Forze Armate e di Polizia: ecco una guida utile con le istruzioni per riparare agli errori del passaggio dall’ex INPDAP all’INPS prima della scadenza del 31 dicembre 2018, data in cui i contributi previdenziali non accreditati cadranno in prescrizione.
Il personale delle Forze Armate e di Polizia, così come il resto dei dipendenti pubblici, ha tempo fino al 31 dicembre 2018 per regolarizzare la propria situazione contributiva in caso di errori insorti con il passaggio dall’ex INPDAP all’INPS.
Lo ha stabilito l’INPS con il messaggio 168/2017 con il quale il termine della prescrizione dei contributi dei dipendenti pubblici è stato prorogato di un anno.
Per i contributi previdenziali, infatti, i termini della prescrizione sono ridotti a 5 anni, quindi la scadenza inizialmente prevista era quella del 31 dicembre 2017 visto che l’INPDAP è stata soppressa dal 1° gennaio 2012. Fortunatamente però l’INPS ha deciso di rinviare di una anno la scadenza, dando più tempo ai dipendenti pubblici, nonché al personale delle Forze Armate e di Polizia, per segnalare eventuali errori e recuperare i contributi persi con la soppressione dell’INPDAP.
Con il passaggio dall’INPDAP all’INPS, infatti, molti dipendenti del comparto Difesa e Sicurezza (e non solo) hanno rilevato degli errori nello storico contributivo. Nel visionare il loro estratto contributivo nel servizio apposito dell’INPS questi si sono resi conto di gravi errori nei versamenti dei contributi, specialmente per le attività svolte prima del 2012.
Ci sono casi in cui al personale delle Forze Armate e di Polizia mancano interamente i contributi versati prima dell’immissione nel corpo di appartenenza e ciò provoca molti disagi specialmente a coloro che stanno per essere collocati in quiescenza. Il problema però riguarda tutti perché se non si risolvono i problemi riscontrati nel proprio estratto contributivo entro la fine dell’anno si rischia di perdere per sempre i contributi non caricati nel passaggio dall’INPDAP all’INPS vista la scadenza dei termini della prescrizione.
L’INPS ha comunque garantito che presto tutti gli errori saranno risolti; tuttavia per non rischiare consigliamo a tutto il personale delle Forze Armate e di Polizia di inviare una comunicazione indicando gli errori presenti nel proprio storico contributivo e i periodi lavorativi mancanti, così da interrompere anche i termini della prescrizione.
Vediamo quindi come fare per chiedere la regolarizzazione dello storico contributivo all’INPS, così da non rischiare di perdere molti dei contributi utili ai fini della pensione.
Come risolvere i problemi direttamente dal sito INPS
Si possono risolvere i suddetti problemi semplicemente dal PC di casa, grazie ai servizi telematici messi a disposizione dall’INPS.
Come prima cosa dovete accedere al sito INPS utilizzando le credenziali con le quali vi siete registrati (PIN e codice fiscale) o in alternativa l’identità SPID.
A questo punto potete procedere con l’estratto conto contributivo (per farlo potete cliccare qui e selezionare la voce “accedi al servizio”) così da accorgervi di eventuali buchi contributivi relativi ai periodi precedenti al 2012.
Qualora vi rendiate conto di uno o più errori potete segnalarli in via telematica utilizzando lo strumento “Richiesta di Variazione della Posizione Assicurativa (RVPA)” con cui il dipendente pubblico può comunicare eventuali inesattezze del proprio estratto conto contributivo. Se possibile, è bene allegare alla segnalazione la documentazione necessaria a sostegno della propria tesi.
Anche se l’INPS ha assicurato che non c’è nulla da preoccuparsi perché i vari enti stanno provvedendo ad implementare i dati mancanti così da regolarizzare tutte le posizioni contributive è meglio non rischiare. Come abbiamo appena visto, infatti, per inviare una segnalazione ci vogliono pochi minuti quindi perché rischiare che una volta scaduti i termini della prescrizione i contributi non possano più essere recuperati?
Alternative per il recupero dei contributi
La circolare 169/2017 dell’INPS ha prorogato il termine della prescrizione dei contributi al 1° gennaio 2019, tuttavia per le istruzioni operative bisogna far riferimento ad un’altra comunicazione dell’istituto, la n°101/2017.
Qui si ricorda che una volta che la nuova procedura per l’intera platea degli iscritti alla Gestione Pubblica entrerà in vigore (termine inizialmente fissato al 31 dicembre 2017, poi appunto prorogato al 31 dicembre 2018) i dipendenti pubblici non potranno più richiedere i modelli PA04 per la trattazione delle liquidazioni - e di eventuali riliquidazioni - delle pensioni.
In poche parole il modello PA04 che oggi le amministrazioni preparano e inviano all’INPS scomparirà per sempre; ecco perché nel caso vi rendiate conto della mancanza di un periodo contributivo nel vostro estratto conto pensionistico potete inviare un sollecito all’amministrazione in cui allora eravate impiegati chiedendogli di inviare al più presto il modello PA04 all’INPS, in modo che l’istituto possa regolarizzare la vostra situazione.
Bisogna precisare però che l’errore può non essere causato dal mancato invio del modello PA04 da parte dell’amministrazione, bensì da un ritardo da parte dell’INPS.
Inizialmente infatti l’INPS ha dato priorità alla lavorazione degli iscritti nati prima del 1955, poiché più vicini al pensionamento. In questo caso quindi l’amministrazione alla quale avete spedito il sollecito vi comunicherà di aver già inviato quanto richiesto dall’INPS.
Cosa fare quindi? La soluzione migliore è quella di inviare personalmente una comunicazione all’INPS, indicando eventuali buchi contributivi presenti nell’estratto conto.
Per farlo potete compilare e inviare il modello che trovate di seguito, utile per sollecitare l’INPS alla regolarizzazione della posizione contributiva e per interrompere i termini della prescrizione.
In alternativa potete chiamare il numero INPS 803 164 oppure utilizzare i suddetti canali telematici utili per inviare una segnalazione (metodo consigliato).
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