Riforma pensioni 2024, uscita a 62 anni, proroga Ape sociale e Opzione donna

Patrizia Del Pidio

6 Settembre 2023 - 07:30

Dall’incontro con i sindacati non esce nessuna novità in ambito riforma pensioni e le parti sociali accusano il Governo di non fare la sua parte.

Riforma pensioni 2024, uscita a 62 anni, proroga Ape sociale e Opzione donna

Riprendono i tavoli di incontro tra Governo e parti sociali e il 5 settembre era stato fissato quello in cui discutere del futuro previdenziale dei lavoratori. Le parti sociali avevano espressamente richiesto che all’incontro fosse presente anche il Ministro Elvira Calderone che, però, non si è presentata.

Le parti sociali, in assenza della responsabile del dicastero del Lavoro non hanno potuto fare altro che ribadire le loro richieste all’Osservatorio focalizzando l’attenzione sulla necessità di trovare una soluzione per le donne e per lavoratori gravosi e usuranti.

A margine dell’incontro dell’incontro la segretaria della Cgil Lara Ghiglione non è apparsa soddisfatta e chi ha tenuto a sottolineare che

Noi continuiamo a fare la nostra parte ma, anche sulla previdenza, non si può dire lo stesso della Ministra e del Governo.

Cosa vogliono i sindacati

Quello che auspicano le parti sociali è sempre lo stesso ovvero allargare la platea dei lavoratori gravosi in un unico elenco. Potrebbe andare bene anche estendere quello dell’Ape sociale ai precoci. Ma serve anche rivedere il lavoro usurante estendendolo anche ad altri settori e altre categorie lavorative.

Per le donne i sindacati chiedono criteri che riescano a rispondere alle esigenze di lavori discontinui e salari più bassi e il riconoscimento del lavoro di cura che esse svolgono all’interno della famiglia. In tutto ciò si auspica anche il ripristino dell’Opzione donna con i vecchi requisiti.

Quello che il Governo ha da offrire

L’esecutivo da parte sua, deve fare i conti con una coperta (quella finanziaria) che è sempre troppo corta e, anche se le intenzioni possono essere buone, nei fatti più di tanto non può spingersi.

Poche le risorse a disposizione, visto che la maggior parte saranno destinate a non aumentare le tasse, e tutto quello che si può offrire è una proroga della quota 103 e un ampliamento dell’Ape sociale. Ovviamente il Governo deve dare risposta anche alle donne, vista la maniera barbara con cui è stata gestita quest’anno l’Opzione donna. Tornare alla vecchia versione è fuori discussione perché troppo costosa, ma si cercherà sicuramente un modo per permettere alle donne di accedere alla pensione prima magari coinvolgendole maggiormente nell’Ape sociale.

Nessuna novità prima di ottobre

Anche se queste sono le ipotesi al vaglio nessuna novità sarà annunciata ufficialmente prima di ottobre perché il Governo deve fare prima i conti con le risorse disponibili da destinare alla previdenza per il prossimo anno. Le coperture che già si hanno (circa 4 miliardi di euro) basterebbero soltanto per la proroga della quota 103 e dell’Opzione donna ridotta, ma proprio su quest’ultima di vorrebbe intervenire.

L’idea è quella di coinvolgere almeno 10mila donne in più allungando l’età di accesso dai “vecchi” 58 anni a 60/63 anni. Il prossimo tavolo di incontri, in ogni caso, è previsto per il 18 settembre e in questa data dovrebbero esserci informazione, almeno, più precise su quello che accadrà nel 2024 ambito pensioni. Attendiamo pazienti, per vedere cosa accade.

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