Perché devi conoscere queste 5 notizie economiche dal mondo

Violetta Silvestri

13/07/2024

La settimana appena trascorsa ha fatto emergere 5 notizie economiche dal mondo importanti per capire i temi caldi della finanza globale. Cosa devi sapere assolutamente?

Perché devi conoscere queste 5 notizie economiche dal mondo

Un’altra settimana economica è passata, con il focus su almeno 5 notizie dal mondo da conoscere assolutamente per orientarsi negli investimenti mondiali.

Dagli Usa alla Francia fino alla Cina e ai mercati emergenti, i riflettori si sono accesi su una serie di dati e di eventi di rilevanza globale. Il contesto finanziario attuale è complesso e delicato. Le attese sul primo taglio dei tassi Fed si fanno sempre più pressanti e incerte, mentre l’impasse politica francese sta riaccendendo l’allarme obbligazionario europeo.

La Cina, intanto, continua a essere monitorata per capire se la sua crescita è davvero solida o manifesta ancora dei punti deboli. L’inflazione, infine, è ben monitorata anche nei Paesi emergenti così come il fenomeno del boom dell’Intelligenza Artificiale.

Tutti gli ultimi eventi economici livello globale che devi assolutamente conoscere.

1. Inflazione Usa in calo, allerta debito

Il cosiddetto indice dei prezzi al consumo di base, che esclude i costi di cibo ed energia, è salito dello 0,1% da maggio, il più piccolo avanzamento in tre anni. La misura complessiva è scesa per la prima volta dall’inizio della pandemia, trascinata verso il basso dalla benzina più economica.

I dati sull’inflazione Usa hanno aperto la porta alla possibilità che il taglio dei tassi stia per arrivare.

Intanto, gli investitori vedono una delle migliori opportunità in una generazione per acquistare asset immobiliari statunitensi in difficoltà, mentre il crollo del settore continua a sconvolgere il mercato.

Quasi 1 trilione di dollari di debito legato al settore immobiliare commerciale maturerà quest’anno negli Stati Uniti, secondo la Mortgage Bankers Association, e l’aumento dei default, poiché i mutuatari non riescono a rimborsare, creerà più opzioni per gli acquirenti di asset in difficoltà.

2. Rebus Francia

Gli sforzi di Emmanuel Macron per disinnescare la crisi politica da lui stesso creata con elezioni parlamentari anticipate hanno suscitato una brusca reazione, sottolineando il declino dell’autorità del presidente francese e mettendo in luce profonde divisioni.

Lo shock politico in Francia ha anche costretto gli investitori obbligazionari a confrontarsi con la realtà che il deficit fiscale della nazione è un problema per qui e ora, non per anni a venire. Il Paese ha beneficiato a lungo del fatto che gli investitori hanno ignorato la minaccia rappresentata dalle sue scarse finanze pubbliche, data la sua posizione centrale all’interno dell’area euro. Quella calma è ora a rischio secondo gli investitori.

3. Cina, record commerciale

Il surplus commerciale della Cina ha raggiunto il livello record di 99 miliardi di dollari a giugno, con un’impennata delle esportazioni e un calo inaspettato delle importazioni, aumentando il rischio che Stati Uniti ed Europa intensifichino gli sforzi per proteggere i propri mercati da Pechino.

4. Taiwan, boom IA

Il boom dell’Intelligenza Artificiale sta determinando un’impennata nelle esportazioni taiwanesi, con le aziende dell’isola che hanno spedito unità di elaborazione grafica e attrezzature correlate per un valore di oltre 42 miliardi di dollari nell’ultimo anno, rispetto a quasi nulla negli ultimi anni.

Quelle esportazioni valevano 3,5 miliardi di dollari il mese scorso, con un aumento di quasi il 422% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

5. Inflazione dei mercati emergenti

Il tasso di inflazione annuale del Brasile è aumentato meno del previsto a giugno, poiché la banca centrale ha sospeso il ciclo di tagli dei tassi di interesse per contrastare le pressioni latenti sui prezzi.

I decisori politici hanno interrotto una serie di tagli dei tassi durata quasi un anno il mese scorso, poiché l’economia supera le aspettative e gli investitori si preoccupano dei piani di spesa del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

In Messico l’inflazione è aumentata più del previsto a giugno, complicando gli sforzi della banca centrale volti a tagliare i tassi di interesse, che rimangono prossimi ai massimi storici.

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