Crescono i contratti a tempo indeterminato firmati a 12 mesi dal conseguimento del titolo (anche triennale), mentre cala il lavoro autonomo.
Più contratti da dipendente (in particolare a tempo indeterminato) e meno attività in proprio.
Negli ultimi anni le prospettive lavorative dei laureati italiani stanno decisamente cambiando, andando incontro a più stabilità e anche a maggiore coerenza tra mansioni svolte e quanto studiato all’università, ma con meno margine per iniziative autonome. Mentre lo scorso ottobre l’occupazione è tornata a crescere, spinta soprattutto dai contratti a tempo indeterminato (+0,5% rispetto a settembre) e dalle assunzioni di over 50, è interessante capire cosa sta succedendo tra i neolaureati entrati nel mercato del lavoro.
Fino a pochi anni fa riuscivano maggiormente ad avviare un’attività in proprio a un anno dal conseguimento del titolo, mentre oggi risulta in netta crescita il lavoro subordinato, come emerge dal più recente Rapporto AlmaLaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati in Italia. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA