Pensioni non pagate in cinque regioni: il dramma della guerra in Ucraina

Alessandro Nuzzo

19/06/2022

Il paese è economicamente in ginocchio e ora è stata annunciata anche la difficoltà a trovare risorse per pagare le pensioni.

Pensioni non pagate in cinque regioni: il dramma della guerra in Ucraina

La situazione in Ucraina è complessa. Accanto alla tragedia di vite umane spezzate e città completamente distrutte, c’è anche lo spettro di una crisi economica senza precedenti che rischia di mandare il paese al collasso.

Tantissime attività sono chiuse, i posti di lavoro sempre meno così come gli stipendi. L’inflazione sta salendo vertiginosamente e il Governo ha lanciato l’allarme anche sulle pensioni di giugno che in diverse regioni non saranno pagate mandando sul lastrico diverse famiglie.

Questo è l’annuncio fatto dal ministro delle Politiche sociali, Marina Lazebna che ha detto come nelle regioni del Sud ed Est dell’Ucraina migliaia di cittadini non riceveranno la pensione di giugno.

Pensioni non pagate in cinque regioni dell’Ucraina

«A giugno centinaia di migliaia di cittadini ucraini non riceveranno la pensione e i benefici sociali». Queste le parole di Marina Lazebna che ha acceso l’allarme anche sulle problematiche sociali del conflitto in Ucraina.

Il riferimento è ai cittadini che vivono nelle zone occupate dai russi e nelle zone più calde del conflitto. Regioni dove vivevano 11 milioni di persone. La metà sono fuggite, gli altri sono rimasti per resistere e combattere ma che rischiano di restare senza nemmeno i soldi per comprarsi il pane.

L’economia ucraina è disastrosa. L’occupazione dell’esercito russo di diversi apparati strategici ha bloccato produzione ed esportazioni come ad esempio del grano. Questo ha finito per far calare il Pil, - 20% ad aprile, previsione del -23% a maggio se si fosse arrivata ad una tregua che però non c’è stata.

Per questo con una prospettiva di fine del conflitto che al momento non c’è e che, come dicono fonti Nato, probabilmente non arriverà nemmeno nel 2023, le stime del calo del prodotto interno lordo dell’Ucraina parlano di un -45%.

Per non parlare dell’inflazione che sta aumentando vertiginosamente e le previsioni per i prossimi mesi sono da brivido. Al momento è al 16,7%. I beni di prima necessità costano ormai il doppio, il prezzo del carburante aumenta sempre di più con file anche di mezzo chilometro per rifornirsi.

Stipendi sempre più bassi

Anche i salari dei lavoratori ucraini sono calati dal giorno dell’invasione russa. Si stima che un lavoratore privato percepisca ad oggi il 25-30% dello stipendio in meno. Per chi è fortunato a lavorare ancora visto che numerose piccole e medie imprese sono ormai chiuse da settimane e circa 5 milioni di persone hanno perso il lavoro. Bisogna poi aggiungere i 7,3 milioni di ucraini che hanno lasciato il paese.

Se prima del conflitto il tasso di povertà in Ucraina era di circa il 40%, la stima a fine conflitto è che il 90% degli ucraini vivrà al di sotto della soglia di povertà che è tarata su circa 5,5 dollari al giorno.

C’è bisogno di supporto economico e la Banca mondiale ha già annunciato un finanziamento aggiuntivo per far fronte al pagamento di salari a lavoratori statali e sociali. Si tratta di 4 miliardi di dollari che arriveranno da Gran Bretagna, Paesi Bassi, Lituania e Lettonia.

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