro i 7.936,87 euro (importo annuo del trattamento minimo al quale si aggiunge il bonus di fine anno). Il reddito personale non deve invece superare gli 11.672,89 euro.
Attenzione, a differenza della tredicesima il bonus non spetta a tutti i pensionati, in quanto sono esclusi i titolari di:
- pensione invalidità civile;
- pensione sociale;
- assegno sociale;
- rendita facoltativa d’inabilità;
- rendita facoltativa di vecchiaia;
- pensioni di vecchiaia e di invalidità della mutualità pensioni a favore delle casalinghe;
- assegni di esodo;
- isopensione.
Attenzione poi al caso dei pensionati coniugati. Per questo ci sono due requisiti da soddisfare: intanto il reddito personale non deve superare le suddette soglie, mentre il reddito coniugale non deve superare di tre volte l’importo annuo del trattamento minimo, quindi 23.345,78 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA