Perché l’Italia non può tagliare l’IVA come la Germania? La risposta è nei dati di debito pubblico e PIL: vediamoli insieme.
Perché l’Italia non può tagliare l’IVA come la Germania? La notizia del piano tedesco per uscire dalla crisi è ormai noto: 130 miliardi di euro per ripartire.
La novità più importante è la riduzione temporanea dell’IVA dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
Per i prossimi sei mesi, l’IVA tedesca scenderà dal 19 al 16%, per un costo di circa 20 miliardi di euro. Anche l’aliquota ridotta subirà un calo, passando dal 7 al 5%.
Perché l’Italia non ha seguito le orme tedesche, e non ha pensato ad abbassare la tanto odiata Imposta sul Valore Aggiunto?
Perché l’Italia non può tagliare l’IVA come la Germania?
Il maxi piano della Germania per uscire dalla crisi prevede risorse per 130 miliardi di euro, investiti tra incentivi per l’acquisto di automobili green, aiuti alle famiglie (come il bonus una tantum per ogni figlio di 300 euro) e gli sgravi fiscali per le aziende.
Fin qui, il piano tedesco somiglia a quello italiano. Ma c’è una misura in particolare che ha fatto storcere il naso agli italiani: il taglio dell’IVA.
L’IVA scenderà dal 19 al 16% e dal 7 al 5%, per un costo di circa 20 miliardi. In Italia invece la sfida è stata capire come non far aumentare (ancora di più) l’IVA, di abbassarla non se n’è mai parlato. Come mai?
Due i grandi problemi, e il coronavirus non c’entra: sono questioni antiche. Si tratta del PIL e del debito pubblico.
Secondo gli ultimi dati del 2019 ripresi dal Corriere della Sera del 6 maggio 2020, la Germania ha un rapporto deficit/PIL (cioè la differenza annua tra entrate e spese dello Stato e il Prodotto Interno Lordo, la ricchezza prodotta dal paese nell’arco di un anno) al 59,8%.
I dati italiani fotografano una situazione molto più grave: il debito pubblico è al 134,8%.
L’Italia non può tagliare l’IVA come la Germania: le situazioni economiche sono molto diverse
Il Parlamento tedesco ha approvato questo piano da 130 miliardi (una cifra che non ha eguali in Europa) senza troppe difficoltà, e che sarà sostenuta tramite una nuova emissione di debito pubblico.
La situazione italiana è completamente diversa: il sistema bancario è in difficoltà, per non parlare della Pubblica Amministrazione.
I vari bonus pensati dai decreti emanati per l’emergenza, come quello per gli autonomi ma anche per le famiglie, come il bonus baby sitter, sono bloccati o in ritardo, così come la cassa integrazione.
I numeri parlano chiaro, e quello che dicono è che le situazioni economiche e finanziarie dei due Paesi non sono solo diverse, ma anche distanti. Visto che le basi di partenza sono differenti, anche le decisioni per il futuro non possono che diversificarsi.
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