Pensioni minime, in arrivo gli aumenti: prima a dicembre poi a gennaio. In poco più di un anno il valore è aumentato di circa 1.170 euro.
Aumenti in arrivo anche per le pensioni minime, prima a dicembre e poi a gennaio 2024 quando su tutti i trattamenti previdenziali e assistenziali si applicherà un tasso di rivalutazione pari al 5,4% (non ancora ufficializzato dal ministero del Lavoro).
Merito anche dell’aumento straordinario come previsto dalla legge di Bilancio 2023, che nel 2024 sarà uguale per tutti e pari al 2,7% (mentre nel 2023 per gli over 75 è prevista una percentuale maggiore, pari al 6,4%).
Alla luce di queste novità possiamo rispondere alla domanda su quanto aumentano le pensioni minime tra il 2023 e il 2024, nonché quanto spetta di arretrati grazie al conguaglio in programma a dicembre (con la pensione in pagamento venerdì 1 dicembre).
Pensione minima aggiornata a novembre 2023
Fino a oggi l’importo mensile della pensione minima è pari a 563,74 euro, 7.328,62 euro l’anno.
Chi percepisce una pensione inferiore a questo importo - e soddisfa determinati requisiti di tipo reddituale - può godere di un’integrazione fino al raggiungimento della suddetta soglia. Questo tipo di beneficio, tuttavia, non si applica a coloro che hanno la pensione calcolata interamente con le regole del regime contributivo.
Non solo: per effetto di quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023, sulle pensioni il cui importo è inferiore al trattamento minimo si applica una rivalutazione straordinaria pari all’1,5%, che sale al 6,4% per coloro che hanno compiuto i 75 anni di età.
Ciò significa che fino a oggi l’importo massimo della pensione minima è pari a:
- 572,74 euro per gli under 75;
- 599,82 euro per gli over 75.
Pensione minima aggiornata a dicembre 2023
Come anticipato, a dicembre è in programma il primo aumento programmato della pensione minima: merito del ricalcolo della rivalutazione effettuata a gennaio scorso, con il quale sull’importo della pensione minima aggiornato al 2022 si applica un ulteriore 0,8% (con una rivalutazione quindi dell’8,1% anziché del 7,3%).
A tal proposito, come ufficializzato dall’Inps con il messaggio n. 4050 del 2023, il nuovo importo della pensione minima è 567,94 euro, 7.383,22 euro annui.
Se aggiungiamo anche la rivalutazione straordinaria, ne risulta quindi che l’importo può salire fino a:
- 576,45 euro per gli under 75;
- 604,28 euro per gli over 75.
Di fatto, è in programma un aumento mensile rispettivamente di 3,71 euro e di 4,46 euro. A tal proposito, va considerato che il ricalcolo decorre da gennaio 2023 e per questo motivo contestualmente al pagamento di dicembre, con il quale è pagata anche la tredicesima, vengono anche riconosciuti gli arretrati per le 11 mensilità trascorse. Il che significa che per gli under 75 è in arrivo un assegno fino a 40,81 euro, 49,06 euro nel caso di chi ha compiuto 75 anni e gode della rivalutazione maggiorata.
Pensioni minime da gennaio 2024
A gennaio è in programma una nuova rivalutazione delle pensioni con la quale sugli assegni si applica il tasso medio d’inflazione accertato dall’Istat per il 2023 che secondo affidabili indiscrezioni sarà pari al 5,4%.
Ciò significa che la pensione minima salirà a 598,60 euro, 7.781,91 euro annui.
A questa cifra va aggiunta poi la rivalutazione straordinaria che per effetto di quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023 nel 2024 sarà pari al 2,7% per tutti (non è stata infatti confermata la maggiorazione per gli over 75).
Quindi, la pensione minima potrà salire fino a 614,76 euro. Molto bene per chi ha meno di 75 anni poiché rispetto allo scorso anno si tratta di un aumento di ben 38 euro; meno per gli over 75 in quanto l’incremento è di appena 10 euro.
Va detto che si tratta comunque di un notevole passo avanti rispetto a qualche anno fa: basti pensare, infatti, che a dicembre 2022 l’importo della pensione minima era pari a 525,38 euro. In poco più di un anno, quindi, c’è stato un incremento di circa 90 euro, circa 1.170 euro in più l’anno.
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