Forza Italia sta vivendo una nuova golden age nonostante la scomparsa di Silvio Berlusconi: la linea immobilista di Antonio Tajani sembrerebbe funzionare, ma ora a lamentarsi è Marina Berlusconi.
Giusto un anno fa in molti erano pronti a scommettere sul declino di Forza Italia, un partito percepito come nel caos dopo la morte del proprio fondatore e leader Silvio Berlusconi venuto a mancare il 12 giugno del 2023.
Del resto Forza Italia è stato il primo partito personale capace di imporsi nello scenario politico italiano, con Berlusconi che poi ha fatto scuola non solo in Italia, ma anche all’estero. Da noi di certo l’avvento del berlusconismo ha portato alla fine della quasi totalità dei partiti di massa, tanto che ora potrebbe essere definito tale solo il Pd.
Senza più la sua guida, con un debito da 100 milioni verso la famiglia Berlusconi e la spaccatura tra la corrente più moderata e quella che guarda più a destra, in molti un anno fa di questi periodi hanno pronosticato vita breve per gli azzurri.
Invece gli ultimi risultati elettorali sono stati molto positivi per Forza Italia: bene alle regionali e alle amministrative, addirittura davanti alla Lega alle ultime europee per un sorpasso inimmaginabile fino a qualche tempo fa.
Il deus ex machina di questa sorta di nuova golden age di Forza Italia è Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier oltre che segretario nazionale del partito. Il suo grande merito? Toni bassi, frasi di circostanza e prese di posizione impalpabili, ovvero dare la sensazione di moderazione e affidabilità senza dire nulla di interessante. Un grande pregio politico che in Italia ha sempre dato i suoi frutti.
Tajani e la seconda giovinezza di Forza Italia
Lo scorso 8 e 9 giugno Forza Italia ha riconfermato con un’ampia vittoria il proprio presidente in Piemonte, Alberto Cirio, ottenendo invece alle europee un buon 9,61% che ha reso gli azzurri la seconda forza della coalizione di centrodestra. Anche alle amministrative le liste forziste sono andate bene un po’ ovunque.
Durante la campagna elettorale, Antonio Tajani più volte ha rimarcato la solida posizione di Forza Italia all’interno del Partito Popolare Europeo, sviando poi da ogni polemica riguardante gli altri leader della maggioranza che invece non hanno risparmiato attacchi all’Europa.
Tutto perfetto? Non proprio a leggere la recente intervista di Marina Berlusconi rilasciata al Corriere della Sera, con la figlia del fondatore del partito che ha piazzato una stoccata al governo sui diritti LGBT “mi sento più in sintonia con la sinistra”.
Per molti si è trattato anche di una sorta di messaggio a Tajani, come a volerlo spronare a far sentire la voce di Forza Italia su alcuni temi per non spostare troppo a destra l’azione del governo.
Le parole di Marina Berlusconi non sarebbero piaciute a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ma la famiglia Berlusconi - oltre ad avere tre canali televisivi nazionali che fungono da sorta di megafono di governo, sommandosi a buona parte dell’informazione targata Rai - de facto ha in mano il destino di Forza Italia visto il credito da 100 milioni che può vantare.
Nonostante i buoni risultati elettorali quando tutti davano Forza Italia ormai irrimediabilmente in declino, Marina Berlusconi vorrebbe maggiore incisività da parte di Antonio Tajani, tanto che in molti sono pronti a scommettere su una futura scesa in politica da parte della figlia dell’ex premier.
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