Luigi Di Maio ne è convinto: una crisi di Governo ora vorrebbe dire alimentare le crisi già in corso. Ecco perché va assolutamente evitata.
La crisi di Governo va scongiurata assolutamente. Non lo pensa solo Luigi Di Maio, sono diversi i politici a credere che la notizia di interferenza di Mario Draghi nel cambio del rappresentante del Movimento Cinque Stelle sia da relegare nell’angolo dei rumors infondati. Il motivo è semplice: evitare una crisi di Governo in una fase storica complessa e nella quale una perdita di stabilità potrebbe costare all’economia con ulteriore drastico peggioramento.
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, intervistato sull’argomento ha risposto elencando una serie di problematicità che l’Italia non può fare a meno di affrontare con un Governo saldo e unito. Tra queste la crisi energetica, l’inflazione del costo delle materie prime, la crisi alimentare, la pandemia e, non meno importante, la difesa del territorio in caso di allargamento del conflitto ai paesi Nato.
Di Maio fa notare che la stabilità italiana è dovuta principalmente alla presenza di Mario Draghi e dalla sua capacità di decisione e di tenere il Governo. Il destino del Governo è quindi appeso a una chiacchierata tra il presidente il Consiglio e il rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte; quest’ultimo si è fatto portavoce di una larga fetta del M5S che si è detto non disposto a stare al Governo ad ogni costo perché ricattati del rischio di far crollare il Governo stesso.
Andare a elezione sarebbe positivo? I partiti si concentrerebbero sulla propaganda elettorale e si accumulerebbero diversi problemi dovuti alla crisi climatica, alla crisi economica, alla crisi delle materie prime, oltre all’inflazione e alla presenza costante del rischio di una nuova un’ondata. Per questo Luigi Di Maio si dice completamente a favore del governo e della sua tenuta.
Crisi di Governo? No grazie: Di Maio dalla parte del Draghi
“L’Italia è abituata a cambiare i governi, ma in questa fase storica se il governo cade non so a quanto può arrivare lo spread, ma certi costi continuano a salire per le famiglie italiane”, queste le parole Luigi Di Maio che critica l’incertezza sulla tenuta del Governo che proviene dal M5S. Sono diversi gli esponenti del Movimento a ritenere il “tempo dei ricatti” ormai giunto a termine. Roberta Lombardi, su Repubblica, ha detto che saranno gli iscritti alla piattaforma a decidere se il Governo dovrà restare in piedi o cadere.
Se per il Movimento Cinque Stelle il tema del sostegno al Governo è ancora aperto, si dovrà attendere la riunione tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, che si terrà lunedì, per avere un responso definitivo. Luigi Di Maio invece è sicuro della piena fiducia verso il Governo capitanato da Draghi. In merito a chi commenta la possibilità di far cadere il Governo Di Maio è piuttosto critico e dice che “chi vuole far cadere il governo o sa cosa rischia o non lo sa che cosa si rischia in questo momento storico”.
La crisi di governo è inevitabile?
Secondo di Maio è tempo di dire basta ai dibattiti interni e divisivi che rischiano di mettere in crisi la tenuta del Governo È una fase storica delicata, ma il sasso è stato lanciato e già si racconta di una regia occulta da parte di Draghi nella scissione di Luigi di Maio dal M5S e del seguente tentativo di far nominare questo come rappresentante del Movimento, scavalcando Conte. Non importa se le parti in causa hanno negato tale racconto, come ha fatto Mario Draghi in conferenza stampa, quando ha dichiarato di aver mai dialogato con Grillo in merito al passaggio di potere in casa 5S.
Il M5S potrebbe uscire dal governo e potrebbe farlo perché sta mettendo la decisione nelle mani degli iscritti alla piattaforma, gli stessi che potrebbero aver visto l’uscita di Di Maio come un tradimento. Anche la presunta influenza di Draghi potrebbe intervenire nella decisione di evitare o meno la crisi di Governo.
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