Perché Giuliano Amato ha lasciato la Commissione algoritmi (e cosa c’entra Meloni)

Giorgia Bonamoneta

5 Gennaio 2024 - 19:50

Giuliano Amato lascia la presidenza della Commissione algoritmi dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni in conferenza stampa. Cosa ha detto e cosa c’entra con il ritiro di Amato.

Perché Giuliano Amato ha lasciato la Commissione algoritmi (e cosa c’entra Meloni)

Giuliano Amato ha deciso di lasciare la commissione algoritmi all’indomani della conferenza stampa di inizio anno della premier Giorgio Meloni. La decisione è stata presa in seguito a una risposta data dalla presidente del Consiglio durante la conferenza stampa del 4 gennaio 2024.

La domanda arrivava da un giornalista di Libero e la risposta della premier ha fatto riferimento all’assenza di sua iniziativa nella nomina di Amato. L’ex presidente del Consiglio ha annunciato l’addio tramite un’intervista al Corriere della Sera, nel quale ha detto che, visto che la sua nomina non risulta essere iniziativa della presidente del consiglio, “allora lascio senz’altro l’incarico”.

La decisione di Amato però sembra derivare da un’altra frase di Giorgia Meloni durante la conferenza, ovvero quella che fa riferimento alle dichiarazioni dell’ex presente del consiglio riguardo la Corte Costituzionale.

Giuliano Amato lascia la Commissione algoritmi

Durante la conferenza stampa, Giorgia Meloni ha ribadito come la nomina di Giuliano Amato alla Commissione algoritmi non sia una sua iniziativa. L’ex presidente della Corte Costituzionale ha quindi deciso di dimettersi, spiegando come: “Visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico”.

Ancora, nell’intervista al Corriere della Sera, Amato ha detto che l’addio all’incarico gli semplificherà la vita e che saranno loro a perderci qualcosa.

I retroscena: intervista per la Repubblica

Il botta e risposta a distanza tra Giorgia Meloni e Giuliano Amato però non fa riferimento soltanto alla nomina della Commissione algoritmi. Sembra infatti che la presidente del consiglio abbia voluto specificare anche un altro punto critico per lei della figura di Giuliano Amato.

Durante la conferenza ha infatti riferito di essere rimasta “francamente basita dalle dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale”. Amato aveva dichiarato, durante un’intervista a la Repubblica, come l’Italia fosse a rischio “deriva autoritaria” come Polonia e Ungheria. Il titolo dell’intervista, esplicito, era proprio “Democrazia rischio, l’Italia può seguire Polonia e Ungheria”.

La risposta di Meloni e la spiegazione di Amato

La premier Giorgia Meloni non era felice della nomina di Giuliano Amato alla Commissione algoritmi e non lo ha certo nascosto. La conferma è arrivata proprio durante la conferenza stampa, nella quale Meloni ha fatto riferimento ad altre dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio, come quelle in merito alla Corte Costituzionale.

Sul possibile “rischio democrazia” Meloni fa sapere che:

Questa idea di democrazia per cui quando vince la sinistra deve poter esercitare tutte le prerogative e quando vince la destra no, temo necessiti di alcune modifiche di carattere costituzionale.

Dichiarazioni che però Amato ha voluto controbattere durante l’intervista sul Corriere della Sera, nel quale ha affermato che:

[...] non ho assolutamente parlato dell’elezione dei giudici della Corte. Ho evidenziato un altro problema, come sa chi ha letto davvero l’intervista. Ho parlato dell’accoglienza delle decisioni della Corte, chiunque l’abbia eletta, e ad oggi in Italia non è mai stata la presidente del Consiglio a porre questa questione. Hanno cominciato altri esponenti della sua maggioranza, ma non lei.

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