Pensioni, il trucco nascosto nella legge di Bilancio per andarci 3 anni prima

Simone Micocci

25 Ottobre 2024 - 09:40

Nella legge di Bilancio 2025 viene pensata una soluzione per favorire l’accesso alla pensione anticipata contributiva.

Pensioni, il trucco nascosto nella legge di Bilancio per andarci 3 anni prima

In questi giorni si è parlato molto delle novità pensioni contenute nella legge di Bilancio 2025, ma ce n’è una che è passata inosservata a molti che invece potrebbe essere particolarmente importante dal momento che va a facilitare l’accesso alla pensione anticipata contributiva, quella che per intenderci si raggiunge all’età di 64 anni con 20 anni di contributi.

Ma non basta, perché l’opzione contributiva (riservata quindi a coloro che hanno contributi versati esclusivamente dopo il 1° gennaio 1996) della pensione anticipata è vincolata anche al raggiungimento di un certo importo di pensione che per effetto di quanto disposto dalla manovra del 2024 è pari a:

  • 3 volte il valore dell’Assegno sociale;
  • 2,8 volte per le donne con 1 figlio;
  • 2,6 volte per le donne con 2 figli.

Come abbiamo avuto più volte modo di approfondire, raggiungere queste soglie non è semplice, tanto che in pochi riescono ad andare in pensione con 3 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dalla pensione di vecchiaia.

Ma grazie al nuovo “trucco” nascosto in legge di Bilancio 2025 le cose potrebbero andare diversamente, premiando coloro che con lungimiranza hanno aderito a un fondo per la pensione complementare.

Come funziona oggi la pensione anticipata contributiva

Come anticipato, oggi il diritto alla pensione anticipata contributiva si raggiunge una volta compiuti i 64 anni di età, fermi restando i 20 anni di contributi già richiesti per la pensione di vecchiaia.

Un’opzione riservata ai contributivi puri, compresi coloro che ricorrono al computo della Gestione separata, che di fatto consente di andare in pensione con 3 anni di anticipo, ma solo nel caso in cui l’importo raggiunto sia sufficiente per vivere senza dover poi ricorrere a misure assistenziali.

Per questo motivo viene prevista una soglia minima che come visto sopra è pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale con agevolazioni per le donne. Più nel dettaglio per andare in pensione a 64 anni nel 2024 bisogna aver raggiunto questi importi di pensione, considerando il solo trattamento erogato dall’Inps:

  • 1.605 euro lordi mensili per la generalità dei pensionati;
  • 1.498 euro per le donne con un figlio;
  • 1.391 euro per le donne con almeno due figli.

Per le donne poi ci sono altre agevolazioni, come la possibilità di ridurre il requisito anagrafico di 4 mesi per figlio fino a un massimo di 12 mesi (16 mesi a partire dal prossimo anno), o in alternativa quella di godere di un sistema di calcolo più favorevole attraverso l’applicazione di un coefficiente di trasformazione maggiorato.

Il trucco per accedere alla pensione anticipata contributiva nella legge di Bilancio 2025

Per quanto possa sembrare semplice raggiungere i suddetti importi di pensione non è assolutamente così. Quando la pensione è interamente calcolata con le regole del contributivo, infatti, raggiungere una tale soglia è possibile solo per chi ha guadagnato uno stipendio medio alto per buona parte della carriera.

Per chi vuole andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi, il coefficiente di trasformazione del 5,184% richiede un montante contributivo di almeno 400.000 euro, ottenibile solo con uno stipendio lordo di circa 60.000 euro annui. Considerando che lo stipendio medio italiano oscilla tra 22.500 e 28.500 euro, questa possibilità risulta irraggiungibile per la maggior parte dei lavoratori. Anche chi ha 30 o 40 anni di contributi necessita di retribuzioni superiori alla media italiana per accumulare il montante richiesto. L’accesso alla pensione anticipata risulta quindi complicato, soprattutto per i più giovani, e diventa sempre più esclusivo a causa dell’adeguamento annuale legato all’inflazione, che innalza progressivamente la soglia contributiva necessaria.

Ecco quindi arrivare in soccorso la legge di Bilancio 2025 che all’articolo 28 del testo appena presentato in Parlamento stabilisce che ai soli fini della valutazione del requisito economico per accedere alla pensione anticipata contributiva, a decorrere dal prossimo anno si può considerare non solo il montante contributivo versato all’Inps ma anche eventualmente quello accumulato in una forma di pensione complementare.

Alla pensione teoricamente liquidata dall’Inps si va quindi ad aggiungere la rendita maturata in un fondo pensione, calcolata applicando lo stesso coefficiente di trasformazione. Come visto sopra quindi per accedere a questa forma di pensione serve solitamente aver raggiunto un montante contributivo di circa 400.000 euro, il che ovviamente sarà più semplice se nel frattempo si considerano anche i versamenti fatti in un fondo pensione (che tra l’altro gode di una rivalutazione migliore rispetto a quella dei contributi versati all’Inps), dove il lavoratore potrebbe aver destinato anche il Tfr.

Un vero e proprio trucco di cui si sta parlando poco ma che invece merita di molta attenzione, in quanto può rappresentare un valido aiuto ad anticipare l’accesso alla pensione.

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