Arrivano i primi tagli alle pensioni nel 2021 a partire dal mese di gennaio e per i prossimi mesi. Attenzione particolare per la Gestione pubblica. Ecco chi rischia e perché.
Tagli sulle pensioni a partire dal mese di gennaio 2021 e per i prossimi mesi, ma chi rischia?
A dare la notizia sulla riduzione dell’importo nel 2021 a partire dal primo mese dell’anno, e sui successivi cedolini delle pensioni del 2021, è INPS in un recente comunicato pubblicata sul sito ufficiale.
L’Istituto ha confermato le novità sugli importi nel cedolino pensioni di gennaio 2021, con il conguaglio da perequazione nella misura dello 0,5% (definitiva per il 2020) rispetto allo 0,4% provvisorio applicato lo scorso anno.
Un aumento irrisorio che si scontra con i tagli confermati da INPS dovuti alle trattenute fiscali sulle pensioni dal mese di gennaio, tra conguaglio 2020 e tassazione per il 2021.
Vediamo nel dettaglio come saranno le pensioni nel 2021 e chi rischia il taglio rifacendoci alla comunicazione ufficiale dell’Istituto.
Pensioni: ecco chi rischia il taglio da gennaio 2021 e perché
Le pensioni 2021 subiranno un taglio a partire dal mese di gennaio come comunica INPS, ma chi rischia e perché?
Come si legge nel comunicato dell’Istituto sulle pensioni 2021 a partire dal mese di gennaio non solo viene applicato l’IRPEF mensile, ma sono previste anche le trattenute regionali e comunali relative al 2020.
I tagli sulle pensioni prendono la forma dunque di trattenute fiscali come accade ogni anno e vengono effettuate in 11 rate, quindi fino al mese di novembre, nell’anno successivo a quello di riferimento.
Altro taglio per le pensioni nei mesi di gennaio e febbraio 2021 lo rischiano tuttavia coloro per le quali le ritenute erariali al 2020 siano state inferiori a quanto dovuto. INPS infatti comunica che si è proceduto al ricalcolo a consuntivo di IRPEF e addizionale regionale e comunale a saldo sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche e specifica:
“Laddove le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2021. Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo dell’ IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 30 luglio 2010, n. 122).”
Le somme conguagliate sulle pensioni andranno a essere certificate nella Certificazione Unica 2021. A non essere toccate dal taglio sono le pensioni d’invalidità, come anche pensioni e assegni sociali e altre prestazioni non soggette a tassazione come per esempio la residenza estera.
INPS chiarisce che per le pensioni afferenti alla Gestione privata, i cui titolari non siano percettori di altre prestazioni pensionistiche, a partire da gennaio 2021 le ritenute IRPEF “saranno calcolate con riferimento all’importo annuo della pensione e trattenute mensilmente al netto, per i mesi da gennaio a dicembre, delle detrazioni eventualmente spettanti. L’importo annuo dell’IRPEF trattenuta non varia ma si assicura, in tal modo, che la tassazione gravante sulla tredicesima mensilità sia di importo simile a quello delle altre rate di pensione evitando che sull’ultimo pagamento dell’anno sia applicata una trattenuta più elevata.”
Pensioni: tagli 2021 per la Gestione pubblica
I tagli per le pensioni nel 2021 riguardano anche la Gestione pubblica. Lo spiega sempre in modo chiaro INPS nella sua recente comunicazione in cui chiarisce:
“A seguito della verifica reddituale delle prestazioni collegate al reddito corrisposte in via provvisoria nel 2018, nel caso in cui, sulla base dei redditi esaminati, è risultato che sono stati corrisposti importi per prestazioni collegate al reddito superiori a quelli spettanti, è stato impostato a livello centrale il recupero a partire dalla rata di gennaio 2021.”
Ai titolari delle pensioni interessate dal recupero e conseguente taglio sono state inviate già le comunicazioni attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per le pensioni con il cedolino di gennaio 2021, comunica l’Istituto infine, è stato previsto anche l’assegno 2020 per grandi invalidi della cifra di 450 euro o di 900 euro a seconda della tipologia di invalidità.
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