Aggiornati (ma restano invariati) i costi dovuti per il versamento volontario di contributi. Spesa minima di 3.538,91€ l’anno (2.988,77€ per chi è stato già autorizzato).
Pensioni: quanto costa la contribuzione volontaria nel 2021? Il Covid ha “bloccato” gli importi delle pensioni: rispetto al 2020, infatti, non c’è stata una variazione dell’inflazione tale da giustificare un incremento degli assegni (la rivalutazione è stata pari a zero), né tantomeno dei costi dovuti ai fini contributivi.
Per questo motivo il costo previsto per il versamento dei contributi volontari è rimasto immutato rispetto allo scorso anno. Ne dà conferma l’INPS, la quale ha fissato i nuovi valori di retribuzione - in vigore dal 1° gennaio 2021 - sulla quale determinare l’entità dei versamenti volontari.
Ricordiamo l’importanza di questo strumento: grazie alla possibilità offerta dal versamento dei contributi volontari, i lavoratori che hanno cessato o interrotto l’attività lavorativa possono maturare comunque la contribuzione necessaria (pagando di tasca propria) ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione.
Detto questo, vediamo quali sono gli importi aggiornati al 2021 per i versamenti volontari ai fini della pensione, facendo chiarezza anche sui criteri per il calcolo dell’onere.
Contributi, versamenti volontari: nuova circolare INPS
Con la circolare 27/2021, l’INPS ha aggiornato gli importi per la prosecuzione volontaria dell’assicurazione IVS nelle gestioni amministrate dall’INPS. In realtà, più che di un aggiornamento si tratta di una conferma: come anticipato, infatti, non ci sono variazioni di importo rispetto allo scorso anno.
Non vi è differenza in quanto la variazione percentuale nell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, nel 2020 (rispetto all’anno prima) è risultata negativa (-0,3%); un chiaro effetto della crisi economica scaturita da quella sanitaria.
Nel dettaglio, la circolare 27/2021 si limita a fissare la retribuzione di riferimento per coloro che sono inoccupati. Generalmente, infatti, il costo della contribuzione volontaria si calcola tenendo conto delle ultime settimane lavorate, applicando sulla stessa l’aliquota vigente a seconda della tipologia di lavoro.
Calcolo contribuzione volontaria ex lavoratori dipendenti
Ad esempio, per gli ex dipendenti l’aliquota contributiva è pari al:
- 27,87% per coloro che sono stati autorizzati al versamento prima del 31 dicembre 1995;
- 33,00% per le autorizzazioni successive.
Per il calcolo dell’ammontare del contributo volontario, quindi, si applica l’aliquota contributiva sulla retribuzione di riferimento, pari alla media di quanto percepito nelle ultime 52 settimane lavorate.
Tenendo conto del minimale contributivo aggiornato al 1° gennaio 2021 (pari a 206,23€), il costo per ogni settimana di contribuzione non può essere comunque inferiore a 57,48€ (per chi ha un’aliquota del 27,87%) o a 68,06€ (per le aliquote del 33%). Gli ex lavoratori dipendenti, quindi, per dovranno farsi carico di un costo pari a 2.988,77€ o 3.538,91€ - a seconda dell’aliquota di riferimento - per il versamento volontario di un anno di contributi.
Calcolo contribuzione volontaria per gli inoccupati
Ma cosa succede a coloro che essendo inoccupati non hanno una retribuzione alla quale riferimento per il calcolo della contribuzione volontaria? Anche in questo caso si applicano i minimali fissati dall’INPS con la circolare 27/2021.
Di conseguenza, nel 2021 la spesa minima per coprire un anno di contribuzione volontaria è pari a 2.988,77€ per chi è stato autorizzato entro il 1995, mentre per gli altri è pari a 3.538,91€.
Calcolo contribuzione volontaria per le altre categorie di lavoratori
L’aliquota del 33% si applica anche per gli iscritti all’evidenza contabile separata del FPLD (Autoferrotranvieri, Elettrici, Telefonici e dirigenti ex INPDAI) e al Fondo dipendenti Ferrovie dello Stato S.p.A nonché per i pubblici dipendenti assicurati presso la CTPS.
Si applica, invece, un’aliquota di contribuzione pari al 32,65% per i gli iscritti al fondo speciale dei postelegrafonici (ex-Ipost) e per i dipendenti degli enti locali e della sanità.
Per gli artigiani, invece, l’aliquota è pari al 24,00%, mentre per i commercianti è del 24,09%.
Per chi è iscritto alla Gestione Separata, invece, l’aliquota è del 25% nel caso dei professionisti, 33% per gli altri iscritti.
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