Pensioni non citate nella Nadef, salta la riforma in legge di Bilancio 2024?

Simone Micocci

28 Settembre 2023 - 09:04

Pensioni, poche risorse in legge di Bilancio 2024. Con l’approvazione della Nadef vengono meno le ultime speranze di riforma.

Pensioni non citate nella Nadef, salta la riforma in legge di Bilancio 2024?

Per chi ancora sperava in una riforma delle pensioni nella legge di Bilancio, la Nadef 2023 rappresenta un duro colpo.

Nonostante il governo Meloni abbia deciso di alzare il deficit - da un tendenziale del 3,6% si passa al 4,3% - assicurandosi così altri 14 miliardi da spendere in manovra (che nel complesso dovrebbe essere intorno ai 30 miliardi di euro), le possibilità che possa esserci una riforma delle pensioni capace di stravolgere gli attuali requisiti sono ormai vicine allo zero.

A darne conferma le dichiarazioni fatte in conferenza stampa da Giorgia Meloni - “dobbiamo concentrare le risorse sulle misure che garantiscono un moltiplicatore maggiore di crescita e che incarnano di più la nostra visione del mondo” - come pure il comunicato stampa con cui Palazzo Chigi ha riassunto il contenuto della Nota di aggiornamento al Def svelando anche quale sarà la linea politica che verrà seguita per la legge di Bilancio 2024.

Legge di Bilancio 2024, cosa ci sarà

Dopo settimane di indiscrezioni, quindi, sappiamo con maggiore certezza quale sarà la somma a disposizione per la prossima legge di Bilancio nonché per quali misure verrà destinato il tesoretto a disposizione.

A tal proposito, nel comunicato della Presidenza del Consiglio dei ministri, si legge che “gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare riflettono tale impostazione”:

  • conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024 (qui gli importi su quanto si guadagnerà);
  • prima fase della riforma fiscale;
  • sostegno alle famiglie e alla genitorialità;
  • prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità;
  • conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR;
  • rifinanziamento delle politiche invariate.

Nessuna attenzione al tema pensioni quindi, il che conferma che almeno per il prossimo anno non ci sarà alcuna rivoluzione sul fronte previdenziale come invece si augurava Matteo Salvini che tuttavia nelle ultime settimane pare abbia abbassato il tiro, spostando invece l’attenzione su misure più vicine al suo dicastero come appunto il Ponte sullo Stretto (per il quale comunque non ci sono risorse in manovra).

La riforma delle pensioni salta?

Attenzione, con questo non significa che nella legge di Bilancio 2024 non ci saranno misure in favore delle pensioni. Come spiegato più volte, infatti, il governo dispone comunque di un piccolo tesoretto generato dal risparmio di Quota 103, visto che ad accedere a questa misura nel 2023 sono stati meno lavoratori di quelli stimati dal governo.

A tal proposito, i fondi risparmiati saranno utili proprio per confermare Quota 103 - così come pure l’incentivo per chi anziché anticipare la pensione resta al lavoro - permettendo così anche il prossimo anno di andare in pensione all’età di 62 anni e con 41 anni di contributi. Il passaggio a Quota 41 senza vincoli di età, quindi, dovrà ancora attendere.

Ci sarà pure la proroga dell’Ape sociale, ma a questo punto le poche risorse a disposizione potrebbero compromettere il piano del governo che stava riflettendo su una possibile estensione della platea dei beneficiari.

Resta poi l’incognita Opzione donna che dovrebbe esserci in legge di Bilancio ma non è ancora chiaro se con gli stessi requisiti utilizzati fino al 2022 o con quelli introdotti nel 2023.

Sostegno al reddito dei pensionati

In manovra però ci saranno misure volte a sostenere il reddito dei pensionati. Questi, intanto, dovrebbero giovare dei vantaggi della prima fase della riforma fiscale che porteranno a una revisione dell’Irpef: le ultime indiscrezioni ci dicono che ci sarà un accorpamento di primo e secondo scaglione, con un’aliquota pari al 23% fino a 28.000 euro, dal quale ne risulterà un risparmio annuo fino a 260 euro.

C’è poi l’aumento delle pensioni minime da considerare, confermato tanto da Giorgia Meloni quanto dal leader di Forza Italia Antonio Tajani. Secondo indiscrezioni l’obiettivo è permettere agli over 75 di poter arrivare a una pensione minima tra i 670 e i 700 euro mensili, garantendo così loro quanto necessario per far fronte al caro prezzi.

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