Pensioni, in arrivo il bonus tredicesima o Natale. Importo e come richiederlo

Simone Micocci

7 Novembre 2024 - 09:53

Pensioni, in pagamento a dicembre il bonus Natale pagato sulla tredicesima. Ecco l’importo e i requisiti aggiornati, come pure le istruzioni per farne richiesta.

Pensioni, in arrivo il bonus tredicesima o Natale. Importo e come richiederlo

Anche le pensioni hanno il loro bonus Natale pagato contestualmente alla tredicesima, da non confondere però con il contributo una tantum di 100 euro che il governo Meloni ha introdotto in favore dei lavoratori dipendenti.

Il bonus tredicesima sulla pensione risale infatti a diverso tempo fa: è stata la legge finanziaria del 2001 a riconoscerlo, la stessa con cui il governo Berlusconi dispose l’incremento al milione per le pensioni d’importo inferiore al minimo.

Un’aggiunta sulla pensione che rientra tra le ragioni per cui il prossimo pagamento, in programma lunedì 2 dicembre, sarà più ricco. Il bonus Natale non è però per tutti: a differenza della tredicesima, infatti, questo spetta esclusivamente a coloro che soddisfano determinati requisiti di reddito, oltre a essere limitata ai trattamenti di tipo previdenziale (non spetta quindi sull’assegno sociale e le pensioni di invalidità civile).

La buona notizia è che - salvo alcune eccezioni di cui vi parleremo in questa guida - il pagamento del bonus tredicesima o Natale sulla pensione avviene in automatico nei confronti di coloro che ne soddisfano i requisiti, i quali per effetto della rivalutazione sono stati aggiornati a inizio 2024.

Quanto spetta

L’importo del bonus tredicesima, invece, è invariato ogni anno. Nel dettaglio, si prende in considerazione quanto era stato previsto dal provvedimento originario, ossia dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 388 del 23 dicembre 2020 (finanziaria del 2001), nel quale si parlava di un bonus di fine anno “pari a 300mila lire”.

Con il passaggio all’euro è stata semplicemente effettuata una conversione, con il bonus tredicesima che oggi ha un importo pari a 154,94 euro. Questo, come anticipato, viene pagato insieme alla tredicesima nel rateo di dicembre: sarà quindi presente nel cedolino in pagamento lunedì 2 dicembre.

Non costituisce reddito, né ai fini fiscali né previdenziali e assistenziali. Non è tassato dunque, e non va neppure indicato nell’Isee.

Come vedremo di seguito, però, non tutti ne hanno diritto per intero: in alcuni casi l’importo viene ridotto.

A chi spetta

L’errore che spesso si commette è di credere che il bonus si applichi su tutti quei trattamenti che hanno diritto alla tredicesima. Non è così, in quanto ci sono alcune prestazioni, come gli assegni d’invalidità civile, che pur avendo diritto alla tredicesima mensilità non possono concorrere al suddetto bonus.

Nel dettaglio, questa spetta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, nonché delle forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli enti privatizzati di cui al d.lgs 509/1994.

Probabilmente è più semplice dire a chi non spetta. Eccone un elenco:

  • pensione invalidità civile;
  • pensione sociale;
  • assegno sociale;
  • rendita facoltativa d’inabilità;
  • rendita facoltativa di vecchiaia;
  • pensioni di vecchiaia e d’invalidità della mutualità pensioni a favore delle casalinghe;
  • assegni di esodo;
  • isopensione.

I suddetti trattamenti, dunque, non hanno diritto al bonus sulla tredicesima. Gli altri titolari di pensione sì, ma a patto che ne soddisfino i requisiti economici.

Requisiti economici aggiornati al 2024

Per avere diritto al bonus tredicesima bisogna soddisfare determinati requisiti reddituali. Nel dettaglio, la regola vuole che l’importo complessivo annuo della pensione, al netto dei trattamenti di famiglia, non deve superare l’importo del trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Nel 2024 l’importo annuo del trattamento minimo è pari a 7.781,93 euro; è dunque questa la soglia da non superare per avere diritto all’importo pieno del bonus tredicesima.

Spetta, invece, un importo parziale a coloro che hanno un reddito superiore a 7.781,93 euro ma comunque inferiore a 7.936,87 euro, ossia il trattamento minimo annuo al quale viene applicato il bonus tredicesima.

E attenzione, perché non basta. Si guardano, infatti, anche agli altri redditi percepiti dal pensionato. Nel dettaglio, il reddito complessivo (quindi non solo quello da pensione) assoggettabile all’Irpef non deve superare di 1,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo. Per il 2024, quindi, la soglia da non superare è pari a 10.990,98 euro.

Cambiano i requisiti nel caso del pensionato coniugato. Questo avrà diritto al bonus tredicesima soddisfando due diverse condizioni, quali:

  • il reddito complessivo personale non deve superare gli 11.672,89 euro;
  • il reddito complessivo coniugale non deve superare di tre volte il trattamento minimo, quindi per il 2024 la soglia è di 23.345,78.

Calcolo

Per quanto riguarda il calcolo, invece, si prende comunque in considerazione il reddito di pensione del titolare. Questo, come visto sopra, avrà diritto al bonus pieno in caso di pensione annua sotto i 7.781,93 euro, oppure parziale sotto i 7.936,87 euro.

In questo caso l’importo aggiuntivo si calcola sottraendo dalla soglia dei suddetti 7.936,87 il proprio reddito, come da formula:

7.936,87 euro - Importo pensione

Esempio: un pensionato con reddito pari a 7.900,00 euro annui ha diritto a un bonus tredicesima di soli 36,87 euro.

Come farne domanda

Come anticipato, non serve farne domanda dal momento che solitamente l’importo aggiuntivo viene pagato in automatico con la pensione di dicembre a chi ne ha diritto.

Tuttavia, se non viene pagato si può fare domanda online per il servizio di ricostituzione della pensione, con il quale l’importo dell’assegno viene rideterminato per effetto di riconoscimento di contribuzione versata a qualsiasi titolo in data anteriore a quella di decorrenza della pensione, beneficiando anche delle somme arretrate.

Solitamente quindi la domanda non serve; nel caso in cui fosse necessario ricorrere al servizio di ricostituzione allora si può procedere già adesso, tanto utilizzando il servizio telematico disponibile nell’area personale Inps quanto ricorrendo al supporto di un patronato (opzione consigliata a chi ha poca dimestichezza con questo tipo di pratiche).

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