Riscatto della laurea per la pensione: visto il successo dell’opzione agevolata (introdotta dal decreto 4/2019), il Governo Conte Bis potrebbe decidere di estenderla anche per gli anni di studio precedenti al 1996.
Nella Legge di Bilancio 2020 ci saranno novità anche per le pensioni, come già ampiamente annunciato nei giorni scorsi. Dalle possibili novità per Quota 100 alla proroga di Opzione Donna e dell’Ape Sociale, fino ad arrivare all’ampliamento della platea dei beneficiari del riscatto agevolato della laurea.
Il Governo Conte, infatti, in virtù degli ottimi risultati raggiunti dal riscatto agevolato della laurea in questi primi mesi di operatività (ricordiamo che questo strumento è stato introdotto dal decreto 4/2019), starebbe pensando di ampliare - già dal 2020 - la platea di coloro che vi vogliono ricorrere.
In questo modo verrà data a sempre più lavoratori la possibilità di incrementare gli anni di contributi ai fini dell’accesso alla pensione.
Aumentando gli anni di contributi (per un massimo di quanto previsto dal corso di laurea), infatti, il lavoratore potrebbe anticipare la pensione ricorrendo alle varie opzioni che lo permettono, Quota 100 compresa.
Ricordiamo, invece, che per coloro che ricorrono all’agevolazione gli anni riscattati non sono riconosciuti ai fini del calcolo dell’assegno: gli anni universitari, quindi, saranno utili per anticipare l’accesso alla pensione ma non per aumentare l’importo della stessa.
Nonostante ciò, moltissimi i lavoratori in questi mesi hanno deciso di investire nel riscatto agevolato della laurea; molti altri avrebbero voluto farlo ma non hanno potuto perché non soddisfano i requisiti previsti dalla misura.
Pensioni: chi può riscattare la laurea agevolmente
Ad oggi non c’è alcun limite di età per richiedere l’agevolazione prevista per il riscatto della laurea: inizialmente, infatti, questa possibilità era riconosciuta solamente a coloro che avevano meno di 45 anni, ma con la conversione in legge del decreto 4/2019 questo paletto è venuto meno.
Le uniche condizioni da soddisfare per poter ricorrere all’agevolazione sono le seguenti:
- al momento del riscatto bisogna avere almeno un contributo versato nella Gestione Inps;
- i periodi di riscatto agevolabili devono essere soggetti al metodo di calcolo pensionistico contributivo.
Dal combinato disposto di queste due condizioni, quindi, si deduce che l’agevolazione è limitata a quei lavoratori che rientrano interamente nel sistema di calcolo contributivo della pensione, ossia a chi ha iniziato a lavorare successivamente al 1° gennaio 1996.
Nella maggior parte dei casi, infatti, gli anni di studio universitario sono antecedenti all’inizio dell’attività lavorativa.
Pensioni, riscatto della laurea: in cosa consiste l’agevolazione
Per coloro che ricorrono all’agevolazione c’è un risparmio di circa il 50% (variabile a seconda della situazione professionale dell’interessato) sull’onere previsto per il riscatto degli anni universitari.
A differenza del riscatto ordinario, dove l’onere si calcola in base all’ultima retribuzione percepita dall’interessato, con il riscatto agevolato si applica una quota fissa di 5.240€ (risultato dato dalla moltiplicazione dell’aliquota IVS vigente - pari al 33% - con il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti) per ogni anno di studio.
Il riscatto è flessibile: si può decidere, infatti, di riscattare uno o più anni a seconda delle necessità. L’importante è che gli anni di studio abbiano portato al conseguimento del titolo.
Questa agevolazione ha aumentato notevolmente le domande di riscatto: nei primi mesi del 2019 (precisamente da marzo a luglio) infatti, sono arrivate ben 32 mila richieste.
Pensate che nell’anno precedente, nel quale l’agevolazione non era prevista, complessivamente sono state 29 mila le richieste di riscatto della laurea.
Riscatto della laurea: qual novità nella Legge di Bilancio?
Come anticipato, nella Legge di Bilancio 2020 ci potrebbe essere l’introduzione di alcune novità per il riscatto della laurea al fine di ampliare la platea di beneficiari.
La novità più importante dovrebbe essere quella che estende la possibilità di ricorrere al riscatto agevolato per coloro che rientrano nel regime retributivo del calcolo della pensione, seppure con l’introduzione di qualche paletto.
La seconda novità riguarda gli anni universitari riscattabili. Per questi oggi ci sono due vincoli: il primo - già citato - che limita il riscatto agli anni di studio successivi al 31 dicembre 1995 (data che ha segnato il passaggio al regime contributivo), mentre il secondo che vieta il riscatto per gli anni successivi al 29 gennaio 2019.
Entrambi i vincoli - ma probabilmente più il primo che il secondo - potrebbero venire meno.
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