Pensioni, l’Inps conferma gli aumenti di gennaio e la data di pagamento

Simone Micocci

31 Dicembre 2024 - 09:47

Cedolino pensione online, pagamento ritardato di un giorno. L’Inps conferma gli aumenti e annuncia il conguaglio fiscale.

Pensioni, l’Inps conferma gli aumenti di gennaio e la data di pagamento

In queste ore l’Inps ha pubblicato sul proprio sito ufficiale una guida sul cedolino di gennaio che è già disponibile per la consultazione nell’area personale MyInps (all’interno del cassetto previdenziale del cittadino).

L’aspetto importante è che l’Istituto ha completato per tempo le operazioni necessarie a riconoscere l’aumento della pensione come previsto dalla rivalutazione, strumento che va ad adeguare gli importi dei trattamenti previdenziali e assistenziali (ma non tutti) al costo della vita, così da contrastare la perdita del potere di acquisto.

Già dal prossimo pagamento, quindi, è previsto l’aumento della pensione che tuttavia quest’anno sarà di pochi euro visto che l’inflazione ha subito una brusca frenata nell’ultimo anno passando dal 5,4% del 2023 allo 0,8% del 2024. Non è previsto, invece, il conguaglio della rivalutazione per l’anno 2024: come spiegato dall’Inps, infatti, l’indice di rivalutazione delle pensioni per l’anno 2024 è stato confermato nella misura del 5,4% già attribuito dall’1 gennaio scorso in via provvisoria, per questo motivo non sono previsti arretrati.

Ma attenzione, perché nonostante gli aumenti la prossima pensione potrebbe essere comunque più bassa rispetto a quella pagata il mese scorso. Sul prossimo cedolino, infatti, l’Inps ha effettuato le operazioni di conguaglio fiscale, con il rischio che per i pensionati possano esserci molti soldi in meno sulla pensione.

Pensioni, l’Inps conferma gli aumenti di gennaio

Chi temeva che l’Inps non avrebbe fatto in tempo ad aggiornare i propri sistemi per riconoscere gli aumenti della rivalutazione già a partire da gennaio si sbagliava: come spiegato dal comunicato appena pubblicato sul sito dell’Istituto, gli incrementi verranno caricati già nel prossimo cedolino.

Nel dettaglio, l’indice provvisorio di rivalutazione (quello definitivo verrà ufficializzato a inizio 2025 e laddove dovesse risultare più alto ne verranno riconosciuti gli arretrati a inizio 2026) delle pensioni per l’anno 2025 è pari allo 0,8%.

L’aumento riguarderà le prestazioni previdenziali e anche alcune di tipo assistenziale, come nel caso dell’Assegno sociale e delle pensioni di invalidità civile. Non beneficiano dell’incremento, invece, le prestazioni di accompagnamento alla pensione - gli assegni straordinari, l’isopensione, l’indennità di espansione, l’Ape Sociale - le quali non vengono rivalutate dal momento che non hanno natura di prestazione pensionistica.

Ricordiamo che nel 2025 la rivalutazione segue le regole originariamente previste dalla legge n. 448 del 1998, con l’addio quindi ai tagli effettuati dal governo Meloni negli ultimi due anni. Ecco delle tabelle che ci danno un’indicazione di quanto spetta.

Trattamento minimo Importo Percentuale di rivalutazione Tasso effettivo di rivalutazione
Fino a 4 volte 2.394,44* euro 100% 0,8%
Tra le 4 e le 5 volte Tra 2.394,44 euro e 2.993,05* euro 90% 0,72%
Sopra le 5 volte Sopra i 2.993,05 euro 75% 0,6%

* Per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Importo lordo 2024 Importo lordo 2025 Aumento lordo da gennaio 2025
800 806,40 6,40
1.000 1.008,00 8,00
1.200 1.209,60 9,60
1.400 1.411,20 11,20
1.600 1.612,80 12,80
1.800 1.814,40 14,40
2.000 2.016,00 16,00
2.200 2.217,60 17,60
2.400 2.419,20 19,20
2.600 2.620,64 20,64
2.800 2.822,08 22,08
3.000 3.023,51 23,51
3.200 3.224,71 24,71
3.400 3.425,91 25,91
3.600 3.627,11 27,11
3.800 3.828,31 28,31
4.000 4.029,51 29,51
4.200 4.230,71 30,71
4.400 4.431,91 31,91
4.600 4.633,11 33,11
4.800 4.834,31 34,31
5.000 5.035,51 35,51
5.200 5.236,71 36,71
5.400 5.437,91 37,91
5.600 5.639,11 39,11
5.800 5.840,31 40,31
6.000 6.041,51 41,51

Ricordiamo poi che la rivalutazione non si applicherà alle pensioni pagate ai pensionati residenti all’estero, ad eccezione di coloro che percepiscono un importo inferiore al trattamento minimo, 598,61 euro nel 2024.

Conguaglio e data di pagamento

Per scoprire di quanto è aumentata la pensione è possibile quindi andare nell’area personale MyInps e consultare il proprio cedolino. Qui scoprirete anche se sulla vostra pensione è stato o meno effettuato il conguaglio fiscale. Nel prossimo cedolino, infatti, è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relativa al 2024 (vale quindi per l’Irpef e l’addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps. Laddove le trattenute effettuate fossero risultate inferiori a quanto invece dovuto su base annua, allora l’Istituto - che ricordiamo agisce come sostituto d’imposta - ha provveduto a recuperare le differenze a debito sui ratei di gennaio e febbraio 2025, anche con azzeramento dell’importo laddove le imposte risultino pari o superiori all’importo del rateo mensile in pagamento.

Discorso differente per i pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro per i quali il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro. In questo caso il debito viene rateizzato in 11 rate, fino a novembre quindi.

Per toccare con mano gli aumenti, invece, bisognerà avere un po’ di pazienza. Come ricordato dall’Inps, infatti, a gennaio le pensioni vengono pagate con una giornata di ritardo, non il primo bensì il secondo giorno bancabile del mese. La data di valuta, quindi, è quella del 3 gennaio.

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