Pensioni minime a 600 euro, l’aumento è saltato? Ecco perché non è stato ancora pagato

Luna Luciano

05/03/2023

Numerosi sono i pensionati in attesa dell’aumento della pensione minima fino a 600 euro che tuttavia si fa attendere. È quindi saltato? Ecco perché non è stato ancora pagato.

Pensioni minime a 600 euro, l’aumento è saltato? Ecco perché non è stato ancora pagato

La pensione minima non è ancora stata aumentata a 600 euro per gli over 75, come invece previsto dalla legge di Bilancio approvata pochi mesi fa.

Certamente i dubbi e le preoccupazioni sono in aumento tra gli anziani, i quali attendevano a gennaio un incremento del proprio assegno che non è avvenuto, trovandosi - a volte - anche in serie difficoltà.

Infatti, facendo affidamento a questo adeguamento straordinario - pari a un ulteriore 1,6% per il 2023 - della propria pensione, molti uomini e donne over 75 avevano già pianificato come poterli investire, come ad esempio andando a sostituire utensili o mobili, comprandone dei nuovi a rate. Il mancato accredito dell’aumento, però, ha costretto in molti a dover rimandare i propri piani, o a dover chiedere aiuto alla propria famiglia. Senza contare che le pensioni spesso sono utilizzate per aiutare a loro volta figli e nipoti.

Molti anziani ad esempio si occupano di pagare rate universitarie ai propri nipoti, in modo che istruzione o altri beni di prima necessità non vadano a gravare sulle spalle dei genitori che possono trovarsi in difficoltà - a causa della crisi economica.

Con l’avvicinarsi della scadenza dell’ultimo pacchetto aiuti, in molti temono di non riuscire a far fronte al caro energia. Infatti se ad aprile è previsto un aumento delle bollette, i pensionati si chiedono come poter far fronte alle spese. Il timore è che il Governo si sia fatto indietro e sia saltato l’aumento. Ma non è così. Ecco perché non è stato ancora pagato.

Pensioni: qual è la situazione attuale in Italia?

Come in molti sapranno, ogni anno a gennaio le pensioni vengono aumentate in base al tasso medio di inflazione registrato negli ultimi 12 mesi e quest’anno l’Inps ha rivalutato del 7,3% le pensioni (perequazione piena) fino a quattro volte il minimo (pari a 2.101,52 euro al mese ai valori lordi del dicembre 2022).

Ma sono molti i provvedimenti che l’Istituto Nazionale Per La Previdenza Sociale (Inps) deve attuare. Infatti oltre alla perequazione piena deve provvedere anche ai trattamenti più alti. Solo questo mese, marzo 2023, l’Istituto di previdenza è riuscito ad occuparsi anche dei trattamenti più alti, con la progressione prevista dalla legge di Bilancio e ha ovviamente riconosciuto ai pensionati beneficiari anche gli arretrati da gennaio che non sono stati accreditati sulla pensione.

Ora se in molti hanno visto il proprio assegno aumentare del 7,3%, chi era in attesa dell’aumento ulteriore della pensione minima fino a 600 euro ne è rimasto deluso e il timore è che questo aumento sia saltato e il Governo non rispetti quanto stabilito in legge di Bilancio. Ma non è così.

Pensioni minime a 600 euro: ecco perché non è stato ancora pagato

È importante a questo punto rassicurare i pensionati: l’aumento non è saltato e ben presto le pensioni minime arriveranno a quota 600 euro. Bisogna solo aspettare.

Infatti ormai - tra i provvedimenti che l’Inps deve attuare - manca solo l’adeguamento straordinario previsto per le pensioni minime, pari a un ulteriore 6,4% per il 2023 (con una rivalutazione effettiva del 14,167%), limitatamente ai pensionati con almeno 75 anni che comporta gli assegni a 600 euro.

Infatti, l’aumento non è stato ancora pagato perché la rivalutazione straordinaria per gli over 75non è ancora stata messa in pratica dall’Inps. Si attendono indicazioni specifiche dell’Istituto, prevedibilmente in tempi brevi. Quindi è solo questione di tempo. L’importo salirà a 600 euro quando l’Istituto procederà anche a questa ultima perequazione riconoscendo anche gli arretrati - che non andranno quindi perso.

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