Perché i caccia italiani sono in partenza per il Giappone?

Alessandro Nuzzo

8 Agosto 2023 - 22:45

Un’intera formazione da combattimento dell’Aeronautica italiana è volata fino in Giappone. Ecco cosa sta succedendo.

Perché i caccia italiani sono in partenza per il Giappone?

Qualche giorno fa 4 caccia italiani F-35 di quinta generazione, accompagnati da una serie di velivoli di supporto, sono volati sino in Giappone atterrando alla base nipponica di Komatsu. Un viaggio di 10mila chilometri alquanto insolito per velivoli del genere in cui hanno dovuto affrontare anche condizioni meteo proibitive, compreso un tifone tropicale.

L’obiettivo era arrivare a Komatsu, città strategica ubicata al confine tra la Russia asiatica e la Corea del Nord. Il motivo è la risposta della nostra forza armata ad una richiesta del patto Atlantico per esercitarsi con i colleghi nipponici. Ben 5 giorni di esercitazione insieme ai caccia F-15 giapponesi, uno dei quali ridipinto nella livrea con i colori del tricolore e il logo della nostra Aeronautica.

Caccia italiani in Giappone per un’esercitazione

A volare dall’Italia sono stati 4 caccia F-35 di quinta generazione supportati da tre cisterne Boeing KC-767 per garantire i rifornimenti in volo e due quadrimotori Hercules pronti ad assisterli sul mare in caso di emergenze. In più uno dei velivoli più tecnologicamente avanzati in possesso alle nostre Forze Armate, il radar Gulfstream Caew, una sorta di quartier generale in volo capace di mantenere l’attività sotto comando nazionale anche a 10mila chilometri di distanza.

Una volta raggiunta la base militare di Komatsu si è dato il via alla 5 giorni di esercitazione insieme ai colleghi nipponici. Un modo per tenere vivi i rapporti con il Giappone incrementando le relazioni con le sue Forze Armate condividendo tecniche, addestramento e procedure.

D’altronde il rapporto tra il Giappone e il patto Atlantico è già in atto da anni. Dal 2019 i piloti nipponici si addestrano nella scuola di volo internazionale creata in Italia dall’Aeronautica e da Leonardo con base prima a Galatina in Puglia e da pochi mesi a Decimomannu in Sardegna.

Rapporti e relazioni militari tra le difese dei due paesi che nei prossimi anni si rafforzerà ancora di più dopo l’accordo sull’ambizioso programma tecnologico militare insieme alla Gran Bretagna denominato Gcap, Global Combat Air Programme. Un programma di investimenti da miliardi di euro che peseranno nei bilanci dei tre Stati per i prossimi anni ma che avranno l’obiettivo di costruire un aereo da combattimento di sesta generazione.

D’altronde se un tempo l’Europa Mediterranea e il Pacifico erano considerate terre lontane, adesso non è più così. Le tensioni in Russia e a Taiwan hanno fatto riscoprire scenari di guerra mondiale che si pensavano definitivamente abbandonati. Lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto lo scorso marzo ha detto: «Oggi il mondo è diventato sempre più piccolo, le crisi sono aumentate e probabilmente in questo decennio la situazione peggiorerà. Il futuro del Mediterraneo dipende da ciò che succede nell’Indo Pacifico e viceversa». Importante quindi una cooperazione sempre più fitta tra gli Stati Europei e il Giappone che in terra asiatica funge un po’ da nazione neutrale tra la potenza cinese, Taiwan e la Corea del Nord che rappresentano i fronti più caldi.

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