L’annuncio dei dazi non ha migliorato le prospettive dei produttori di automobili europei, almeno agli occhi degli investitori.
Volkswagen, Renault e altri marchi continuano a registrare valutazioni misere nonostante le minacce di Bruxelles di imporre sanzioni ai veicoli elettrici cinesi. I dazi potrebbero non essere sufficientemente elevati e potrebbero addirittura danneggiare i produttori occidentali.
A prima vista, le tariffe provvisorie di Bruxelles sembrano una boccata d’ossigeno per l’industria automobilistica europea. I veicoli elettrici (EV) prodotti in Cina hanno rappresentato il 25% delle vendite nel continente durante l’anno fino a settembre 2023, secondo la Commissione Europea, rispetto al 3,9% del 2020. Questa cifra include i gruppi cinesi BYD e SAIC Motor, ma anche marchi occidentali con operazioni di produzione nel paese, come Tesla e BMW. La scala e l’adozione rapida dei veicoli elettrici in Cina favoriscono i loro marchi, ma il loro successo riflette anche i sussidi governativi e i finanziamenti a basso costo.
L’annuncio delle tariffe non ha migliorato le prospettive dei produttori di automobili europei, almeno agli occhi degli investitori. In media, Renault, Porsche, Stellantis, Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz valgono ora poco meno di 6 volte gli utili futuri, secondo i dati LSEG, con Volkswagen che vale meno di 3 volte. Questi multipli di valutazione sono rimasti pressoché invariati da quando l’Europa ha iniziato a discutere delle tariffe a settembre 2023. Il valore totale del settore è diminuito di circa il 6% da allora, rispetto a un aumento del 13% dell’indice STOXX Europe 600. [...]
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