Dopo una lunga attesa a dicembre arriva un maxi assegno di pensione. Ecco per chi e di che importi si tratta.
A dicembre aumentano le pensioni, per tutti. Chi più e chi meno riceverà più soldi sulla pensione in pagamento il prossimo 2 dicembre (il primo cade di domenica): le ragioni sono diverse, se ne possono individuare almeno quattro, ma come vedremo di seguito nulla di imputabile a una qualche decisione presa dal governo Meloni.
Come prima cosa c’è la tredicesima, alla quale in alcuni casi si aggiunge il relativo bonus o maggiorazione. Ci sono poi pensionati che allo stesso tempo ricevono anche la quattordicesima a dicembre. E infine c’è un aspetto molto importante, quello fiscale: come avviene ogni anno, infatti, il cedolino di pensione di dicembre gode di meno trattenute dal momento che non sono previste le addizionali regionali e comunali.
Il mese prossimo verrà quindi posto in pagamento un assegno molto più ricco rispetto ai precedenti, mentre a gennaio ci sarà un nuovo aumento - ma di importo più limitato - dovuto alla rivalutazione.
Dopo mesi in cui sono stati annunciati aumenti senza che cambiasse nulla sulla pensione, a dicembre i pensionati possono quindi davvero sorridere: a tal proposito, ecco una guida che riassume nel dettaglio quanto spetta in più con il prossimo pagamento, facendo una rapido calcolo su quanti soldi sono in arrivo (e a chi).
Aspetto fiscale
Come abbiamo visto per il cedolino di novembre, nelle prime 11 mensilità dell’anno sulla pensione vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023. Così come, da marzo a novembre, viene effettuata la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2024.
A dicembre, quindi, le addizionali non sono dovute, né per lo scorso anno né come anticipo per quello corrente.
Così come a novembre si interrompe l’eventuale recupero delle ritenute Irpef relative al 2023 risultanti dal conguaglio di inizio anno, come pure quelle riferite al conguaglio dell’ultima dichiarazione dei redditi.
A parità di lordo, quindi, la pensione di dicembre già di per sé prevede un netto leggermente più alto.
Pensiamo ad esempio a una pensione di 1.000 euro percepita da un residente nel Lazio, dove sui primi 15.000 euro di reddito imponibile si applica un’addizionale regionale dell’1,73% (3,33% sui restanti 15.000 euro fino a 30.000 euro). Di fatto su una pensione di 1.000 vengono trattenuti circa 225 euro l’anno, poco più di 20 euro al mese per 11 mensilità, soldi che invece “rimangono” sul cedolino di dicembre.
Tredicesima sulla pensione
Ai vantaggi fiscali si aggiungono poi i soliti pagamenti di tredicesima (per tutti) e bonus (per alcuni).
A tal proposito, ricordiamo che l’importo della tredicesima sulla pensione segue le stesse regole di quella riconosciuta ai lavoratori dipendenti. Matura nel corso dell’anno, quindi l’importo lordo è pari a 1/12 per ogni mese di pensionamento effettivo nell’anno di riferimento.
Di conseguenza, hanno diritto alla tredicesima piena, il cui importo lordo di fatto sarà pari a quello del rateo di dicembre, coloro che sono in pensione almeno da gennaio 2024. Ad esempio, chi è in pensione da più di un anno e prende 2.000 euro di pensione (lordi), avrà lo stesso importo di tredicesima. Il netto però sarà leggermente più basso. Va ricordato infatti che sulla tredicesima si applica una tassazione più svantaggiosa per il pensionato: ciò in quanto si applica per tutto l’importo l’aliquota Irpef prevista per l’ultimo scaglione di reddito raggiunto, anziché in maniera progressiva come invece avviene per il rateo mensile. Non sono previste poi detrazioni per redditi da pensione sulla tredicesima mensilità.
Bonus tredicesima
Come anticipato, sulla tredicesima di fine anno potrebbe essere riconosciuto un ulteriore bonus del valore di 154,94 euro. Conosciuto ai più come bonus tredicesima, non soggetto a rivalutazione annua, si tratta di un emolumento riconosciuto ai sensi dell’articolo 70 della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, nonché delle forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli enti privatizzati di cui al d.lgs 509/1994.
Per averne diritto bisogna però soddisfare un requisito economico: l’importo della pensione lorda annua, infatti, non deve superare quello del trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, nel 2024 pari a 7.781,93 euro.
La quattordicesima
Nessun errore, in alcuni casi anche la quattordicesima mensilità viene pagata a dicembre. Vero che solitamente l’accredito avviene a luglio di ogni anno, ma non è così nel caso di coloro che ne maturano i requisiti nel periodo che va da agosto a dicembre. Vale quindi per chi in questo periodo ha compiuto i 64 anni, età minima per avere diritto alla quattordicesima, oppure sono diventati titolari di pensione.
Va detto però che l’importo della quattordicesima segue lo stesso principio della tredicesima, con il pensionato che avrà diritto a tanti ratei quanti sono i mesi in cui risultano essere soddisfatti i requisiti. Ad esempio, nella migliore delle ipotesi - ossia laddove i requisiti siano stati soddisfatti ad agosto - spetta metà dell’importo teoricamente previsto, come da tabella seguente:
Reddito | Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | Importo quattordicesima |
---|---|---|---|
Inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo (quindi fino a 11.672,89 euro) | |||
fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni di contributi | 437 euro | |
tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 546 euro | |
oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 655 euro | |
Da 1,5 a 2 volte il trattamento minimo (15.563,86 euro) | |||
fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni | 336 euro | |
tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 420 euro | |
oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 504 euro |
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